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Autore: Francy950    29/12/2012    1 recensioni
Intendo precisare che la storia che ho scritto è una libera interpretazione del libro, riprendendo alcune persone e alcuni momenti del libro, aggiungendo una storia romantica e qualche parte inventata.
Se avrò tempo continuerò la storia nella sezione "storie originali".
In generale la storia segue la trama e i temi de "Il signore delle mosche", senza morti o le parti che mi sono meno piaciute.
Ovviamente non intendo assolutamente cambiare la trama del libro per migliorarlo, perché non sono abbastanza "brava" da modificare il lavoro di un grande autore, ma do la mia libera interpretazione per renderla una storia più piacevole ai miei gusti.
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Tematiche delicate
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La ragazza aprì gli occhi lentamente, ma rimasero offuscati per una ventina di secondi e dovette sbatterli più volte per togliersi la sabbia dalle ciglia lunghe. Si sentiva la bocca impastata, come se non bevesse da ore, e probabilmente era così. 
Cominciò ad alzarsi piano, indolenzita e bagnata dalla testa ai piedi; le faceva male la testa, così fece mente locale di ciò che le era successo: - Ok, vediamo un po', mi chiamo Radhi, ho 17 anni, abito a Roma, ero su un aereo diretto in Australia con il mio ragazzo... il mio ragazzo! Dov'è il mio ragazzo?!? 
Si guardò intorno e vide un ragazzo svenuto, disteso a faccia in giù sulla sabbia. Corse in quella direzione e lo girò e si accorse che era una faccia a lei sconosciuta. Un  ragazzino che doveva avere circa 14-15 anni e si ricordò che l'aveva visto seduto due sedili più indietro di lei sull'aereo, vicino a una ragazzina che doveva essere sua sorella.
Quando lo tirò un po' su il ragazzo si sveglio e tossì un po' di sabbia che gli era rimasta in bocca.
- Come ti chiami, ragazzo?
- Sono.. sono Marco.. Marco Palletti! - il ragazzo rispose con un filo di voce e senza aprire gli occhi.
Nonostante la giovane età, era un ragazzo atletico e allenato, probabilmente da corridore, notando le cosce più sviluppate del resto del corpo. I suoi riccetti neri e il suo sorriso un po' bizzarro, però, gli davano ancora l'aria innocente della sua giovinezza.
Radhi lo fece alzare e lo portò all'ombra sotto le palme che aprivano una vasta foresta di una vegetazione sconosciuta che si estendeva per chissà quanto. La ragazza lo costrinse a parlare, un po' per fargli riprendere conoscenza, un po' per sapere di più di lui e se sapeva qualcosa di quel luogo. 
- Allora, Marco Palletti, sai dove sei?
- In Australia?
- A quanto pare no, credo che sia successo qualcosa all'aereo prima che arrivassimo...
- L'aereo! L'aereo... l'aereo è caduto! Stavamo precipitando... qualcosa nei motori...- Marco era spaventato e confuso. Radhi provò a calmarlo, ma anche nella sua mente cominciarono a tornare le immagini dell'incidente in aria. Si ricordò che mentre dormiva un rumore fortissimo l'aveva svegliata, poi l'annuncio del comandante di stare calmi, le bombole per l'ossigeno che erano scese, l'aereo che sicuramente non era più in posizione orizzontale e dal finestrino il mare che si avvicinava e si avvicinava.
- Calmo, dai è tutto ok, adesso non siamo più in pericolo.
I due parlarono un po' e poi Radhi pensò e sperò che non fossero i soli ad essersi salvati. Si guardò intorno e la spiaggia era bianca e vuota; poi guardò il mare, piattissimo e calmo, prima azzurro, poi verde-acqua e poi verde più lontano. Si perse a guardare l'orizzonte, pensando che era splendido e quel posto per un po' gli sembrò un paradiso e non si preoccupò più di nulla.
- Guarda quella conchiglia! Mio padre ha un libro con tutte le conchiglie e ne ha anche alcune. Questa se non sbaglio è una di quelle che suonano.
Marco fece uscire Radhi da uno di quei pensieri in cui era entrata e sapeva che poteva rimanerci per ore intere. La ragazza andò verso di lui e esaminò quella meraviglia bianca con striature rosee.
- Davvero suona? E fa un rumore forte?
- Sì, credo. Costa davvero tanto, noi non siamo così ricchi da poterne avere una.
- Potremmo usarla per chiamare tutti quelli che sono sull'isola! Andiamo su quella collinetta di sabbia, così potranno vederci se arriva qualcuno.. cioè sicuramente arriverà qualcuno!
I due si spostarono sull'altura e la ragazza provò a suonare quello strano strumento. Si ricordò di quando suonava la tromba alle medie e spinse fuori il fiato allo stesso modo. Il suono della conchiglia era alto e solenne, tanto da sembrare una di quelle trombe che suonano i militari per mettersi tutti in riga.
Non arrivava nessuno. Suonò e suonò più volte finché non rimase senza fiato.
Cominciò ad arrivare gente dalla foresta e ad avvicinarsi sull'altura. Questo diede a Radhi la voglia di riprendere una grande boccata d'aria e ricominciare a suonare più forte che poteva. Arrivò anche la sorellina di Marco, che corse ad abbracciare il fratello con un sorriso a 80 denti. Arrivarono ragazzi dai 6 ai 17 anni, nessun adulto e Radhi si chiedeva il perché. Poi ricordò che il suo era un viaggio di scambio alla pari, a cui partecipavano solo ragazzi minorenni e l'unico adulto era il pilota, che molto probabilmente era morto.
Aspettò che i ragazzi arrivassero tutti sulla collinetta, poi finalmente vide uscire dalla foresta anche il ragazzo, con i capelli biondi, la carnagione più bianca del normale e i suoi soliti occhiali che gli davano un'aria colta. Il corpo muscoloso mostrava i 10 passati dei suoi 17, facendo nuoto agonistico.
Vinta dalla gioia, buttò in fretta la conchiglia nelle mani di Marco, e corse verso di lui abbracciandolo e baciandolo. Salirono sulla collina insieme agli altri e vide gli occhi curiosi e allegri dei bambini piccoli e quelli preoccupati dei più grandi che la fissavano. Riprese la conchiglia e lanciò un ultimo suono per richiamare il silenzio.
- Salve a tutti! - disse con assoluta tranquillità – bene, credo che tutti sappiamo cosa sia successo..
Mentre diceva questo, si sentirono dei suoni aumentare da lontano.
“Uno! Due! Uno! Due!” accompagnato dal rumore regolare di piedi che marciavano verso la collina. Ragazzi in tenuta militare erano schierati in tre file da tre, e davanti a loro un ragazzo che gridava più forte e dava il ritmo. Si avvicinarono marciando alla collinetta, finché non furono a qualche passo e il capo gridò “Attenti”, così tutti si fermarono dritti come candele.
- Siamo stati richiamati e chiediamo di parlare con il suonatore di tromba. - disse lo stesso ragazzo in testa. Aveva dei folti ricci rossi sotto il cappellino militare e gli occhi verde smeraldo penetranti, ma stranamente tristi, come se fossero coperti da un velo grigio di dolore e delusione. Quegli occhi avevano tanto da nascondere e Radhi se ne accorse subito: lei era brava a capire le persone fin dal primo sguardo.
Non era difficile capire perché quel ragazzo era il capo: la pelle bronzata ricopriva i muscoli allenati e possenti di un ragazzo formato di 17 anni. Eppure il suo corpo non era sgraziato e gonfio, ma tirato e tonico, atletico come quello di un nuotatore, ma le sue cicatrici facevano capire che non si era fatto i muscoli nuotando, ma combattendo e facendo duri percorsi militari.
- Io ho suonato la conchiglia e l'ho fatto proprio per radunare tutti quelli che sono sull'isola...
- Ancora non sappiamo se è un'isola! - ribatté il ragazzo.
- Lo scopriremo - disse il ragazzo di Radhi con aria saccente - e non parlare con questo tono alla mia ragazza!
Il rosso non parlò, ma gli lanciò un occhiata da far rabbrividire.
- Non cominciare a litigare, attaccabrighe! - lo riprese Radhi - Tornando a noi, sì lo scopriremo, ma prima ci sono molte cose più importanti da fare. Intanto mi presento: sono Radhi, ho 17 anni e vivo a Roma. Questo è il mio ragazzo, Ralph, lui è inglese, ma vive a Roma per lo studio e abbiamo la stessa età. Prima che fossimo interrotti dalla marcia, stavo dicendo che tutti sappiamo cosa è successo. Eravamo diretti in Austria per un viaggio culturale, ma qualcosa è andato storto e l'aereo è precipitato...
Sui volti dei bambini cominciò ad apparire il terrore del ricordo. Alcuni scoppiarono a piangere, e poi tutti insieme.
- Calmi bambini, calmi! Purtroppo è successo, adesso siamo tutti in salvo su questa bella isola, vedete? Questa dobbiamo considerarla tutti come una bella vacanza, senza neanche un grande che ci rompa le scatole! Siamo liberi di giocare quanto vogliamo! 
I bimbi si calmarono e smisero di piangere.
- Allora, adesso dovremo organizzarci e mettere delle regole. Prima di tutto, tutti dovremmo avere dei compiti e dovremmo collaborare sull'isola, o quello che è, per aiutarci...
- Ferma, chi ti ha eletto capo? - La interruppe il rosso - Anzi credo che qui il capo dovrei essere io, che sono più abituato a comandare. Mettiamola ai voti!
Ma i ragazzi erano già stati catturati dalla calma e dall'organizzazione di quella bella ragazza dalla pelle scura e con la voce suadente, mentre il capo militare faceva un po' paura e le votazioni finirono inevitabilmente per eleggere a capo Radhi. Il ragazzo si fece rosso in viso dalla rabbia e l'umiliazione.
- Calmati, rosso! Va bene, mi avete eletto capo, ma come stavo dicendo, qui ognuno dovrà avere un compito, e tu potrai rimanere capo dei tuoi militari. Voi sarete i cacciatori, Infatti è importante che qualcuno ci procuri del cibo. Intanto, come ti chiami?
Il ragazzo tornò ad avere il suo colorito normale e l'idea gli piacque.
- Mi chiamo Merridew, Jack Merridew. Anche io sono inglese, ma vivo nella caserma militare di Milano, dove sono comandante del secondo bastimento di cadetti. Ho 17 anni, come i miei uomini, e siamo abituati a vivere nelle peggiori condizioni, a uccidere a sangue freddo, e vi procureremo il cibo.
- Ok, Jack Merridew, adesso è importante che tutti diciate il vostro nome. Amore, tu che hai una buona memoria, dovrai imparare il nome di tutti e ti occuperai, con un paio di grandi, di badare ai più piccoli. Chi è esperto di frutta e erbe? I ragazzi dagli 11 ai 12 anni dovranno cercare frutti buoni nel bosco guidati da lei, quanti anni hai te, come ti chiami? 16 e mezzo? Perfetto Laura, mi raccomando guidali tu.I ragazzi dai 12 ai 14 dovranno costruire rifugi per la notte e per il mal tempo. Devono essere sempre guidati da un ragazzo più grande. Infine quelli dai 14 ai 16 dovranno cercare legna per accendere in fuoco e cercare acqua potabile. Ragazzi dai 6 ai 10 voi è importante che non corriate via da tutte le parti perché, quando verrà una nave a salvarci, può darsi che in quel momento sarete nel bosco da soli, e non vi vedono, capito?
La ragazza diede ordini precisi, come se fosse già esperta. In realtà aveva solo letto tanti libri sull'organizzazione e sulle isole deserte. Sapeva che sarebbe stato più difficile di quanto non sembrasse.
- Bene, mentre fanno l'appello, andremo a verificare se quest'isola è davvero un'isola. Jack Merridew, tu verrai con me, poi vieni anche tu, stampella. - disse infine, indicando una ragazza dai capelli neri, magra e bianca come la morte e con gli occhiali spessi. Non aveva ancora detto una parola.
I tre si incamminarono e decisero di salire sulla montagna più alta dell'isola. Dovevano stare attenti a dove mettere i piedi e a non rimanere incastrati tra i rovi e le liane di quella fitta foresta.
- Allora, ragazza, come ti chiami? - chiese Radhi alla mora.
- Sara.
- Quanti anni hai?
- Quasi 16.
- Di dove sei?
- Abruzzo.
- Sei spaventata?
La ragazza non rispose e la guardò da dietro gli occhiali, con gli occhi nerissimi e lucidi.
- Non devi. Verranno a prenderci! Sanno che non siamo arrivati e cercheranno su tutte le isole dall'Italia all'Australia sulla rotta del nostro aereo! Capito?
La ragazza annuì timidamente e tornò a guardarsi i piedi.
Allora Radhi si rivolse a Jack e aveva un incredibile voglia di chiedergli cosa l'aveva ferito nel profondo e perché aveva gli occhi così tristi. Perché lei sapeva che qualcosa lo consumava dentro da tempi immemorabili e non l'aveva mai detto a nessuno; anzi, lo nascondeva dietro alla maschera della rabbia e della durezza. Radhi non disse nulla, ma gli sorrise.
Lei aveva un sorriso incredibilmente bello, così sincero e aperto che sembrava dire “io sono tua amica e puoi dirmi tutto ciò che vuoi” e Jack se ne accorse. Ne fu un po' imbarazzato e gli piacque, ma non lo diede a vedere.
- Che vuoi? - disse sgarbatamente.
- Devi per forza essere così testa di cazzo? - Era una ragazza molto diretta, perché aveva capito che girare intorno alle cose non faceva altro che renderle più insensate - Qui siamo tutti sulla stessa barca. Fai un po' il simpatico, che aiuta.
Quella sincerità e schiettezza piacquero molto a Jack; non sapeva neanche perché. Era la prima volta che trovava due pregi nella stessa persona. Nella stessa ragazza. Così le sorrise involontariamente, quasi come se tirasse fuori la voglia avere un amico che aveva represso per tutti quegli anni.
- Bravo, così va meglio! Sei anche quasi carino quando ridi.
Il cammino fu lungo e faticoso, ma quando arrivarono su videro che quella era effettivamente un'isola, non troppo grande, e non sembrava neanche abitata. Radhi si perse di nuovo nell'orizzonte e respirava forte quell'aria così fresca e pulita. Quel luogo, così ostile e sconosciuto, da un altro punto di vista sembrava così tranquillo e lontano da tutto. I tre ragazzi, lassù, si sentivano bene, quasi felici.
Quando tornarono giù l'appello era stato finito e tutti si muovevano come lei aveva ordinato . Radhi conosceva il suo ragazzo: era metodico e preciso, infatti quando tornò gli disse tutti i nomi, indicandoli.

Ragazzi dai 6 ai 10

  • Matteo: 6 anni, da Torino, biondo con gli occhi azzurri.

  • Camilla: 6 anni, da Milano, castana con le lentiggini.

  • Enrico: 8 anni, da Napoli, con una voglia di mora sulla guancia.

  • Paolo: 9 anni, da Firenze, rosso con gli occhi azzurri.

  • Martina: 10 anni, da Roma, capelli neri e occhiloni.

Ragazzi dagli 11 ai 12

  • Simone: 11 anni, da Roma, capelli e occhi neri.

  • Arianna: 11 anni, da Padova, magra con un neo sulla guancia destra.

  • Matteo: 12 anni, da Perugia, capelli e occhi marroni.

Ragazzi dai 12 ai 14

  • Giada: 13 anni, da Roma, ha una voglia sulla spalla.

  • Mario: 13 anni, da Napoli, è cicciotto con gli occhiali.

  • Asia: 14 anni, da Firenze, ha i capelli biondi e lunghi fino ai piedi.

Ragazzi da 14 ai 16

  • Claudia: 15 anni, dall'Aquila, ha i capelli corti a caschetto.

  • Laura: 15 anni, da Perugia, le orecchie a sventola e i capelli neri.

  • Mirko: 16 anni, da Palermo, riccio e alto.

  • Marco: 16 anni, da Roma, riccio e occhi marroni.

  • Sara: 16 anni, da Abruzzo, bianca e capelli neri.

Ragazzi di 17: oltre me e te sono tutti del commilitone di Jack.

  • Jack: 17 anni, da Milano, rosso e antipatico.

  • Federica: 17 anni, da Milano, bionda con le tette grosse.

  • Marco: 17 anni, da Milano, moro con le spalle grandi.

  • Domenico: 17 anni, da Milano, capelli cortissimi e occhi marroni.

  • Denni: 17 anni, da Milano, capelli rasati e un tatuaggio.

  • Charlie: 17 anni, da Milano, occhi grandi e una cicatrice sulla guancia.

  • Maria Chiara: 17 anni, da Milano, quella con il naso grosso.

  • Simone: 17 anni, da Milano, bassino e muscoloso.

  • Davide: 17 anni, da Milano, spalle larghe e capelli ricci.

  • Giulio: 17 anni, da Milano, alto e magro.

  
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