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Autore: Tenori    30/12/2012    1 recensioni
Questa fan fiction è su uno degli anime che ho apprezzato di più, preferisco non svelare niente sulla trama. Spero la leggiate, perchè mi sono davvero impegnata, e mi sto impegnando, per scriverla.
Ho deciso di andare avanti dove si blocca l'anime, con una storia puramente inventata, ma possibile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Stavo ritornando.
Finalmente, dopo tanto tempo, avrei rivisto quel bastardino; con i miei ormai era tutto sistemato, o almeno, non vi erano più quei problemi di quando andavo al liceo.
Giravo per la strada tirandomi dietro la valigia, quando mi fermai e vidi la porta di casa di Ryuji.
Mi bloccai e per un secondo mi paralizzai.
"Su, fatti forza" mi dissi fra me e me.
Salii le scale e bussai.
- Arrivo! - disse una voce
Rimasi sbalordita quando ad aprirmi fu Ami, quella dannata chiwawa scema.
- Taiga?! - fece lei sorpresa
Non risposi.
- Chiwawa scema, che cosa ci fai qu.. - 
- Tesoro! Guarda! C'è Taiga! - urlacchiò senza neanche farmi finire di parlare.
- Che cosa c'è adesso? - disse un uomo che sporgeva la faccia dalla porta.
Lo guardai e mi sfregai gli occhi per l'incredulità.
Era Ryuji.
- Taiga... Sei tu... - sussurrò
- Entra! - mi invitò Ami
Entrai malvolentieri e mi sedetti sul tatami, quanti ricordi mi riportava alla mente.
- Gradisci del tè? - mi chiese Ryuji porgendomi una tazza
- Si, grazie - risposi secca, fredda.
- Allora Taiga, cosa hai fatto fino a questo tempo? - chiese quella scema che in tutti questi anni era rimasta tale e quale.
- Ho una scuola di kendo - replicai
- Proprio ciò che ci si aspetta dalla tigre palmare - mormorò quasi con un filo di voce.
Sembrava quasi una frecciata, ma non mi persi d'animo.
- E voi due invece? - replicai 
- Io ho aperto un'agenzia di modelle - fece Ami sempre con la solità altezzosa vanità
- Io insegno economia domestica - rispose Ryuji con molto meno entusiasmo.
- Taiga, ne approfitto per dirti una cosa importante ... - disse Ami prendendomi la mano.
Guardò Ryuji e disse:- L'anno prossimo ci sposiamo -
Mi alzai di scatto, li guardai, e senza neanche avere il tempo di pensare stesi Ryuji a terra con la katana che avevo nella valigia.
La nostra promessa era sfumata...
Corsi via, spalancando la porta, e mi addentrai sotto la pioggia battente.
Avevo mentito.
Anche dopo tutto questo tempo, ero rimasta la stessa, solita, ragazza impulsiva, talmente aggressiva che a scuola la chiamavano "tigre palmare".
Vagai senza meta per quasi due ore, quando poi, ormai bagnata fradicia, mi rifugiai sotto un ponte.
Cosa diamine mi aspettavo?
Del resto lo avevo lasciato io.
Eppure faceva talmente male.
Quando improvvisamente sentii dei passi.
Mi voltai e riconobbi subito quel paio di occhiali.
- K-Kitamura... -
  
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