Lento scorre copioso questo liquindo denso e fluido dalle mie diafane mani ed incantata i miei occhi si perdono a guardarle.
Non è il mio sangue ne la mia passione, non so di chi sia se non che il risultato di un ordine esaudito per il mio signore.
In un buio intenso e completo scruto una luce inesistente che invece di rincuorarmi mi distrugge.
Non c'è luce per me, creatura immonda devota alla sofferenza.
Oh signore odiatemi in eterno così che io possa amarvi con devozione e lealtà servendovi e riverendomi fino alla fine dei miei giorni...
Le mani al viso salgono e lasciano trepidanti scie sulla bellissima maschera creata da queste abili mani, manufatto sarcastico di una flebile e disperata mente.
Ma cos'è tutto ciò? Se non il risultato di una donna persa nell'amore per un uomo che non la desidera.
Immonda, sciocca e odiosa creatura sono, semplice inutile essere è questo il mio nome.
A terra mi ritrovo spesso dopo le cure attente del mio signore nello scacciarmi.
Amatemi senza pietà con disimpegno e disprezzo mio adorato signore del male.
I miei occhi guardano vacui e persi nell'oblio in questa oscurità fatta d'amore, in questa gabbia che io stessa ho costruito.
Rinchiusa in un corpo senza perchè, ne donna ne uomo solo un inutile giullare che serve la propria linfa vitale.
Continuate a disprezzarmi perchè non sono che dolci e suadenti parole per me, le vostre grida e il vostro sguardo colmo di orrore e sdegno, signore, non fa che rallegrarmi della vostra esistenza e alimentare il mio amore.
Per quello che sono, un servo devoto, l'inutile angelo del dolore, l'inutile angelo del terrore.
L'angelo dalle ali di farfalla.