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Autore: DeiDeiDei    01/01/2013    4 recensioni
Non si parla di amore o di amicizia, si parla di sopportazione.
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[...] Prima di rientrare si voltò verso Stiles, scuotendo la testa.
-You are an innocent human. You do so much for this pack of psychos. Sure they owe you a lot!-
-Ahah, that’s right: they owe me a whole universe!-
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NO SLASH. una storia che ci parla di come Jackson impara che non tutte le sue convinzioni sono giuste e che forse Stiles non è poi un totale idiota... forse.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Jackson Whittemore, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: una mia compagna mi ha dato i prompt, i personaggi protagonisti e il genere fluff" ai quali attenermi. Questa fic è quindi un regalo per lei.
NB: i dialoghi sono in inglese perchè una volta ha letto una fanfiction scritta in questo modo e le era piaciuta molto. dovrebbero essere corretti, ma scrivendoli davanti alla TV non prometto nulla (se vedete errori, segnalatemeli, perfavore)













HOLD ON








 
Il campanello aveva suonato due volte prima che Jackson potesse raggiungere la porta, abbandonando la comodità del proprio letto e scendendo al piano di sotto per vedere chi diavolo  si fosse attentato a disturbare la sua domenica mattina. Borbottò tra se e si sistemò un poco i capelli, quindi aprì la porta. 

E la richiuse. Perché, seriamente, va bene qualsiasi cosa, ma che razza di scherzo è piazzargli Stiles Stilinski davanti all’uscio di casa?

-Hey, come on dude! Let me in!- Jackson soffocò un urlo frustrato e incredulo quando sentì l’altro spingere sulla porta affinché lui tornasse ad aprirla. –Open this mutherfucking door!-

-No way.-
 
-Ow, you Jackass, stop it, you are going to squash my fingers.-

-Nice, so I don’t have to see you at Lacrosse’s practice. Better to not see you anyway, olthrought.-

-Let me iiiiiin!-

-As if I want you in my House.-

-Come on, dumbass, Lydia told me to! You really think I’d like to be here?- Jackson si fermò per un momento. Lydia? Lydia gli aveva mandato Stilinski a casa di domenica mattina? Pure la sua ragazza stava impazzendo, evidentemente. Bhè, più del solito, perlomeno. Sospirò pesantemente: se Lydia aveva davvero chiesto a qualcuno di andare a casa sua e lui lo avesse cacciato via, probabilmente la prossima volta che si sarebbero visti lei gli avrebbe riservato la cura del silenzio.

Riaprì la porta, puntando gli occhi ancora in parte assonnati sulla figura dell’altro ragazzo.

-Come in.-Jackson lo lasciò entrare, richiudendo l’uscio e voltandosi verso l’intruso. Avrebbe voluto ringhiargli addosso, sbranarlo e tornarsene a letto.

-So… why did Lydia told you to come here?-

-Math’s text.-

-What?-

-Tomorrow you are going to have a math’s test.-

-No, no, wait? What? Tomorrow is Monday! We have only one hour of Math and the teacher have never talked about a test!-

-It's because that is going to be a SURPRISE test! Lydia found out about it yesterday night at the pub, overhearing the conversation of Mr. Harris table. She has planned to come here herself and help you, but she can’t. she have something to do with her father, I think. Then she have told me to show up at your place in the morning and make you study instead of her.-

Il ragazzo rimase per qualche secondo a bocca aperta. Una verifica. Una verifica a sorpresa il giorno dopo? Era rovinato.
Sospirò pesantemente e maledisse il professore. Anzi, i professori in generale. Poi si prese un attimo per pensare a che risvolto avevano finito per prendere le cose: Lydia aveva affidato a Stilinski il compito di aiutarlo e, per quanto il suo unico desiderio in quel momento fosse schiantargli la testa contro il muro per non dovere mai più sentire la sua stramaledetta voce, sapeva di aver bisogno di un tutor per lo studio di matematica. Di solito era sempre la rossa ad aiutarlo, ma quella volta non ci sarebbe stata.

-Ok. But why YOU?- Stiles sbuffò

-Because my marks are the seconds in the class and, as your girlfriend told too, I have the most similar calculator mind as her.-

-Seams legit…-

-Obviously it is. It’s a Lydia Martin’s idea, after all. So, where are we going to study?-

-Kitchen. This way.-

-Oh, geez, you kitchen is bigger than my whole house!- Il padrone di casa ghignò all’affermazione e fece accomodare il proprio (indesiderato) ospite su una delle sedie della cucina. Si sedette a sua volta, lasciando scorrere lo sguardo sui quaderni ed i libri che l’altro stava tirando fuori dal proprio zaino. Evidentemente aveva preso molto sul serio il suo ruolo di tutor.

-Here we are!- Annunciò lui con un sorriso sulle labbra, spingendogli in mano una penna e un quaderno davanti alla faccia.

E così iniziò la mattinata più lunga di tutta la sua vita.

Stiles lo costrinse a riempire almeno dieci pagine di esercizi. Troppi: ormai vedeva numeri ovunque e la cosa non era per niente piacevole. D’altro canto, però, dopo circa due ore di studio, il figlio dello sceriffo gli fece notare che i suoi errori erano drasticamente diminuiti, lasciandolo a bocca aperta e risollevandogli il morale. Forse anche senza Lydia sarebbe riuscito a passare il test, pur essendo costretto a passare la sua domenica mattina con Stilinski.

-Watch this!- Esclamava ogni tanto il suo tutor indicando una qualche riga tra quelle che stava rendendo nere di equazioni –No, no, that’s wrong! You have to make it this way! Ok, paste. Take a pencil. Redo it! Ok, well done! Came on, I know you can do that: you have just done the same in the previous Exercise!-

E per quanto potesse essere chiassoso o invasivo, piano piano le regole stavano entrando davvero in testa al ragazzo. Perciò Jackson smise di lamentarsi della sua presenza e si concentrò sulle sue spiegazioni e sulle correzioni che gli ordinava di fare, fino a quando, al termine della quarta ora, non riuscì a completare dieci esercizi di fila senza nemmeno un errore.

Stilinski aveva esultato ad alta voce e lui aveva involontariamente sorriso in risposta, soddisfatto dei suoi stessi risultati.

Forse Lydia non si era sbagliata: Stiles era intelligente e svelto e, sì, il suo modo di pensare e di spiegare le cose era mostruosamente simile a quello della sua ragazza. Non era nemmeno stato insopportabile come se lo era aspettato e forse Jackson si era sbagliato a trattarlo male tutto quel tempo e considerarlo un idiota iperattivo e logorroico.

Forse.



***
 

A Jackson piaceva andare a caccia. Non tanto per lo stare insieme al resto del branco, ma quanto per l’adrenalina che gli scorreva in corpo anche solo all’idea di dover scovare e rincorrere un qualche Lupo infiltrato nel loro territorio. 

Quella sera non fu diversa fra le altre, inizialmente, ma si dimostrò una cosa completamente diversa quando trovarono il corpo. Che era proprio un corpo e non più un Licantropo. Un corpo morto, un cadavere, una salma. Comunque la si volesse chiamare.

-Oh, shit! That smells!-

-Please, Erika, is a corpse. It’s obvious that it’s smells, isn’ it?-

-Owwn… I’m going out. Better to you all to follow me or you will smell like him for DAYS.-

-I agree, Boys. There is nothing for us here, better to retour outside.-

-Agh, why is he dead?-

-God, Scott, have you to be so stupid and oblivious every time? Evidently the Hunter founds him faster than us. Two day away, I guess. And he killed him then.-

-Gross.-

-This is what hunters usually does, don’t be so surprised.-

Avevano perso la preda, ma avevano ancora il compito di rintracciare il cacciatore e toglierlo di turno prima che decidesse di uccidere anche loro come aveva fatto con quell’Omega. Si misero quindi ad annusare ed esplorare la zona circostante, ma trovarono troppe scie per poter decidere quale prendere. Poi il telefono di Derek squillò nella sua tasca.

-What is it, Stiles?-

-oh, for god’s sake, don’t you dare to growl at me like that again, sourwolf. I am working for YOU and I will dismiss me without tell you the good news if you continue be rude at me.-

 -…-

-I am going to take your silence like an “Oh, sure, Stiles. I’m sorry. Tell me what you found out”. Well, I know where the new hunter is, if this interest you.-

-Go on.-

-Uhmm, ok. Out of the forest, second street to the center, the one near Denny’s house. Go along that for two miles…-

Partirono senza farselo ripetere due volte, seguendo passo passo le indicazioni di Stiles. Potevano sentire tutti ogni sua parola, grazie all’udito sovrannaturale, ma lasciarono comunque che Derek le ripetesse ad alta voce, dando così ogni volta la sua approvazione alla direzione da prendere.

-Stiles, what direction now?-

-Shut the hell up for one second, Big Bad, it’s not so simple follow the colored lines on a shitty map in your laptop (what is on the passenger’s seat) while you are driving… Ok, ok, on your right. Half a mile. I think Is a little house. Maybe a flat… yes, definitely a flat. Second floor. Third door. There are two other occupied flats, then, please, don’t smash the walls!-

-How can you know all that?-

-I’ve hacked my dad’s police account.-

-And how can you follow the hunter’s movements?-

-The other day, when you make me talk to him, I “accidentally” let a transmitter in his pocket…-

-Oh… and how do you traced down the signal?-

-Don’t I just said I have a laptop balanced in my passenger seat? Ok, stop where you are. Don’t dare enter the place. I’ll be here in a minute.-

Jackson trattenne a stento le risate quando Stiles chiuse il telefono in faccia e Derek ringhiò all’apparecchio spento prima di rimetterlo in tasca. Di certo Stilinski aveva loro reso le cose più semplici. Un ragazzo pieno di risorse, non c’è che dire, anche se a sentire come si era lamentato al telefono si poteva capire che si arrangiava con ciò che aveva a disposizione. Correva tanti di quei rischi, pur essendo del tutto mortale, e lo faceva solo per loro. Questo lo sapevano tutti, persino Derek, il quale difatti non si azzardava quasi più a maltrattare Stiles (o, perlomeno, non lo schiantava più a destra e a manca) e, incredibile ma vero, ascoltava ciò che il giovane gli diceva di fare.

Come in quel caso, per esempio, dove aspettarono per poco più di un minuto, ma pur sempre aspettarono. Stiles scese dalla jeep maledicendo il computer accanto a sé e lanciò uno sguardo esasperato al palazzo.

-Ok, if you will hear me scream, come get me, ok?-

-You are not going in alone.-

-Don’t talk to me with that tone, or I swear to god…-

-You can’t go alone!-

-Not you too, Jackson!-

-Sorry if we worry for your life.-

-Oh, sarcasm, nice. And since when you stopped planning my death and started worrying for my safety?-

-God point, buddy, but you are not going alone, seriously.-

-Ok, then, come with me. But, please, NO fangs, NO claws and NO growls!-

Jackson annuì, alzando gli occhi al cielo agli ordini del compagno, e lo seguì dentro l’agglomerato di appartamenti fino al secondo piano, interno tre. Suonarono il campanello e venne ad aprire loro in cacciatore, accigliato nel riconoscerli. Stiles gli sorrise e fece in modo di convincerlo a farli entrare. E per una buona oretta se ne stettero lì a chiedergli gentilmente di andarsene da BH e di considerare che il loro branco non aveva fatto del male proprio a nessuno. Riuscirono, più o meno, nell’intento e l’uomo gli accompagnò giù fino al piazzale davanti al palazzo, per suggellare il patto stringendo la mano all’Alpha.

Prima di rientrare si voltò verso Stiles, scuotendo la testa.

-You are an innocent human. You do so much for this pack of psychos. Sure they owe you a lot!-

-Ahah, that’s right: they owe me a whole universe!-

Jackson ci pensò su un attimo. Gli dovevano davvero tanto, sul serio. Un universo non poteva permetterselo, pensò quando lo sguardo gli cadde sul laptop squinternato all’interno della jeep dell’adolescente, ma un regalo per il suo compleanno poteva tranquillamente farglielo.














Angolo dell'autrice:

Salve a tutti!
Ok, lo so... non ha assolutamente senso.
non sono molto pratica in quanto a "Jackson": solitamente scrivo PackFeels o Sterek, perciò potete comprendere il panico che mi è preso quando una delle mie amiche mi ha detto "per natale voglio una fluff con Stiles e Jackson". Mi sono impegnata, seriamente, ma proprio non ci riesco a scrivere una slash, non tra loro due.
Quindi mi piacerebbe davvero, davvero, sapere cosa ne pensate. se è patetica, incomprensibile, sgrammaticata...

Grazie in anticipo, 
Eva












 
   
 
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