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Autore: Lady_Mirai    03/01/2013    2 recensioni
C17 e C18 alle prese con uno scambio culturale. Cosa succederà?
Estratto: "Salve, voi siete i gemelli C17 e C18?" ci chiede, una signora dai capelli azzurri e dagli occhi dello stesso colore. Il suo tono è molto gentile e cordiale, e inoltre è una donna veramente bella, notando poi mio fratello che la guardava tipo imbambolato. Faccio il cenno di si con un leggero sorriso, poi mi soffermo sull'uomo accanto all'azzurra, dev'essere sicuramente il marito, anche lui di bella presenza, anche se notevolmente più basso di lei, ma in compenso hai dei muscoli da paura.
"Si, il piacere è tutto mio. Mi scusi, signora Brief, ma oltre me mio fratello non ha mai visto una donna" parlo con tono freddo ma gentile, e con una base molto buona di olandese, mentre la donna mi sorride con leggero imbarazzo.
"Oh, stai tranquilla, sono abituata a questo genere di attenzioni! Che sciocca, non mi sono nemmeno presentata! Io mi chiamo Bulma Brief e l'uomo accanto a me è Vegeta Prince, mio marito" esordisce lei orgogliosa e prendendogli la mano, mentre lui esclama un 'tsk' abbastanza sonoro. Proprio un tipo di poche parole, non ci sono dubbi.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Un po' tutti | Coppie: 17/Bra, Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una coppia di gemelli a casa Brief                                                                                                           Una coppia di gemelli a casa Brief

Driiiin Driiin!
E che palle, ci mancava solo questo rumore assorante a svegliarmi dal mondo dei sogni! Con un gesto scattante, prendo la sveglia e la spengo, ritornando nuovamente a chiudere gli occhi e cercando di addormentarmi, di andare a scuola non ne ho proprio voglia. Spero solo che quel pirla di mio fratello non irrompa nella mia stanza e a svegliarmi con la sua grazia elefantesca; come non detto! Pochi minuti dopo aver spento quel dannatissimo aggeggio, qualcuno apre la porta della mia stanza, capendo quasi subito che si tratta di mio fratello.
"Buongiorno, sorellina!! Sei pronta per partire?" mi chiede, allegro e con una voce troppo alta per i miei gusti. Ma che vuole, non sono nemmeno le 7.30 e già deve irritarmi con la sua voce squillante?! Tsk.
"Che diamine vuoi? Esci subito dalla mia stanza prima che ti prenda a calci nel tuo didietro" impreco io, guardandolo torvamente, ma lui accenna un sorriso come al solito, ormai si è abituato al mio carattere acido e senza peli sulla lingua.
"Come cosa voglio? Ti sei forse dimenticata che oggi c'è lo scambio culturale?!" mi risponde, incredulo e con gli occhi quasi del tutto spalancati.
Lo scambio? E' già arrivato il fatidico giorno? Cavoli, il tempo è passato molto più velocemente di quanto pensassi. Grugnisco sonoramente e mi siedo nel letto, stiracchiandomi per bene. Successivamente, mi metto le mie morbide pantofole rosse e mi dirigo nell'armadio, togliendo le valigie e i vestiti che a breve metterò dentro, ovviamente metterò all'interno delle valigie solo la roba più bella e costosa, non posso permettermi di fare brutta figura e di non essere notata. Già, amo essere notata e circondata da gente che mi crede loro amica, ma loro per me non sono nulla: insomma, ci esco e basta, giusto per distrarmi e per non stare troppo sui libri. Che sbadata, non mi sono nemmeno presentata. Il mio nome è C18 e ho 18 anni, vivo a Mosca con mio fratello C17 e il nostro "padre adottivo", ovvero lo scienziato, detto anche Dottor Gelo. L'unica cosa che fisicamente differenzia me da mio fratello, è il colore dei capelli: non so il perchè, ma al posto di essere biondissimi come i miei sono neri come la pece. Devo ammettere che, se non fosse stato mio fratello, ci avrei già provato. Ma adesso basta parlare di questo, ho detto il giusto necessario. Come dicevo prima, poco fa ho scoperto che proprio oggi ci sarà quel maledetto scambio culturale, in cui sia io che mio fratello andremo per un anno in Olanda, precisamente ad Amsterdam. Non so molto della famiglia, ma so che sono delle persone molto famose e ricche, una delle famiglie più ricche di questo pianeta; non è che me ne importi molto, sia chiaro, io nemmeno volevo fare lo scambio, ma ovviamente quell'idiota del mio gemello mi ha convinta, anche se non ricordo precisamente come. Dopo due ore finisco di fare le valigie, cerco documenti e permessi vari, poi mi dirigo in bagno, dove sento l'acqua della doccia scorrere. Naturalmente non mi faccio scrupoli ad entrare quando c'è mio fratello, anche se non lo ammetto per orgoglio, lui è la persona più importante della mia vita, ci completiamo a vicenda e sappiamo sempre tutto l'un sull'altro, anche le cose più meschine o scabrose.
"Ehi, quando dobbiamo partire?" chiedo, mezza addormentata mentre prendo spazzolino e dentifricio, pronta a lavarmi i denti.
"Ufff, ora non posso nemmeno farmi la doccia in pace?" si lamenta lui, chiudendo l'acqua e uscendo dalla doccia con l'asciugamano legato attorno alla vita.
"Le domande le faccio io, carino." rispondo io, acida come al solito e iniziando a spazzolare con forza i denti.
"Mpf, comunque si parte fra 3 ore, vedi di muoverti, non ho nessuna intenzione di perdere l'aereo per colpa di 'Miss Universo', sappilo." conclude lui sfiorandomi con un dito i capelli e facendomi la lingua. Lo detesto quando fa così, ma anche con queste stronzate, riesce sempre a strapparmi un sorriso. Il mio fratellino è unico, devo ammetterlo.
Dopo aver lavato i denti, prendo il cellulare e vado nella sezione musica, dove ne metto una a caso prima di infilarmi sotto la doccia. Appena partita una canzone di Rihanna, inizio a cantarla come se niente fosse, ho sempre amato cantare, è una passione che ho avuto fin da bambina. Molto spesso, prima che mi prendessi una terribile laringite, mi invitavano sia nelle discoteche che alle feste per cantare, facendomi pagare fior di quattrini: ovviamente non mancavano le avventure, se pensate che io sia la solita brava ragazza tranquilla e con dei voti altissimi a scuola, vi sbagliate, non fatevi mai ingannare dal mio aspetto angelico, mai. Dopo aver fatto la doccia, mi asciugo i capelli lunghi sino le spalle e indosso un paio di collant, una gonna in jeans coordinata con una felpa nera a strisce bianche e un giacchetto in jeans con la scritta nel retro RR, ovvero il simbolo dell'azienda del Dottor Gero, e per finire un paio di stivali che vanno sul marroncino. Nulla di che, ma mi sento bella, più bella del solito. Ritorno in camera e prendo le valigie, portandole nell'immenso salone di casa, e prendendo in mano sia biglietto che documenti: per fortuna non ci saranno scali, odio gli aeroporti.
"Beh, siete pronti ragazzi?" ci chiede, lo scienziato pazzo con un sorriso ipocrita.
"Si certo! Siamo prontissimi, vero sorellina?" mi chiede, ponendomi un braccio sulle spalle e tirandomi a lui. Stupido gemello.
"Mpf, dobbiamo partire? Mi sto innervosendo" obietto io, incrociando le braccia e battendo il piede sinistro sul parquet.
"Ricordatevi il passaporto, il biglietto e i permessi necessari per uscire dal continente Russo. Una macchina è già fuori ad aspettarvi, fate buon viaggio ragazzi" conclude il vecchio, prima di darci un leggero abbraccio e ritirarsi nuovamente nel suo laboratorio. Poco dopo, io e mio fratello ci incamminiamo verso la macchina che ci porterà all'aeroporto, sperando che il viaggio non sia troppo lungo. Piuttosto, io spero di farmi una dormitina, ne ho veramente bisogno.
"Oddio, un anno ad Amsterdam! Ma ci pensi?! Gente nuova, ragazze e..." comincia a fare un elenco assurdo, ma lo interrompo prima con una delle mie smerdate.
"Ragazze?! Ma se io non ti ho mai visto con una ragazza! Ah, giusto, ad Amsterdam c'è una certa via dove ci sono tante sgualdrine, magari avrai fortuna" gli sorrido, falsamente mentre gli do una pacca sulla spalla, mentre lui la prende sul ridere. Non capisco come faccia a ridere dopo che l'ho smerdato per bene.
"Lo sai che non sono tipo da una botta e via, a differenza tua" mi rimprovera, guardandomi torvamente, mentre io mi irrigidisco e impallidisco di colpo, stringendo i pugni poggiati sulle mie cosce.
Questo è stato un colpo basso: dopo aver avuto una terribile delusione da una storia durata quasi 3 anni, mi sono promessa di non aver più a che fare con ragazzi dalle intenzioni serie. Dopo quella delusione, ho cominciato ad uscire di notte, frequentando pub e lavorando nei night, ovviamente quando non dovevo cantare. E da lì iniziò un circolo vizioso e pericolosissimo, dal sesso occasionale alla droga. Non ne sono ancora uscita, lo ammetto, ma ci sto provando. Forse questo scambio riuscirà a farmi cambiare, oppure peggiorerà solo le cose.
"Scusami, sorellina..." mi guarda C17, con sguardo serio ma dispiaciuto, abbracciandomi di conseguenza.
"Perchè mi hai detto quelle cose? Sai che non ne sono ancora uscita, sei veramente una testa di cazzo" lo rimprovero io, abbracciandolo forte e chiudendo gli occhi, cercando di calmare i battiti del mio cuore, ormai irregolari.
Dopo questa discussione, finalmente arriviamo all'aeroporto, dove facciamo tutti i controlli possibili e inimaginabili, mettendo infine le valigie all'imbarco. A breve saliremo sull'aereo che ci porterà ad Amsterdam, verso una nuova vita.
                                                                                *****
Dopo circa 5 ore, arriviamo ad Amsterdam, dove vengo prontamente svegliata da mio fratello. Mi strofino leggermente gli occhi e sbadiglio, dopo essermi tolta la cintura e buttato nei sedili di dietro il cuscino, tra l'altro scomodissimo. Più che un cuscino, mi sembrava un battone vero e proprio. L'aeroporto di Amsterdam è grande, ovvio, ma non può competere con quello di Mosca. Prendiamo le valigie e andiamo in sala d'attesa, aspettando la famiglia Brief con ansia mai vista prima; per ammazzare il tempo, arriccio una ciocca di capelli a mio fratello, cosa che lo fa abbastanza irritare.
"Sei veramente irritante a volte, lasciami i capelli!" sbotta lui, allontanandosi di poco e guardandomi torvamente.
"Sei pieno di doppie punte, perchè non te li spunti?" chiedo io, guardandogli nuovamente i capelli stracolmi di doppiepunte.
"Perchè non ti fai una manica di fatti tuoi, sorellina?"
"Tsk, mestruato. Sei peggio di una donna in pieno ciclo" concludo io, con voce fredda e annoiata.
Pochi minuti dopo la nostra 'discussione', verso di noi arriva una coppia di coniugi, dall'aspetto stravagante ma veramente molto bello.
"Salve, voi siete i gemelli C17 e C18?" ci chiede, una signora dai capelli azzurri e dagli occhi dello stesso colore. Il suo tono è molto gentile e cordiale, e inoltre è una donna veramente bella, notando poi mio fratello che la guardava tipo imbambolato. Faccio il cenno di si con un leggero sorriso, poi mi soffermo sull'uomo accanto all'azzurra, dev'essere sicuramente il marito, anche lui di bella presenza, anche se notevolmente più basso di lei, ma in compenso hai dei muscoli da paura.
"Si, il piacere è tutto mio. Mi scusi, signora Brief, ma oltre me mio fratello non ha mai visto una donna" parlo con tono freddo ma gentile, e con una base molto buona di olandese, mentre la donna mi sorride con leggero imbarazzo.
"Oh, stai tranquilla, sono abituata a questo genere di attenzioni! Che sciocca, non mi sono nemmeno presentata! Io mi chiamo Bulma Brief e l'uomo accanto a me è Vegeta Prince, mio marito" esordisce lei orgogliosa e prendendogli la mano, mentre lui esclama un 'tsk' abbastanza sonoro. Proprio un tipo di poche parole, non ci sono dubbi.
Dopo le presentazioni, ci dirigiamo tutti e 4 insieme verso l'uscita dell'aeroporto, dove ci attende una limousine nera, con tanto di autista che ci apre la porta.
"Certo che ve la spassate bene" dico io, senza accorgermene, mentre mio fratello mi da una gomitata per farmi tacere.
"Beh, che vi aspettavate? Non tutti sono fortunati e ricchi come noi" mi risponde, Vegeta, incrociando le braccia e degnandomi di uno sguardo veloce.
Poco dopo tutto tace, ma fortunatamente arriviamo subito alla Capsule Corporation, dove vivremo là per un anno intero. Ma improvvisamente comincio a sudare tantissimo, un tipico segno dell'astinenza alle droghe pesanti, non ci voleva. Faccio segno a mio fratello, e capisce subito che deve aprire il finestrino, in modo da farmi calmare.
"Tutto bene, C18?" mi chiede preoccupata Bulma. Dannazione, e ora che mi invento?
"Oh si, diciamo che la temperatura qua è molto più alta rispetto Mosca. Forse per quello" mento spudoratamente, senza destare sospetti. Dovrei ricevere il nobel per le menzogne, è ufficiale.
"Già, forse per quello. In questo periodo c'è molto caldo qua, e voi siete abituati al freddo polare, giusto?"
"Esatto, signora Brief. In Russia adesso fa veramente freddo, ma è sopportabile visto che il freddo non è umido. Cioè umido nel senso che a Mosca non c'è il mare vicino" balbetta mio fratello, cercando di spiegarsi nel modo più corretto possibile in olandese. Nonostante qualche errore, è migliorato molto rispetto prima, dovrebbe ringraziarmi al posto di rinfacciarmi tutte le stronzate che faccio.
"Già, hai ragione. Comunque siamo arrivati; su, iniziate a scendere che dico all'autista di aprire il bagagliaio. E non chiamarmi signora, chiamami semplicemente Bulma!" esordisce l'azzurra, sorridendo solare come sempre, mentre mio fratello diventa rosso come un peperone, balbettando qualcosa di incomprensibile. Scendiamo dalla macchina e do uno sguardo all'abitazione: giuro su qualche Dio esistente, ma non ho mai visto nulla di simile. Che la nuova vita abbia inizio!

Note dell'Autrice: ma buonasera! Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo dopo tanto tempo! ^^ che ve ne pare? Come avete visto, ho messo la nota OOC per il carattere di C17, per il resto spero di eser rientrata nell'IC degli altri personaggi, anche se temo di aver esagerato un pò con C18, devo ammetterlo! Mmmh, che altro dire? Oh già, Trunks e Bra arriveranno solo nel prossimo capitolo, e la storia sarà narrata solo ed esclusivamente da C18. Spero di non aver fatto tanti errori ortografici, fatemi sapere cosa ne pensate. Si accettano consigli e critiche :)
  
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