Era una ragazza semplice e allegra, sorrideva sempre anche quando voleva piangere.
Amava la montagna, era una parte di se stessa e lo sarebbe sempre stato.
La montagna.
La sua culla e la sua tomba.
Sua sorella invece non amava molto scalare ma quel giorno fu costretta.
“Ti prego sorellona! È la montagna più facile che conosco, ti prego scalala con me!”
“Ma io non sono capace di scalare!”
“Fa niente, ci sarò io con te!”
Erano bastate poche parole per convincerla.
Ma quel giorno qualcosa andò storto.
“Mi dispiace, è tutta colpa mia..ti voglio bene sorellina”
Un dolce sorriso poi il rumore di una corda tagliata e il suo corpo cadere per migliaia di metri nel vuoto.
 
 
“…Rein! Signorina Rein! Accidenti è sveglia?”
L’azzurra aprì lentamente gli occhi scacciando i tristi pensieri che affollavano la sua mente confusa.
“Si mi scusi, mentre aspettavo il mio turno mi sono assopita.” Rispose fredda alla professoressa che scosse la testa e la incitò ad alzarsi e ad andare alla cattedra come avevano fatto i suoi compagni di classe e leggere il suo tema.
“Non è un buon inizio signorina Rein!”
Erano tre giorni ormai che si era trasferita in quella scuola e già voleva scappare, non le piaceva, dalle finestre vedeva chiaramente le montagne.
Si alzò in piedi facendo finta di non aver sentito le parole della professoressa e si recò alla cattedra. Alzò lo sguardo sui suoi nuovi compagni di classe, non aveva ancora stretto amicizia con nessuno, i suoi occhi incontrarono quelli di un ragazzo seduto nella seconda fila, due occhi rubino, così simili ai suoi..
“Insomma dobbiamo aspettare molto?!”
Rein scosse la testa per riprendere il controllo, non poteva piangere davanti ai suoi compagni di classe. Velocemente lesse il tema che era stato assegnato alla classe la settimana precedente, lo aveva dovuto fare in due giorni ma era soddisfatta del risultato.
Appena finì di leggerlo la professoressa si complimentò poi fece alla ragazza un’insolita richiesta.
“È la prima volta che ci incontriamo vero? Bene allora che ne dici di presentarti? Devi solo dire a me e al resto della classe qualcosa su di te, da dove venivi prima, cosa ami, cosa odi..”
Rein abbassò gli occhi, cosa odiava?
“Il mio nome è Rein Mitsuki, vengo da Tokyo e mi sono trasferita qui a Kyoto quattro giorni fa, tuttavia le mie origine sono italiane, vivevo in Val Gardena. Amo i vestiti e il colore rosso, odio..odio le montagne.”
I suoi occhi si fecero improvvisamente freddi e le mani si strinsero in due pugni.
“Val Gardena ha detto? L’ho recentemente visitata! Una valle stupenda, non c’è che dire! Però mi sembra alquanto strano che una ragazza che proviene da quella valle possa odiare le montagne, posso chiederle la motivazione?”
“Io la odio perché..” la ragazza strinse ancora di più i pugni, atteggiamento che non passò inosservato agli occhi di due ragazzi presenti nella classe “..io la odio perché a causa sua ho perso una persona molto importante.”
“Oh, mi dispiace molto. Ma posso sapere chi era questa persona?”
Rein si morse il labbro, iniziava ad odiare quella professoressa che non riusciva a farsi gli affari propri.
“Mia sorella gemella, Fine Mitsuki.”
Il silenzio calò nell’aula. Rein senza nemmeno degnare di uno sguardo la professoressa si incamminò verso il suo banco superando i due ragazzi che la guardavano insistentemente sin da quando stava leggendo il tema poi si sedette sulla sua sedia.
“Devo chiedere di spostarmi di banco..” pensò mentre cercava di non guardare fuori dalla finestra mentre le immagini della sorella le occupavano la mente lei, lei che era sempre stata altruista, lei che sorrideva sempre e andava avanti senza pensare alle conseguenze, perché quel giorno non ci aveva pensato? Una frana, una piccolissima frana che fece schiodare uno dei supporti che permetteva alle sorelle di poter scalare la montagna in totale sicurezza.
Una delle sue si sarebbe dovuta slegare e prima che l’azzurra poté capire quello che stava succedendo vide la sorella tagliare con un coltello la corda e sorriderle dolcemente. Urlò, urlò con tutta la voce che aveva in corpo ma nulla avrebbe fatto tornare indietro la sorella, niente.
Odiava le montagne.
“Mi dispiace per tua sorella! Comunque piacere io sono..”
Odiava anche le persona che facevano finta di comprendere il suo dolore e cercavano di fare amicizia con lei, motivo per cui non aveva mai avuto un’amica. Si alzò dal banco, prese la sua cartella e uscì dalla classe.
“Dove vai?”
Un ragazzo le afferrò la mano. Rein si girò per rispondergli ma appena lo vide non poté fare altro che perdersi nei suoi occhi rubino.
“Guarda che le lezioni non sono finite!” aggiunse un altro ragazzo ma Rein non lo degnò nemmeno di uno sguardo, tantomeno gli rispose.
“Il mio amico ha ragione, le lezioni non sono finite!” continuò il biondo sorridendole.
Rein capendo la situazione arrossì vistosamente facendo così ridere i due ragazzi.
“Piacere io sono Bright..”
“..e io sono Shade!”
“Io sono Rein..” rispose l’azzurra stringendo le mani dei due ragazzi.
“Cosa ci trovi di così interessante nel biondino?” chiese scocciato Shade che non era abituato a venir completamente ignorato, soprattutto da una ragazza.
“I tuoi occhi..assomigliano ai suoi..”
“Suoi?” chiesero i due non capendo.
“A quelli di Fine..” sussurrò Rein.
Shade le sorrise dolcemente facendo così arrossire ancora di più la ragazza e Bright la trascinò in classe ricordandole che le lezioni non erano ancora finite.
Rein si sedette al suo banco osservando le spalle dei sue ragazzi che erano seduti nei banchi davanti ai suoi, poi volse lo sguardo verso la finestra.
“Forse quest’anno non sarà poi così male, non è vero, Fine?”

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Eccomi qui con un'altra fanfiction :3
Mi scuso per eventuali errori causati dal fatto che sto dormendo in piedi .___.
Comunque parlando della storia, io amo le red♥moon quindi per me è un po' strano scrivere blu♥moon motivo per il cui ho lasciato in forse con la blu♥jewel :)
A voi la scelta :D
Spero che la fic vi sia piaciuta :3
Adesso vado seriamente a dormire .-.
Buona notte e buona giornata ♥
Sunrise~