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Autore: MatiMcGuiness    04/01/2013    0 recensioni
‘mati…’ mi richiama la mia attenzione mentre è intenta a guardare le nuvole candide fuori dal finestrino –‘dimmi simo’ rispondo con voce assonnata , mentre rovisto nella mia maxi bag in cerca dell’Ipod –‘ tu credi nel destino ? ‘ mi chiede – ‘ perché me lo chiedi ? cosa intendi ? ‘ –‘non lo so , nel senso , pensi che tutto questo ci sia capitato per le nostre scelte , oppure per volere del destino? Voglio dire , pensi che a Londra ci attenda una vita migliore ? un futuro ? ‘ – ci rifletto un attimo ‘ opportunità come queste non capitano tutti i giorni … penso che a Londra … ‘ faccio una pausa – riprendo ‘ penso che a Londra ci aspetti ciò che stiamo cercando…’ – ‘ e tu cosa cerchi ? ‘ – ci metto un po’ per rispondere ‘ non lo so , devo ancora scoprirlo’ …
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sembra così strano cosa possa avere in serbo per te la vita .
A volte non hai tempo per pensarci , ma quando arriva qualche cosa che ti sconvolge davvero , metti un attimo in modalità “pausa ” e rifletti , su ciò che ti è successo , se te lo meriti , e cosa farai in proposito. A volte penso  che sia tutta una questione di fortuna … Ma la verità è che le cose belle la maggior parte delle volte uno se le costruisce con le propie mani e se le guadagna …
Nel nostro caso forse le due possibilità si sono incrociate e hanno  scelto proprio noi : Ragazze semplici , con tanta voglia di vivere e con un grande sogno … Questa volta la ruota a girato a nostro favore ! …
 
-Matilde . Ore 7 e 30 …
-Svegliaaaa! O farai tardi! Secondo me le altre sono già arrivate in aereoporto! –
(ecco! Ci mancava solo mia madre , con i suoi modi così dolci di svegliarti la mattina ! o.o)
“Ma mamma! Che ore sono?”
“Le 7 e trenta dormigliona! ”
O cavolo! Alle 9 abbiamo l’aereo , e c’è da fare il check-in e tutto il resto! Meglio che mi alzi!
Mi alzo velocemente mi lavo mi vesto e porto al piano di sotto le valigie con il rischio di spezzarmi l’osso del collo tutte le volte che scendo uno scalino ! Mamma mi ha preparato la colazione mangio frettolosamente pane con la marmellata e latte , come sempre del resto . Sto per uscire di casa e montare in macchina quando mi ricordo una cosa di vitale importanza ! Faccio un cenno di aspettarmi  a mio padre che è in macchina e (paziente per com’è) mi ha rivolto un colpo di clacson . Quindi torno su in casa percorro le scale inciampando ogni tre per due e finalmente arrivo in camera . Saluto il poster dei THE WANTED con un bacio (rivolto soprattutto a Jay che per chi non l’avesse capito è il mio preferito  *_* ) . Ecco ho fatto la cosa di vitale importanza ! Prima di uscire dalla stanza , guardo un’ultima volta il poster … chissà magari li vedrò un giorno !
Arrivo in salotto e saluto mamma :
“Fai la brava tesoro , mi mancherai ! .. e non divertirti troppo ! ” mi dice .
“Sulla prima ci puoi contare , sulla seconda mi sa di no ! ” . e le faccio l’occhiolino .
“Ti voglio  bene ”.Mi dice con i lucciconi agli occhi .
“Anche io , troppo , è questo il problema !” . le  faccio l’occhiolino.
Detto questo mi avvio in macchina carico i bagagli e salgo . Papà parte e ci avviamo all’aereoporto , io che guardo fuori dal finestrino con le cuffie dell’Ipod nelle orecchie ascoltando “Lie to me” dei TW , con la testa piena di pensieri  e papà concentrato alla guida ….
 

(Matilde)
Nel tragitto da casa all’aereoporto ho pensato a tante cose.
A tutto quello che io e le altre due pazze (detto con amore ) potremo fare a Londra . Conoscere gente, visitare posti , e avere la fortuna di fare tanta esperienza che potrà servirci… chissà , magari potremo conoscerli … LORO , cinque pazzi… cinque gnocchi pazzi e talentuosi.  Ma basta fantasie …
I miei pensieri sono interrotti da papà che spegne il motore e scende di macchina dirigendosi  verso il portabagagli. Io non scendo subito … mi prendo qualche istante. Spengo l’IPOD me lo metto nella tasca dei pantaloncini di jeans , guardo fuori dal finestrino … una calda giornata di giugno si apre davanti a me , il parcheggio dell’aereoporto è un via vai continuo di macchine. Mamme intente a prendere i figli per la mano mentre i mariti parcheggiano , ragazzi stranieri con i sacchi in spalla , italiani in pantaloncini corti pronti probabilmente per un’estate post maturità. Prendo un bel respiro e scendo dall’auto. Aiuto papà a scendere l’ernorme trolley e il bagaglio a mano . Ci dirigiamo verso l’entrata.
Cerco con lo sguardo le altre , ma con il marasma di gente non riesco ancora ad individuarle … chissà dove si saranno cacciate. Estraggo l’Iphone , regalo per il compleanno dai miei, e compongo il numero della Simo … neanche il tempo di due squilli che mi risponde :
‘bionda!’
‘simo ,dove siete ?’
‘davanti al check-in, beota!’ (gentile come sempre )
‘arrivo , ciao stupida!’ (anche io carina come sempre!)
Non le do il tempo di ribattere che riattacco , e mi avvio a grandi passi seguita da papà verso l’area del check-in.  Le vedo , intente a chiacchierare e a darsi di gomito indicando un bellissimo americano accanto a loro.  Scuoto la testa … non cambieranno mai quelle due.  Affretto il passo . Appena mi vedono si lanciano verso di me con grida e urletti vari, lascio le valigie e le abbraccio strette . Sto per vivere un’esperienza unica con loro , e non posso che essere strafelice.
Sciolgo l’abbraccio , mi volto e guardo papà che ha le lacrime agli occhi , e cerca di farsi coraggio. Gli getto le braccia al collo , infondo mi mancherà.
‘ti voglio bene papà , mi mancherai ‘
‘anche tu stella , stai attenta e chiama tutte le volte che puoi, ti voglio bene ‘
Mi posa il trolley accanto e si avvia a grandi passi verso l’uscita. Io mi volto verso le ragazze e sento che la mia bocca si apre in un ampio sorriso , guardando le loro faccie capisco che stanno provando le  mie stesse emozioni , hanno un’espressione come a dire ‘eccoci qui , noi tre , diciottenni, alla volta di londra , con un sogno tra le mani che sta per realizzarsi’ . Dio mi sembra ieri che eravamo degli scriccioli di dieci anni quando abbiamo iniziato all’accademia di danza ... Gius richiama la mia attenzione : ‘ehi bella addormentata? ‘‘dimmi tesoro scusa , stavo pensando’‘no , niente , hanno annunciato il nostro volo! ‘ ‘faremo meglio a muovere le chiappe verso il check-in’ – esorta la simo- ‘Ok’ –esclamiamo io e gius in coro.  Quasi correndo , per come possiamo visto il peso delle valigie , ci mettiamo in fila per il check-in.  Come per miracolo c’è poca fila , quindi riusciamo a far imbarcare i nostri bagagli quasi subito … salvo un piccolo imprevisto per il mio piccolo  pirceing d’argento  all’ombelico che ha creato problemi con il rilevatore di metallo all’imbarco . Cosa molto imbarazzante , tralasciamo. Finalmente riusciamo a salire , sistemiamo i bagagli e ci lasciamo cadere contro i sedili vista la stanchezza . L’unica nota negativa è che a Gius è toccato un posto distante dal nostro , mentre io e la Simo siamo accanto nella corsia laterale vicino al finestrino. Per un po’ nessuna delle due parla , forse per la stanchezza o per l’emozione , alla fine sono io a prender e parola : ‘ehi Simo , guarda , la Gius non è messa tanto male .. è già a parlare con il ragazzo di fianco a lei ‘ –detto questo indico il ragazzo moro probabilmente sulla ventina con degli occhi azzurri da fare invidia al mare . – ‘ eh, no , se la cava anche senza di noi ‘ si lascia scappare una risatina- ‘mati…’ richiama la mia attenzione mentre è intenta a guardare le nuvole candide fuori dal finestrino –‘dimmi simo’ rispondo con voce assonnata , mentre rovisto nella mia maxi bag in cerca dell’Ipod –‘ tu credi nel destino ? ‘ mi chiede – ‘ perché me lo chiedi ? cosa intendi ? ‘ –‘non lo so , nel senso , pensi che tutto questo ci sia capitato per le nostre scelte , oppure per volere del destino? Voglio dire , pensi che a Londra ci attenda una vita migliore ? un futuro ? ‘ – ci rifletto un attimo ‘ opportunità come queste non capitano tutti i giorni … penso che a Londra … ‘ faccio una pausa – riprendo ‘ penso che a Londra ci aspetti ciò che stiamo cercando…’‘ e tu cosa cerchi ? ‘ – ci metto un po’ per rispondere ‘ non lo so , devo ancora scoprirlo’ …
Restiamo in silenzio , la sua domanda mi da da pensare … l’interrogativo si pone davanti a me come una persona senza volto , e io cerco di dare un volto alla persona , una risposta alla domanda … ma non la trovo.. ho bisogno di dormire , sono stanca … appoggio la testa al comodo sedile e quasi subito riesco ad appisolarmi.
  
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