Allora, il protagonista Tom Felton appartiene a sè stesso... anche se mi piacerebbe possederlo anche solo per poco
La canzone che troverete in corsivo è "Un'emergenza d'amore" di Laura Pausini, ascoltatela perchè non ve ne pentirete...
Detto questo... vi lascio alla lettura della prima ficcy che pubblico... siate clementi!!
. . . Sorrow my soul . .
.
by eLy93
È un’emergenza
d’amore
Il mio bisogno di
te
Un desiderio così
speciale
Che assomiglia a un dolore per
me.
Le lacrime solcavano lente il
volto affranto di una ragazza che se stava davanti allo schermo del pc, la testa
appoggiata a una mano. Osservava un ragazzo, un attore famoso che, per così
dire, conosceva molto bene. All’inizio lo apprezzava solamente perché era
perfetto per il ruolo che interpretava. Poi si accorse che era carino,. Cominciò
a osservarlo meglio: era straordinariamente bello. No, si sbagliava ancora.
L’unica definizione in grado di descriverlo era “pura e semplice
perfezione”.
La scena cambiò e il viso di lui
sparì. Le si mozzò il fiato e tornò indietro per osservarlo per l’ennesima
volta. In quel video, non era vestito in maniera esageratamente elegante o
inadatta alla sua età, come altri membri del cast, era semplice e nella sua
semplicità appariva sempre e comunque stupendo. Anche se indossava capi di
colori che lei detestava, su di lui sembravano acquistare un non so ché di
magico che la affascinava. Sospirò e si asciugò le lacrime con il dorso della
mano. Pensare che avrebbe potuto vederlo dal vivo, aveva aperto dentro di lei
uno squarcio e una morsa allo stomaco la attanagliava appena aveva il volto di
lui nelle foto o nei video. Lontano. Assurdamente
irraggiungibile.
È un’emergenza d’amore
E no, non si chiede
perché
È un canto libero verso il
mare
Questo viverti dentro di
me.
Sei il vino e il
pane
Un’esigenza
naturale.
Sei un temporale che
Porta il sole da me,
dolcemente
Spiazzi il
cuore
E continuava a chiedersi perché.
In fondo il suo principale obiettivo per il viaggio a Londra, era esserci
assolutamente a quella premiere. Era decisa, determinata. Un fuoco che
considerava fatuo ardeva dentro di lei e non accennava a spegnersi. Spesso la
fiamma traballava e si piegava così tanto, sotto un vento troppo forte a cui
resistere, che sembrava destinata a spegnersi.
Ma questa fiamma, dentro di lei,
continuava a bruciare, per amore.
Amore per un sogno
impossibile.
Amore per un sogno
infranto.
Per un rimorso, un
rimpianto.
Per l’irrealizzabile, per
l’illusione.
Poi qualcosa di più grande di lei
la travolse e in qualche modo la costrinse a cadere in ginocchio e a demordere.
E tutto ciò in cui credeva e sperava si frantumò davanti ai suoi occhi, ancora.
Si disse che sarebbe sopravvissuta comunque, che lui non ci sarebbe stato e
l’articolo di giornale che lesse il giorno dopo la rincuorò. Perché non si
menzionava il nome di lui. Ma che aveva scordato che lui era il centro del suo
universo personale, per il resto del mondo era una delle altre stelle che
popolano l’universo. Un altro sospiro. Il rimorso era troppo grande da
sopportare. Lei poteva esserci. Poteva. Ma non lo fece. Rimpianse di non essersi
informata su dove si trovasse l’Odeon. Il colmo era che il giorno dopo la
premiere ci passò davanti per caso.
Ricacciò indietro le lacrime: non
poteva stare così, in fondo ci sarebbero pur state altre occasioni in cui
avrebbe potuto incontrarlo no? Nei suoi sogni più rosei avrebbe voluto fare
colpo, in qualsiasi maniera, anche se tutto ciò era improbabile, ma tanto in
cuor suo sapeva che lui presto avrebbe dimenticato il suo viso mentre quello di
lui non sarebbe mai scomparso dal suo cuore.
Ed io, ti
porterò
Dentro le mie tasche, ovunque
andrai
Come una moneta, un
amuleto
Che tra le mie mani,
burlerò.
È un’emergenza
d’amore
Questo volerti per
me
Averti addosso per non far
asciugare
Dalla bocca il sapore di
te.
E ancora sospirò, chiudendo la
pagina web. Ormai era completamente assente. Non poteva perdonarsi il fatto di
aver perso quell’occasione offertale su un piatto d’oro e continuavano a far
capolino nella sua testa tante domande senza una risposta. E soprattutto si
chiedeva perché. Il suo amore per lui si era radicato fino nel più profondo del
cuore di lei e per questo motivo la ragazza aveva sempre cercato di farlo
prevalere su tutte quelle persone, senza dubbio troppe, che non lo apprezzavano
e lo giudicavano dalle apparenze.
In un certo senso credeva che le
loro vite fossero destinate ad incrociarsi, a intrecciarsi almeno una volta. E
proprio in quell’occasione che c’era l’opportunità di vedere realizzate le
speranze della ragazza, gli eventi non la favorirono. E si domandava il motivo.
Lei gli voleva molto bene, credeva di meritare di poterlo vedere. Lei lo
amava.
Lui rappresentava il primo e unico
ragazzo che avesse mai amato. Come mai ne era così certa?
Perché per lui sarebbe andata in
capo al mondo.
Perché i film avevano senso sono
nelle scene in cui lui appariva.
Perché era buono, gentile,
generoso, un ragazzo d’oro.
Perché le sue aspettative per il
futuro erano quelle di un semplice ragazzo non di un attore di talento che
recita in uno dei film che registra ogni anno i maggiori
incassi.
Perché era rimasto sempre e
comunque se stesso.
Perché era difficile non poter
amare una persona che nel tempo libero si dedica alle persone diversamente abili
invece che andare in giro a divertirsi e a ubriacarsi come molti altri
adolescenti.
Perché era lui: solo e
insostituibile.
Perché nessun altro avrebbe potuto
occupare il posto che lui aveva nel cuore della ragazza.
Sei il bene e il
male
Una battaglia un
carnevale
Sei la passione
che
Non ha tregua per me,
dolcemente
Spiazzi il
cuore
Ed io ti
porterò
Dentro le mie tasche, ovunque
andrai
Come una moneta, un
amuleto
Che tra le mie mani,
stringerò.
La depressione serpeggiava
soddisfatta in ogni vena del suo corpo, costringendola a dover soffocare un
dolore ancora più forte. Continuava a piangere in silenzio, sforzandosi di
apparire il più normale possibile. Tutto sommato la sua più grande abilità era
sempre stata tenere nascosto ciò che provava. Ormai si era dimenticata anche
come ci si sfogava quando la frustrazione da contenere era troppa e la
malinconia non accennava ad andarsene e a farsi strada in cuori altrui.
Era una ragazza che sembrava
emanare energia negativa, era sempre seria e non si lasciava mai andare
completamente. Si isolava e non piaceva alla gente. Ma quest’ultima per lei era
una consuetudine. Stava assaggiando il sapore disgustoso di un nuovo dolore.
Quello del rimpianto. Non riusciva a contrastarlo perché nel frattempo erano
riaffiorati nella sua memoria altri ricordi tristi. Non le piaceva essere
impotente. Si pentì di essere insofferente al resto del mondo e di aver creato
attorno a sé una barriera invisibile che la opprimeva.
Sapeva che amare significava
soffrire.
Ma non pensava che il dolore si
potesse spingere fino a quel punto.
Sei la mia prigione, l’evasione
dentro me.
Com’erano vere per lei queste
parole, quante volte il viso di lui l’aveva rincuorata e fatta felice solo per
il semplice fatto che appariva in una foto.
Oltre la
ragione
Solamente io conosco cosa
c’è
Quell’amore che ho per
te.
Ci riflesse bene e a lungo. Il
fuocherello tornò a brillare dentro di lei, ma stavolta aveva subito un danno
irreparabile. Lei cadeva spesso e ogni volta si rialzava, da sola. E per questo
il fuoco dentro di lei si indeboliva sempre di più. E dopo questo enorme
rimpianto sembrava che avesse raggiunto il culmine della sua esistenza. Si era spento. Poi improvvisamente tornò
a riaccendersi e grazie a cosa? Oltre al sostegno delle sue meravigliose amiche,
grazie a quei stupendi occhi azzurri che tanto amava.
Ecco la vera forza dell’amore. Ti
fa cadere, sprofondare negli abissi più profondi e bui, senza facili vie
d’uscita. Ma se tu cerchi bene dentro al tuo cuore, anche nei meandri che hai
dimenticato e paiono inutili, troverai la forza di reagire e continuare ad
amare.
Perché senza amore non si può
vivere. Sarebbe come stare senza una ragione di vita.
O forse, quella ragazza, si
sbagliava a pensarla così?
Io ti
porterò,
Dentro le mie tasche, ovunque
andrai
Come un incantesimo
segreto
Per i giorni vuoti che
vivrò
Per inseguirti in ogni viaggio,
che farai
Dentro le mie tasche, ovunque
andrai
Come una moneta, un
amuleto
Che tra le mie mani,
stringerò.
Infatti era stato grazie
soprattutto all’amore che riusciva a reagire, bene o male.
Aveva avuto molti, molti dubbi su
questo sentimento, ma quel viso così vicino e allo stesso tempo così distante
l’aveva fatta ricredere.
Perché sapeva di essere
incondizionatamente e totalmente legata a lui.
Che lui sapesse che lei esistesse
o no.
Quella ragazza, sono io, inutile
nasconderlo. Mi rendo conto solo ora che queste parole non le ho scritte io, ma
il mio cuore. Potrò sembrare una a cui piace fare la vittima, ma non è
così.
Soffrire per amore non è un gioco.
Fa veramente male. E almeno una volta nella vita ognuno di noi è destinato a
provare questo sentimento.
Però trovare la calma e la
tranquillità semplicemente guardando di sfuggita il viso della persona che ami è
una cosa stupenda. A cui è difficile rinunciare.
Per questo amo
Tom.
Perché se anche non sa che sto a
questo mondo, riesce a placare ogni emozione negativa e frustrante dentro di
me.
Non averlo potuto vedere è stata
letteralmente un’accoltellata al cuore, ma sentirlo parlare in quel video mi ha
aiutato a raccogliere i pezzi e ricostruirlo.
Quindi non demorderò, non perderò
la speranza, un giorno non lontano lo vedrò di persona.
E quello sarà l’unico momento realmente indimenticabile della mia esistenza.
Cosa ne pensate??
Lasciatemi un commento, per favore!!