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Autore: rotinpieces    24/07/2007    12 recensioni
Ho scritto questa ff in un momento di forte depressione...Perchè sono stata a Londra proprio il giorno della premiere e alcuni...ehm...fattori mi hanno impedito di parteciparvi...Questa ficcy è la semplice descrizione di come mi sentivo...^^
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Felton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, il protagonista Tom Felton appartiene a sè stesso... anche se mi piacerebbe possederlo anche solo per poco

La canzone che troverete in corsivo è "Un'emergenza d'amore" di Laura Pausini, ascoltatela perchè non ve ne pentirete...

Detto questo... vi lascio alla lettura della prima ficcy che pubblico... siate clementi!!

 

. . . Sorrow my soul . . .

by eLy93

 

È un’emergenza d’amore

Il mio bisogno di te

Un desiderio così speciale

Che assomiglia a un dolore per me.

 

 

Le lacrime solcavano lente il volto affranto di una ragazza che se stava davanti allo schermo del pc, la testa appoggiata a una mano. Osservava un ragazzo, un attore famoso che, per così dire, conosceva molto bene. All’inizio lo apprezzava solamente perché era perfetto per il ruolo che interpretava. Poi si accorse che era carino,. Cominciò a osservarlo meglio: era straordinariamente bello. No, si sbagliava ancora. L’unica definizione in grado di descriverlo era “pura e semplice perfezione”.

La scena cambiò e il viso di lui sparì. Le si mozzò il fiato e tornò indietro per osservarlo per l’ennesima volta. In quel video, non era vestito in maniera esageratamente elegante o inadatta alla sua età, come altri membri del cast, era semplice e nella sua semplicità appariva sempre e comunque stupendo. Anche se indossava capi di colori che lei detestava, su di lui sembravano acquistare un non so ché di magico che la affascinava. Sospirò e si asciugò le lacrime con il dorso della mano. Pensare che avrebbe potuto vederlo dal vivo, aveva aperto dentro di lei uno squarcio e una morsa allo stomaco la attanagliava appena aveva il volto di lui nelle foto o nei video. Lontano. Assurdamente irraggiungibile.

 

 

È un’emergenza d’amore

E no, non si chiede perché

È un canto libero verso il mare

Questo viverti dentro di me.

 

Sei il vino e il pane

Un’esigenza naturale.

Sei un temporale che

Porta il sole da me, dolcemente

 

Spiazzi il cuore

 

 

E continuava a chiedersi perché. In fondo il suo principale obiettivo per il viaggio a Londra, era esserci assolutamente a quella premiere. Era decisa, determinata. Un fuoco che considerava fatuo ardeva dentro di lei e non accennava a spegnersi. Spesso la fiamma traballava e si piegava così tanto, sotto un vento troppo forte a cui resistere, che sembrava destinata a spegnersi.

Ma questa fiamma, dentro di lei, continuava a bruciare, per amore.

Amore per un sogno impossibile.

Amore per un sogno infranto.

Per un rimorso, un rimpianto.

Per l’irrealizzabile, per l’illusione.

Poi qualcosa di più grande di lei la travolse e in qualche modo la costrinse a cadere in ginocchio e a demordere. E tutto ciò in cui credeva e sperava si frantumò davanti ai suoi occhi, ancora. Si disse che sarebbe sopravvissuta comunque, che lui non ci sarebbe stato e l’articolo di giornale che lesse il giorno dopo la rincuorò. Perché non si menzionava il nome di lui. Ma che aveva scordato che lui era il centro del suo universo personale, per il resto del mondo era una delle altre stelle che popolano l’universo. Un altro sospiro. Il rimorso era troppo grande da sopportare. Lei poteva esserci. Poteva. Ma non lo fece. Rimpianse di non essersi informata su dove si trovasse l’Odeon. Il colmo era che il giorno dopo la premiere ci passò davanti per caso.

Ricacciò indietro le lacrime: non poteva stare così, in fondo ci sarebbero pur state altre occasioni in cui avrebbe potuto incontrarlo no? Nei suoi sogni più rosei avrebbe voluto fare colpo, in qualsiasi maniera, anche se tutto ciò era improbabile, ma tanto in cuor suo sapeva che lui presto avrebbe dimenticato il suo viso mentre quello di lui non sarebbe mai scomparso dal suo cuore.

 

 

Ed io, ti porterò

Dentro le mie tasche, ovunque andrai

Come una moneta, un amuleto

Che tra le mie mani, burlerò.

 

È un’emergenza d’amore

Questo volerti per me

Averti addosso per non far asciugare

Dalla bocca il sapore di te.

 

 

E ancora sospirò, chiudendo la pagina web. Ormai era completamente assente. Non poteva perdonarsi il fatto di aver perso quell’occasione offertale su un piatto d’oro e continuavano a far capolino nella sua testa tante domande senza una risposta. E soprattutto si chiedeva perché. Il suo amore per lui si era radicato fino nel più profondo del cuore di lei e per questo motivo la ragazza aveva sempre cercato di farlo prevalere su tutte quelle persone, senza dubbio troppe, che non lo apprezzavano e lo giudicavano dalle apparenze.

In un certo senso credeva che le loro vite fossero destinate ad incrociarsi, a intrecciarsi almeno una volta. E proprio in quell’occasione che c’era l’opportunità di vedere realizzate le speranze della ragazza, gli eventi non la favorirono. E si domandava il motivo. Lei gli voleva molto bene, credeva di meritare di poterlo vedere. Lei lo amava.

Lui rappresentava il primo e unico ragazzo che avesse mai amato. Come mai ne era così certa?

Perché per lui sarebbe andata in capo al mondo.

Perché i film avevano senso sono nelle scene in cui lui appariva.

Perché era buono, gentile, generoso, un ragazzo d’oro.

Perché le sue aspettative per il futuro erano quelle di un semplice ragazzo non di un attore di talento che recita in uno dei film che registra ogni anno i maggiori incassi.

Perché era rimasto sempre e comunque se stesso.

Perché era difficile non poter amare una persona che nel tempo libero si dedica alle persone diversamente abili invece che andare in giro a divertirsi e a ubriacarsi come molti altri adolescenti.

Perché era lui: solo e insostituibile.

Perché nessun altro avrebbe potuto occupare il posto che lui aveva nel cuore della ragazza.

 

 

Sei il bene e il male

Una battaglia un carnevale

Sei la passione che

Non ha tregua per me, dolcemente

 

Spiazzi il cuore

Ed io ti porterò

Dentro le mie tasche, ovunque andrai

Come una moneta, un amuleto

Che tra le mie mani, stringerò.

 

 

La depressione serpeggiava soddisfatta in ogni vena del suo corpo, costringendola a dover soffocare un dolore ancora più forte. Continuava a piangere in silenzio, sforzandosi di apparire il più normale possibile. Tutto sommato la sua più grande abilità era sempre stata tenere nascosto ciò che provava. Ormai si era dimenticata anche come ci si sfogava quando la frustrazione da contenere era troppa e la malinconia non accennava ad andarsene e a farsi strada in cuori altrui.

Era una ragazza che sembrava emanare energia negativa, era sempre seria e non si lasciava mai andare completamente. Si isolava e non piaceva alla gente. Ma quest’ultima per lei era una consuetudine. Stava assaggiando il sapore disgustoso di un nuovo dolore. Quello del rimpianto. Non riusciva a contrastarlo perché nel frattempo erano riaffiorati nella sua memoria altri ricordi tristi. Non le piaceva essere impotente. Si pentì di essere insofferente al resto del mondo e di aver creato attorno a sé una barriera invisibile che la opprimeva.

Sapeva che amare significava soffrire.

Ma non pensava che il dolore si potesse spingere fino a quel punto.

 

 

Sei la mia prigione, l’evasione dentro me.

 

 

Com’erano vere per lei queste parole, quante volte il viso di lui l’aveva rincuorata e fatta felice solo per il semplice fatto che appariva in una foto.

 

 

Oltre la ragione

Solamente io conosco cosa c’è

Quell’amore che ho per te.

 

 

Ci riflesse bene e a lungo. Il fuocherello tornò a brillare dentro di lei, ma stavolta aveva subito un danno irreparabile. Lei cadeva spesso e ogni volta si rialzava, da sola. E per questo il fuoco dentro di lei si indeboliva sempre di più. E dopo questo enorme rimpianto sembrava che avesse raggiunto il culmine della sua esistenza.  Si era spento. Poi improvvisamente tornò a riaccendersi e grazie a cosa? Oltre al sostegno delle sue meravigliose amiche, grazie a quei stupendi occhi azzurri che tanto amava.

Ecco la vera forza dell’amore. Ti fa cadere, sprofondare negli abissi più profondi e bui, senza facili vie d’uscita. Ma se tu cerchi bene dentro al tuo cuore, anche nei meandri che hai dimenticato e paiono inutili, troverai la forza di reagire e continuare ad amare.

Perché senza amore non si può vivere. Sarebbe come stare senza una ragione di vita.

O forse, quella ragazza, si sbagliava a pensarla così?

 

 

Io ti porterò,

Dentro le mie tasche, ovunque andrai

Come un incantesimo segreto

Per i giorni vuoti che vivrò

Per inseguirti in ogni viaggio, che farai

Dentro le mie tasche, ovunque andrai

Come una moneta, un amuleto

Che tra le mie mani, stringerò.

 

 

Infatti era stato grazie soprattutto all’amore che riusciva a reagire, bene o male.

Aveva avuto molti, molti dubbi su questo sentimento, ma quel viso così vicino e allo stesso tempo così distante l’aveva fatta ricredere.

Perché sapeva di essere incondizionatamente e totalmente legata a lui.

Che lui sapesse che lei esistesse o no.

 

Quella ragazza, sono io, inutile nasconderlo. Mi rendo conto solo ora che queste parole non le ho scritte io, ma il mio cuore. Potrò sembrare una a cui piace fare la vittima, ma non è così.

Soffrire per amore non è un gioco. Fa veramente male. E almeno una volta nella vita ognuno di noi è destinato a provare questo sentimento.

Però trovare la calma e la tranquillità semplicemente guardando di sfuggita il viso della persona che ami è una cosa stupenda. A cui è difficile rinunciare.

Per questo amo Tom.

Perché se anche non sa che sto a questo mondo, riesce a placare ogni emozione negativa e frustrante dentro di me.

Non averlo potuto vedere è stata letteralmente un’accoltellata al cuore, ma sentirlo parlare in quel video mi ha aiutato a raccogliere i pezzi e ricostruirlo.

Quindi non demorderò, non perderò la speranza, un giorno non lontano lo vedrò di persona.

E quello sarà l’unico momento realmente indimenticabile della mia esistenza.

 

 

 

 

 

Cosa ne pensate??

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