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Autore: Mattie Leland    06/01/2013    9 recensioni
“ Cosa sei venuto a fare, Spicer? “
“ Sono venuto a trovarti con una proposta… per un’alleanza.”
Jack sfoderò un sorriso a trentadue denti che fu subito cancellato dalle parole di Chase.
“ Non stringerò alcuna alleanza con un insetto che non ha nulla da offrire se non delle fastidiose grida femminili. “
Al posto dell’enorme e quasi inquietante sorriso di poco prima, sul volto di Jack si dipinse un broncio bambinesco. Un’espressione che tutti avevano visto almeno una volta, date le innumerevoli occasioni in cui si metteva a piagnucolare.
“ M-ma io ti ho portato tutti i miei Shen gong wu!”

[ Jack x Chase ]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Bollicine e posti letto
 
Aveva visitato quella casa parecchie volte, ma raramente vi era rimasto tanto a lungo. Spesso non riusciva nemmeno a superare la soglia d’ingresso per colpa delle guardie dotate di zanne e artigli che lo sorvegliavan, ma questo accadeva perché Chase dava loro ordini precisi, e ultimamente sembrava non averlo fatto. Ecco perché Jack si trovava ancora in quella dimora.
Forse Chase si era semplicemente stancato di buttarlo giù dal dirupo?
Forse, ma i lividi sul corpo del giovane genio affermavano il contrario.
In verità Chase non si era stufato di scaraventarlo giù da altezze elevate o contro i muri, ma semplicemente di buttarlo fuori casa e vederlo rientrare in tutti i modi possibili. Era frustrante, Jack alle volte era davvero alla stregua di un insetto, che tornava al suo nido a qualunque costo anche dopo essere stato buttato giù dalla finestra, anche dopo essere stato abbandonato in mezzo a un deserto. Gli insetti erano persistenti, ed anche Jack.
-
Si immerse nell’acqua fino a sotto il naso, un po’ come un coccodrillo.
Respirava piano; gli era già capitato che delle bolle di sapone gli fossero entrate nel naso e non era stato piacevole. Wuya aveva detto di averle viste attaccate al suo cervello quando, una volta, gli era passata attraverso.
Jack ancora non capiva se fosse vero o se Wuya avesse semplicemente preso in giro la sua abitudine di fare il bagno nelle bollicine.
“Bah, non m’interessa.”
Disse tra sé con convinzione per poi scivolare nell’acqua anche col resto della testa. Riemerse con i capelli appiattiti e una sorta di cappello di schiuma su di essi. A volte si creava anche una barba fatta di schiuma e fingeva di essere un mago ma non era il caso di farlo ora; doveva comportarsi seriamente… era nel bagno di Chase Young!
Si tolse la schiuma dai capelli e si sciacquò con la doccia per assicurarsi che non rimanessero appiccicosi. Uscì facendo attenzione a non scivolare, dato che gli era capitato innumerevoli volte, ed afferrò due asciugamani bianchi che recavano cucite in un angolo le iniziali C e Y. Sorrise tra sé senza accorgersene; usare oggetti di proprietà di Chase gli donava sempre una sorta di soddisfazione personale.
Forse era anche per questo che Wuya si ostinava a definirlo una groupie, ma secondo Jack lei era solo gelosa del fatto di non poter trafugare nessuno dei tesori di Chase, dato che… beh, sì, Wuya non aveva le mani.
Si avvolse un asciugamano attorno alla vita e si mise l’altro sui capelli, sfregando energicamente per asciugarli. Quando finì i suoi capelli parevano una sorta di criniera leonina rosso fuoco e un poco spelacchiata. Se si fosse portato dietro uno dei suoi Jack-bot sicuramente la sua chioma sarebbe stata in perfetto ordine in pochi secondi, ma dal momento che non aveva con sé la sua amata tecnologia si mise davanti allo specchio e cercò di dare un senso alla capigliatura.
Tuttavia non poté occuparsi del proprio look troppo a lungo, non quando il suo sguardo cadde sull’asciugamano che aveva appena usato e notò che era macchiato di rosso.
“Kyaaah!”
Il suo urletto isterico rimbalzò sulle pareti e gli ritornò indietro,  dandogli modo di constatare che le sue grida somigliavano effettivamente a quelle di una ragazza.
Si avvicinò all’asciugamano e lo afferrò con mani tremanti.
Lo aveva macchiato. Aveva macchiato l’ asciugamano di Chase Young. Aveva macchiato l’asciugamano di Chase Young di tinta per capelli rosso fuoco.
Perché sì, Jack Spicer era solito tingersi i capelli. Un rosso così acceso era difficile che fosse naturale, anche se s’intonava alla perfezione con i suoi occhi, difatti il suo vero colore di capelli era… beh, più vicino a quello di un pel di carota, a dirla tutta.
E un genio del male non poteva certo andare in giro con dei capelli simili, non andavano per nulla a braccetto con i suoi vestiti e col suo stile, decisamente no.
Jack esaminò l’asciugamano. Le macchie rosse erano parecchio evidenti, Chase sarebbe stato capace di legarlo, imbavagliarlo con quello stesso asciugamano e poi gettarlo nella lava.
D’impulso, decise di aprire il lavandino e mettere la parte macchiata dell’asciugamano sotto il getto d’acqua tiepida. Invece di rimediare al problema, però, parve peggiorarlo. La macchia rossa infatti si espanse, e a questo evento seguì un altro urletto isterico da parte di Jack.
“ Accidenti, accidenti! Non voglio essere picchiato, non voglio…!”
La porta di aprì di scatto e le urla di Jack furono interrotte.
“ Smettila di fare tutto questo chiasso, sei fastidioso!”
“ …”
Chase fissò, in silenzio, lo spettacolo che gli si presentava di fronte.
Jack Spicer con nulla addosso se non l’asciugamano legato in vita, i capelli spettinati  leggermente (e stranamente) sbiaditi… e uno dei suoi asciugamani che era sicuro fosse di un bianco immacolato l’ultima volta che l’aveva visto, macchiato di una sostanza color rosso vivo.
Ricollegò quest’ultimo particolare al fatto che i capelli di Spicer sembravano più chiari del solito
“ Spicer… sarà meglio per te che quello sia sangue, altrimenti non hai scuse.”
Jack tremò da capo a piedi e accennò a un sorriso nervoso.
“ No, cioè, io… n-non è colpa mia.”
Chase fece un passo avanti, stringendo i pugni e scrocchiando le dita delle mani. Jack arretrò, parandosi il viso nonostante Chase non fosse ancora abbastanza vicino da colpirlo.
“ Per favore non colpirmi!”
“ Dammi una ragione per non farlo.”
A Jack non venne in mente nulla, ma non ci fu bisogno di pensare troppo. Mentre arretrava, l’asciugamano che aveva in vita s’impigliò nel ramo di una delle numerose piante esotiche che decoravano il bagno di Chase Young, e dal momento che Jack non se ne accorse, compì un altro passo all’indietro, lasciando l’asciugamano sulla pianta come un pessimo ornamento.
Entrambe le persone in quella stanza rimasero immobili.
Chase con un sopracciglio alzato e la bocca semi-aperta, Jack con gli occhi sbarrati e le mani ancora alzate, in posizione di difesa.
Quando si rese effettivamente conto di essere nudo, il giovane genio malvagio rise nervosamente per poi parlare con una vocina flebile.
“ Non picchierai una persona nuda, vero?”
“ …”
“ … sarebbe molestia sessuale, ti prego non colpirmi!”
Chase rimase in silenzio e, dopo qualche secondo, arretrò con passo lento ma deciso verso la porta, per poi uscire e chiuderla, come se nulla fosse successo.
Jack Spicer rimase da solo nel bagno, ancora fradicio dalla testa ai piedi, nudo e un po’ confuso.
La nudità gli aveva davvero fatto evitare un pugno in faccia? Eppure tutte le volte che era rimasto in mutande la cosa non gli aveva giovato affatto!
Recuperò l’asciugamano che si era impigliato nella pianta e finì di asciugarsi, mentre si liberò di quella macchiata buttandola in un cesto anonimo che si trovava vicino alla vasca.
Sospirò, sollevato dal fatto di essere riuscito ad evitare dei lividi in più… ma realizzò, due secondi dopo, una cosa che lo sconvolse nel profondo, che lo fece quasi sudare freddo.
“ Chase ha…” deglutì “… ha scoperto che mi tingo i capelli!!”
Sentendolo dal corridoio, Chase Young scosse la testa con sconcerto per poi allontanarsi con le mani congiunte dietro la schiena.
 
*
Era contento che Wuya non fosse nei paraggi. La sua brutta abitudine di fluttuare in giro durante la notte e, soprattutto, di trapassarlo facendogli avvertire quella viscida e spiacevole sensazione all’interno del corpo, non avevano mai giovato troppo al suo sonno, nonostante fosse piuttosto pesante.
Certo, nemmeno quella grande stanza scura e silenziosa lo aiutava a dormire, anche se la colpa era più che altro dei leoni e delle tigri che dormivano sul tappeto davanti a lui.
Jack stava iniziando a pensare che Chase non gli avesse assegnato quella stanza in modo casuale, e forse avrebbe dovuto intuirlo anche dalla grande testa di leone fatta in bronzo che era attaccata alla porta.
Sentì un ringhio provenire dai piedi del letto. Trasalì e andò a ripararsi sotto le coperte, stringendo a sé il Bastone della Scimmia, l’unico Shen gong wu che non aveva consegnato a Chase.
Si calò la mascherina da notte sugli occhi (che aveva ricamato lo stesso tema a spirale dei suoi occhiali da lavoro) si rannicchiò su sé stesso, essendo così totalmente coperto dal piumone e tentò di non morire di paura nel sentire il ringhio delle felini che pareva farsi sempre più vicino… che strano fenomeno.
Non fu più tanto strano, tuttavia, quando Jack si sentì schiacciare contro al materasso da qualcosa di molto pesante.
I felini si erano fatti realmente più vicini.
Strisciando con fatica riuscì a sbucare fuori dalle coperte e a respirare di nuovo. Si tolse la mascherina dagli occhi per trovarsi davanti i denti affilati di una leonessa.
“ Ehm… ciao.”
Il felino ringhiò e Jack, emettendo un urlo acuto, cadde dal letto, per trovarsi di fronte ad una tigre che per poco non lo calpestò. La vide salire sul materasso, seguita da un pantera e da un’altra leonessa.
Occuparono il letto intero e si misero a dormire, mentre Jack rimase seduto per terra, ancora un poco confuso.
Si alzò in piedi e mosse un passo verso il letto, ma appena lo fece udì un ringhio provenire dal branco di felini da cui era stato in un certo senso spodestato.
Ormai era chiaro che quella era la loro stanza, e che non trovavano gradevole che un estraneo occupasse il loro posto letto. Cercare di farli scendere avrebbe voluto dire rischiare di perdere gli arti.
Arretrò lentamente per poi dirigersi verso il tappeto; aveva già dormito su un futon, avrebbe anche potuto adattarsi… ma anche il tappeto ormai era stato occupato da quelli che erano, in effetti, i legittimi proprietari.
“ Okaaay… non vi disturberò.”
Strinse il Bastone della Scimmia come per proteggersi; un leone aprì un occhio e lo osservò quasi con astio.
 “Me ne vado, troverò un altro posto, non c’è problema.”  Il leone ringhiò e Jack uscì velocemente dalla stanza urlando: Buonanotte!
 
Vagò per i freddi corridoi in pigiama, cercando una stanza in cui dormire. Ogni singola porta di quella casa era chiusa a chiave, oppure occupata da altri felini. Trovò anche una camera vuota, ma era piena di catene e spuntoni e Jack era sicuro che non servisse per dormire.
Dopo circa mezz’ora giunse davanti ad una porta leggermente più grande delle altre, semiaperta e con un’aria stranamente spettrale.
Era di legno scuro e con un batocchio a forma di drago.
Jack infilò la testa nella stanza, illuminata solo da un fascio di luce lunare che proveniva da una piccola finestra.
In mezzo alla camera scorse chiaramente un enorme letto matrimoniale occupato da una parte da Chase Young, che sembrava dormire profondamente.
“ Chaaaaaaase.”
Lo chiamò con voce flebile, giusto per verificare che stesse effettivamente dormendo.
Entrò, chiudendosi poi la porta alle spalle. Si avvicinò in punta di piedi verso il letto, e poté notare che Chase dormiva a torso nudo… non seppe bene perché ma la trovò un’ottima cosa, in fondo Chase era tremendamente figo quindi lo era qualunque cosa indossasse… o non indossasse.
“ Chase” parlò a voce talmente bassa che faticò a sentirsi da solo “se ti va bene che io dorma in questo letto… non dire nulla.”
Silenzio totale, solo il suo respiro.
Bene, ora mi sento autorizzato.
Si recò verso la parte vuota del letto e si accomodò, con un sorriso sciocco sulle labbra, soddisfatto come se Chase gli avesse effettivamente dato il permesso di dormire con lui.
Affondò il viso nel cuscino, strofinandosi come un gatto per poi appisolarsi; si destò, tuttavia, poco dopo, quando avvertì una strana sensazione… dietro. Cioè, non proprio dietro, ma verso la fine della schiena. Si girò, e dal momento che i suoi occhi si erano oramai abituato all’oscurità riuscì a vedere.
Gli era spuntata la coda, e in effetti avrebbe dovuto prevederlo dato che teneva abbracciato a sé il Bastone della Scimmia da un po’ di ore, ma la sua coda era intrecciata con… un’altra. Una coda spessa e con delle sorta di scaglie verso la punta.
Strano a dirsi, ma conosceva quella coda.
“ Eeeeeeek.”
Quel verso che fece somigliò ad uno squittio. Nascose la testa sotto al cuscino e si sentì avvampare il viso.
La coda di Chase Young era intrecciata con la sua!
Evidentemente durante la notte non riusciva a contenere del tutto la sua forma di dragone o qualcosa del genere, ma questo poco importava. Sorrise tra sé, come farebbe una ragazzina che ha appena ricevuto un messaggio dal ragazzo più bello della scuola, e avrebbe continuato fino alla totale paralisi facciale se una voce non lo avesse ridestato dalle sue fantasie preadolescenziali.
“ Spicer…”
Una luce artificiale illuminò la stanza. Jack tolse la testa da sotto al cuscino e vide che Chase si era svegliato e che aveva acceso una lampada. Teneva la braccia incrociate e lo fissava con gli occhi semichiusi ed assonnati.
“ Che stai facendo qui?”
 
Continua…

Spero che il capitolo vi sia piaciuto (in particolare a Zeo, dato che la storia è per lei) e spero di non dovervi fare attendere troppo per il prossimo.
Baci Mattie.
p.s. ci sono degli errori? Segnalatemeli, benché rilegga più volte ciò che scrivo spesso sfuggono ai miei occhi.
  
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