“A quanto pare a volte è il destino a trovare noi”
Red

 
Ora che conosceva la verità, ora che sapeva cosa era capace di diventare e di fare, le cose erano più semplici. Dopo anni di dolore, autocommiserazione e voglia di scappare da qualcosa che non sarebbe mai riuscita a seminare né dimenticare, aveva imparato a conviverci.
Inizialmente si odiava, odiava la sua ingiusta maledizione e i giorni di luna piena in cui era costretta ad affogare le sue lacrime nel morbido tessuto rosso che le permetteva di rimanere la bella e leale Cappuccetto Rosso.
Quando era una ragazza non ricordava niente delle sue esperienze da lupo, e viceversa.
Poi però con il passare del tempo aveva iniziato a lasciare che in quei giorni la maledizione l’avvolgesse e la tramutasse, in modo da ricordare ciò che aveva fatto.
Perché il lupo sapeva, ricordava ogni sua vittima, il sangue, le urla e le suppliche della gente, di Peter, che fino all’ultimo istante l’aveva  pregata di rinsavire.
Forse la sua era una sorta di autopunizione perchè nonostante in quei momenti fosse un  lupo, il dolore che provava era quello di una ragazza innamorata che aveva ucciso la sua unica ragione di vita.
Ormai era diventata brava, riusciva a controllarsi, Cappuccetto dominava anche quando era un lupo.
Ma non avrebbe mai messo in pericolo i sui amici, gli abitanti di Storybrooke, non avrebbe fatto del male a nessuno, non più.
Per questo quelle sere si allontanava nella foresta,  il pallido viso rivolto verso il blu del cielo, e scrutava le stelle, attendendo la tondeggiante  luna che l’avrebbe trasformata, e le avrebbe permesso di rivivere ancora quei momenti terribili.
Così quando la notte cala su Storybrooke e nel cielo appare un’argentea luna piena, il sonno degli abitanti viene accompagnato dagli strazianti ululati provenienti da un animo ormai corroso dal dolore e da un cuore in frantumi.
 

 
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