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Autore: YellowKlimt91    06/01/2013    7 recensioni
La calma prima della tempesta. Preparati.
Le aveva detto, Michiru, quel pomeriggio prima di tornare a casa. E lei stava pronta, in allerta, il lip rod stretto tra le dita affusolate, chiuse in un pugno. Le nocche quasi bianche.
Paura?
Si, lo ammetteva, aveva paura. Ma non per se stessa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
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Tokyo. Appartamento Tenou. Ore 22:00.
E poi c’erano quelle sere estremamente – all’apparenza - tranquille, dove l’aria era fresca e calma. Solo una leggera brezza a smuovere l’aria.
Persone normali avrebbero detto che era la tipica ‘aria di primavera’, ma lei sapeva che non era così.
La calma prima della tempesta. Preparati.
Le aveva detto, Michiru, quel pomeriggio prima di tornare a casa. E lei stava pronta, in allerta, il lip rod stretto tra le dita affusolate, chiuse in un pugno. Le nocche quasi bianche.
Paura?
Si, lo ammetteva, aveva paura. Ma non per se stessa.
Da quando l’aveva incontrata e – soprattutto – da quando era diventata guerriera, aveva iniziato a sentire la voce del vento e in quel vento, l’odore del mare. Odore di lei. Ma non solo, il vento le portava anche i pensieri della guerriera di Nettuno. Non espliciti, ma a seconda della brezza marina che le arrivava, sapeva, capiva, cosa passasse per la testa ad essa.
E lei sapeva. Sapeva i timori e le paure di Michiru.
Per questo voleva proteggerla.
Haruka si alzò dal letto, andando lenta verso la porta-finestra ed aprendola, uscì sul balconcino appoggiando i gomiti sulla ringhiera fredda.
‘Vento, cosa mi porti?’
Il pensiero di Haruka fu seguito da una leggera alzata di vento. In attesa.
Il vento, proprio come lei era in attesa. Ma si chiedeva, quando accadrà? Nella notte? La mattina dopo? Nel pomeriggio?
Non lo sapeva. Potevano passare minuti, ore e giornate, prima dell’attacco e l’attesa la estenuava. Quanto ancora dovevano lottare per i talismani? Quanto avrebbero dovuto attendere prima di-
Driiin. Driiin. Driiiin.
Haruka rientrò in casa, chiudendo la porta e facendosi investire dal calore della stanza e guardò sul comodino: il cellulare le stava squillando.
Appoggiò il lip rod e prese il piccolo oggetto tra le mani, sul monitor una scritta che le fece saltare il cuore in gola e fremere lo stomaco ‘Michiru’.
Pigiò il tasto verde e rispose.
“Pronto.”
Calma e pacata, anche se dentro di lei si era scatenata una rivoluzione.
“Haruka. Tutto bene?”
La voce di Michiru, dall’altro capo del telefono, traspirava preoccupazione.
“Si. Perché me lo chiedi?”
Haruka tornò sul davanzale, guardando le luci di Tokyo illuminare le strade.
“Il mare. Sei preoccupata per l’attesa?”
Tono calmo. Deciso. Ma c’era quella sfumatura – che ad Haruka non sfuggiva – di tensione.
Dopotutto, proprio come lei sentiva le voci del vento, Michiru poteva sentire quelle del mare, ed aveva capito che la situazione la stava logorando.
Sospirò pesantemente.
“Sì. L’attesa è estenuante.”
Ammise. Con lei poteva.
“Vieni da me?”
Tre semplici parole, che però la fecero sorridere.
“Arrivo.”
Dopo un veloce saluto mise giù, tornando nuovamente in casa e chiudendo la porta-finestra.
Prese una borsa e ci infilò dentro il necessario: cellulare, divisa scolastica, un cambio per dormire – Per quanto lo avrebbe usato. – e spazzolino per i denti.
Aveva tutto.
Stava per uscire di camera, quando nel voltarsi verso la porta, notò quel piccolo oggetto sul comodino. Il quale era stato appoggiato lì poco prima per rispondere al telefono.
Haruka si avvicinò, sfiorandolo con la punta delle dita, sentendone la superficie fredda e liscia.
“Quanto ancora dovrò usarti?”
La domanda le fu spontanea, ma lo afferrò senza rispondersi e lo mise in tasca con leggera amarezza.
Uscì di camera e di casa, ma non prima di aver preso le chiavi dell’auto e dell’abitazione.
Mentre percorreva il tratto di ghiaia tra la casa e la macchina pensò, che come Michiru l’aveva chiamata, ogni tensione era svanita. Si era calmata.
Sorrise.
Spesso lo pensava ma era proprio vero, con Michiru al suo fianco niente la spaventava.
*

Tokyo. Casa Kaioh. Ore 01:30.
Certe volte si chiedeva come mai il destino avesse scelto lei ed Haruka.
Poggiò le labbra sulla tazza di tè che si era appena fatta, assaporando l’aroma forte ed intenso del tè nero.
Forte. Intenso. Haruka.
Sorrise, appoggiandosi allo stipite della porta, pensando come ogni cosa le facesse ricordare la guerriera di Urano. Sempre e solo lei.
Era sempre stato così. Fin da prima che la conoscesse, lei non aveva mai amato nessun’altra. Magari qualche piccola attrazione o simpatia l’aveva avuta, ma nessuna ragazza era stata all’altezza.
Per intenderci, non che lei avesse bisogno di chissà quale persona per star bene, lei in esse non cercava ricchezza, bellezza, esagerato intelletto o cose del genere, ma il suo comportamento veniva frainteso. Quando spesso aveva rifiutato ragazze o ragazzi dicendo ‘Che non erano quello che cercava’.
Ma sempre poco le era importato. Aveva sempre saputo che la persona giusta sarebbe arrivata e infatti, dopo essere diventata Sailor Neptune, le sue certezze si erano avverate.
Aveva iniziato a sognarla. A sognare quella creatura bionda che adesso stava distesa su un fianco a leggere sul suo divano, a pochi metri da lei.
Ed Haruka Tenou – Sorrise – era tutto quello di cui aveva bisogno e voleva.
La osservò, aveva in dosso solo una camicia bianca, sganciata sui primi tre bottoni ed un paio di slip candidi. La sua pelle, toccata dai raggi lunari appariva candida, i biondi capelli assumevano riflessi quasi bianchi e gli occhi smeraldo - anche se non poteva vederli dalla sua posizione - appena socchiusi ed intenti a leggere, poteva solo immaginarli intensi e profondi come non mai.
Sorrise contro la tazza, rendendosi conto che tutto quello che veramente voleva e desiderava era lei.
“Hai intenzione di guardarmi ancora per molto?” Chiuse il libro e lo appoggiò sul tavolino di fronte a lei. “Cos’è, non ti è bastato avermi avuta per quasi due ore nel tuo letto prima? Mi pare che tu mi abbia guardata abbastanza, Michiru.”
Disse in tono provocatorio e leggermente divertito, facendole sussultare il cuore.
Una lieve risatina si liberò dalle sue labbra, mentre a passi lenti si dirigeva verso di lei.
“Lo sai. Non ne avrò mai, abbastanza di te.”
Disse appoggiando la tazza affianco al libro e facendosi posto accanto a lei, rannicchiando le gambe nude sotto di se.
Haruka dal canto suo la osservò: indossava la sua t-shirt grigia con la stampa di una famosa band rock e un paio di pantaloncini - troppo corti per i suoi gusti - che le lasciavano intravedere il sedere.
“Sai Michi, il rock non ti si addice proprio.”
Le disse, accarezzandole una gamba.
“Ah no? Perché, non pensi che potrei diventare una violinista rock?”
Scherzò.
“No. Proprio no.”
Disse la bionda, accarezzandole una guancia e perdendosi nei suoi occhi. Oceano.
“Amo i tuoi occhi, Michi. Ogni volta mi ci perdo. Sembra quasi di annegare.”
Michiru sapeva cosa intendeva, perché anche lei, quando incrociava i suoi occhi veniva risucchiata in un oblio senza fondo, dal quale mai vorrebbe riemergere.
“Annegare, eh? Dopotutto, non è diverso dal destino che ti ho fatto incrocia-. ”
Venne zittita dalle labbra di Haruka, le quali le regalarono un forte brivido sulla dorsale.
“Non dirlo. Non è così. Anzi, tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.”
Haruka la poté sentire fremere e sorridendole dolcemente, la fece sistemare sotto di lei.
“Michiru, non voglio che tu dica cose del genere, io ti amo.”
Michiru chiuse gli occhi, il suono delle due ultime parole che dolce le si espandeva dentro, in un calore che le invadeva il cuore e l’anima.
“Anche io ti amo, Haruka.”
Le sfiorò le labbra con le sue, lentamente e con dolcezza. Senza furia, senza nessuna fretta . Solo dolcezza.
Haruka giocò con i suoi ricci, strusciando il naso sul suo zigomo e poi sulla guancia in un lento movimento.
“Finché staremo insieme, andrà tutto bene Michi.”
Michiru la abbracciò, stringendosela contro, per sentirsela addosso.
“Hai ragione, finché saremo insieme, andrà tutto bene.”
Ma ne era certa, Michiru sapeva che non era una bugia. Qualunque sarebbe stata la sua fine, se vicina ad Haruka sarebbe andata bene. Qualunque lieto fine, se al suo fianco, sarebbe stato comunque perfetto.
E dopo quelle parole, seguirono solo baci, all’inizio lievi e poi più passionali, facendo si che ogni loro problema si sciogliesse in essi, oppure in carezze, tra gli ansimi o nel proprio orgasmo.
*

Tokyo. Appartamento Kaioh. Ore 05.45.
Michiru non aveva chiuso occhio. Era rimasta ad osservare Haruka dormire ed ancora la osservava. Mentre dormiva sembrava quasi una bambina.
Sorrise dolce, notando che fuori, l’alba si stava alzando.
Sospirò, già sapendo che nessuna delle due, quella mattina sarebbe andata a scuola, ma dopotutto, che importanza aveva?
Da i sogni – Incubi - che faceva quasi ogni notte, il mondo sarebbe finito presto, se non avessero trovato i talismani.
Pensò molto alla loro missione e il pensiero che forse non ce l’avrebbero fatta le metteva paura. Anzi no, Terrore.
Dovevano trovare i talismani e risvegliare la suprema essenza. Ce l’avrebbero fatta? Sarebbero riuscite in tempo a salvare il mondo?
Un amaro sospiro lasciò le sue labbra, mentre si stringeva nell’abbraccio di Haruka, in quel calore che amava tanto e per cui avrebbe lottato con le unghie e con i denti.
Sì, per Haruka avrebbe dato la vita, su questo ne era più che certa.
“A cosa pensi?”
Calda e roca, la voce di Haruka le solleticò l’udito.
Alzò il suo sguardo, incrociando quello verde di Haruka.
“Devo proprio dirtelo?”
Le sorrise, ricevendo un cenno di negazione dalla bionda.
“Finché saremo insieme andrà bene.”
Le disse, sfiorandole le labbra. E le bastò.
Dopotutto, Haruka era tutto ciò che voleva in quella vita e ne era certa, se fosse stata con lei, non avrebbe avuto timore di niente.
“Sì. È così.”
Le rispose, unendo le loro bocche.
Ed era vero. Vicina ad Haruka lei, non aveva paura.


Note d'autore: Piccolo ringraziamento per chiunque avesse letto la mia prima e forse anche unica One-Shot.  (Ovviamente, prima di pubblicare qualcos'altro, starò a vedere cosa le persone pensano leggendo la mia storia e soprattutto se saranno cose positive o meno.)
Ringrazio di cuore tutti coloro che dedicheranno tempo a leggere la mia prima creazione. :)

YellowKlimt91
  
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