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Autore: ILoveZioVoldy    09/01/2013    3 recensioni
"Ignorali, Demi!" mi dice Vale, asciugandomi le lacrime, per poi abbracciarmi stretta. "Tu sei bellissima, hai un futuro meraviglioso davanti, la loro massima ambizione è vincere a 'Il Grande Fratello'!" Accenno una risata palesemente finta. "Devi rialzarti, come un grattacielo!"
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Già, ma io non sono un grattacielo. Io sono debole, e ho ceduto. Per lei è diverso. Vale è bella, popolare, intelligente, tutti la adorano. Tutto il contrario di come sono io. Brutta, stupida ed emarginata.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I'M NOT A SKYSCRAPER

 


Dal balcone di casa mia guardo in basso, verso la strada, che a quell'ora tarda di sera è deserta, per mia fortuna, o sfortuna, che dir si voglia. Non so se il fatto che nessuno mi potrà fermare sia una cosa positiva o negativa. Quanti metri ci saranno da qui al suolo? Sei, forse sette. Sarà un attimo.
 
"Quale idiota al mondo vorrebbe mai essere il tuo ragazzo? Sei una cessa!" Matteo ed i suoi amici ridono di gusto, io no. Ma in fondo so che ha ragione. Chi mai vorrebbe essere il mio ragazzo?
 
Pochi secondi e sarà tutto finito. E poi? Cosa ci sarà dopo? Credo e spero che mamma abbia ragione. Dice sempre che, dopo, si va in un posto migliore. E' lì che stà papà. Guardo il cielo, mentre le goccie di pioggia si mischiano alle mie lacrime. Chissà se lo rivedrò... Lo spero proprio. Ma lui era un brav'uomo, sarà in paradiso. Dopo l'atto che sto per commettere, non so se m accetteranno. 
 
Ogni volta che passo davanti a quelle ragazze, loro mi squadrano e si mettono a ridere, chiacchierando tra di loro. Loro sono bellissime, popolari, possono avere tutti i ragazzi del mondo. Io sono brutta, sfigata e insignificante, coi miei fianchi troppo grossi, i miei lineamenti orribili, i capelli di un colore sciapo. Nessuno mi vorrà mai. Vorrei piangere.
 
Mi arrampico sulla ringhiera. Il vento gelido mi sferza il viso, ma lo ignoro. Il dolore al petto è opprimente, una morsa mi attanaglia lo stomaco, ma che mi importa? Tra poco sarà tutto finito, e finalmente starò meglio, dovunque andrò. Qualsiasi posto sarà meglio di questo mondo schifoso, paradiso o inferno non mi importa.
 
"Ucciditi, che fai un piacere a tutti!" Non so chi l'abbia scritto. E' facile nascondersi dietro l'anonimo di Ask. Ma chiunque sia stato, sono certa che per lui/lei sono parole dette a caso e che tra poco se ne sarà anche dimenticato, ma per me non è così. Ci penso tutto il giorno. Forse ha ragione. Chi mai sentirebbe la mia mancanza?
 
Prima di fare qualsiasi cosa, penso a mia madre. Come reagirà? E Vale? Lei è la mia migliore amica, mi ha sempre difeso da chi mi prendeva in giro ed è sempre stata pronta ad aiutarmi, anche quando avevo smesso di mangiare e avevo iniziato a tagliarmi. 
 
"Ignorali, Demi!" mi dice Vale, asciugandomi le lacrime, per poi abbracciarmi stretta. "Tu sei bellissima, hai un futuro meraviglioso davanti, la loro massima ambizione è vincere a 'Il Grande Fratello'!" Accenno una risata palesemente finta. "Devi rialzarti, come un grattacielo!"
 
Già, ma io non sono un grattacielo. Io sono debole, e ho ceduto. Per lei è diverso. Vale è bella, popolare, intelligente, tutti la adorano. Tutto il contrario di come sono io. Brutta, stupida ed emarginata.
 
"Come fa una ragazza come Valentina ad essere amica di una sfigata come Demetria?"
So che hanno alzato la voce per farsi sentire da me, quelle stronze. Ostento indifferenza, ma in realtà vorrei piangere e urlare. Come possono delle ragazze essere così cattive? Io a loro non ho mai fatto niente!
 
Non so perché si comportano così, ma presto potrò chiederlo a Dio. Lui avrà certamente la risposta. Spero solo che la mamma e Vale non soffrano troppo, quando io non ci sarò più. Ricaccio in dentro i sensi di colpa e mi sporgo un po', guardando in basso. Sul tavolo della cucina ho lasciato un biglietto per mia madre.
 
Guardo quelle due semplici frasi, scritte con l'inchiostro nero. Cinque parole, ma che valgono più di un'intera lettera. Vengono dal cuore. Il foglietto è bagnato dalle mie lacrime, ma le cinque parole sono ancora ben leggibili.
"Scusa, mamma. Ti voglio bene"
 
E' andata. Il mio periodo qua è finito, per fortuna. Tra un po', dopo quattro anni, rivedrò il papà. Mi sporgo dal balcone e mi lascio andare.
   
 
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