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Autore: Fairy_tale    11/01/2013    3 recensioni
"...Perciò, l’unica cosa che ti rimane da fare oramai, è fuggire.
Scappa Lancillotto, scappa più veloce che puoi.
Inizia a correre, e non fermarti.
Non voltarti indietro, mai; o potresti rimpiangere ciò che lasci.
Guarda sempre dritto davanti a te e cammina a testa alta, verso una nuova vita."
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Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lancillotto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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RUN AWAY

 

 

 

Ogni sguardo è un pugno che ti colpisce dritto allo stomaco.
Ogni parola è una freccia che ti trafigge.
Ogni carezza uno schiaffo, ogni bacio una spada che ti trapassa da parte a parte.
Per quanto riuscirai a sopportare tutto questo?

Fino a quando continuerai a tormentare la tua anima?

 

 

Cosa ci fai ancora qui, Lancillotto?
Perché non stai scappando via, lontano da tutto?

 

 

La puoi già sentire – non è vero? – la tua anima che cade, che sprofonda in un baratro di disperazione e di agonia, fatto di antichi rimpianti e ricordi sbiaditi dal tempo e dalla tua memoria che, lo sai, non è mai stata molto affidabile.

Quando smetterai di precipitare, Lancillotto?

 

 

Ma una cosa la ricordi, o meglio, non l’hai mai dimenticata.
Ed è proprio quella la ragione per la quale sei qui, adesso; probabilmente l’ultimo posto in cui avresti mai pensato di ritornare.
E no, non è a causa della lettera che Merlino ti ha spedito qualche giorno fa, o dell’amicizia che provi nei suoi confronti, come hai detto a Parsifal durante il vostro lungo viaggio.
Non è neanche la fedeltà verso il tuo sovrano, come invece ti sarebbe piaciuto credere.

Quando la smetterai di nasconderti, Lancillotto?

 

 

È lei la ragione.
Lo è sempre stata.
Non cercare di mentire a te stesso, cavaliere.
Non sei mai stato bravo a farlo.

 

 

Sapevi che il vostro non era un amore destinato a continuare.
L’hai capito dalla prima volta che l’hai vista.
Eppure hai voluto provarci lo stesso, testardo.
Volevi sapere come ci si sentiva ad essere amato, per una volta.
Ma non sei stato abbastanza furbo.
Perché quello stesso amore che hai desiderato per tanto tempo, ora ti sta consumando dall’interno, lentamente, come in una spirale di tremendo dolore.

Come ti senti adesso, Lancillotto?

 

 

Alla fine, il tuo onore di cavaliere – quello stesso onore che ti ha sempre contraddistinto – ha prevalso sul tuo cuore e sui tuoi desideri; e te ne sei andato.
L’hai lasciata sola, abbandonata nella notte come il più vile dei criminali.
Ti sei illuso che lei ti avrebbe aspettato, anche dopo tutto ciò che le hai fatto, nonostante la tua ragione ti abbia più volte detto che no, lei era andata avanti.
Come era giusto che fosse.
E come tu hai permesso che accadesse.

Ti senti in colpa, non è vero, Lancillotto?

 

 

Eppure sei tornato, sperando che finalmente avreste potuto stare insieme; come vi eravate promessi tempo fa.
Ma non sarà così.
Non lo sarà mai.

 

 

Ne hai avuto il sospetto quando hai notato i loro sguardi, le loro parole dolci e confortanti.
E, infine, la tremenda e dolorosa conferma.
Quelle forti braccia che le sorreggevano delicatamente la vita non erano le tue.
Né tanto meno avresti potuto fare finta che appartenessero a te le labbra che hanno sfiorato le sue.
Dunque, è così che finisce.
Lei avrà il suo principe, un uomo che la ama e che non la lascerà come hai fatto tu.
E proprio tu, piccolo cavaliere, tu farai da spettatore alla loro gioia; il matrimonio, l’incoronazione, i figli che prima a poi avranno.

Che ne sarà della tua povera anima, Lancillotto?

 

 

Sai che non potresti sopportarlo a lungo.
Continueresti ad amarla da lontano e, parallelamente, il saperla così vicina ma allo stesso tempo così lontana da te, non farebbe che aumentare l’odio che nutri nei confronti della persona che più di tutte dovresti rispettare, come cavaliere.
Ti consumeresti d’amore e d’odio.
Finiresti per impazzire, alla fine.
Nessun uomo potrebbe riuscire in quest’intento.

 

 

Perché, nonostante tutto, nonostante quello che hai detto a Merlino poco fa e quello che continui a ripeterti ogni giorno da quando sei andato via da Camelot, per cercare di non impazzire, tu sai che, in realtà, Artù non la merita.
Non è abbastanza per lei, nessuno potrebbe mai esserlo.

Anche te stesso, Lancillotto?

 

 

Sai che la ama con tutto sé stesso – e chi non lo farebbe? – ma non regge il confronto con lei; paradossalmente, non è alla sua altezza.
Eppure un tempo, nella tua infinita ingenuità, avevi creduto di poter essere tu quello più adatto a renderla felice, davvero.
L’avresti amata e venerata come se non esistesse altro al mondo che lei, avresti vissuto solo per sentirti ripagato da un suo sorriso, avresti combattuto fino alla morte per un suo semplice cenno.
Ma sai che, tutto questo, non è ciò che permette alla gente di vivere.
Tu eri solo un umile ragazzo bravo con la spada, ecco tutto; lui è il Principe, e farà di lei la sua regina.

Cosa avresti potuto offrirle di meglio, Lancillotto?

 

 

E ti odi per questo.
Ti odi per non essere stato abbastanza per lei.
Ti odi per essere stato così codardo e vile, mentre ti nascondevi dietro una maschera di finto altruismo e generosità.
Odi lui, perché potrà avere ciò che a te è stato negato.
Perché potrà svegliarsi con lei al suo fianco ogni mattina, perché potrà godere delle sue risate e imparare dalla sua saggezza.
E, infondo, senti di odiare un po’ anche lei.
La odi perché sai che mai, nella tua misera vita, riuscirai a trascorrere anche un secondo dimenticandoti di amarla.

È un cerchio infinito, te ne accorgi, Lancillotto?

 

 

Perciò, l’unica cosa che ti rimane da fare oramai, è fuggire.
Scappa Lancillotto, scappa più veloce che puoi.
Inizia a correre, e non fermarti.
Non voltarti indietro, mai; o potresti rimpiangere ciò che lasci.
Guarda sempre dritto davanti a te e cammina a testa alta, verso una nuova vita.

 

 

Scappa, finché sarai abbastanza lontano da non riconoscere il cammino che percorri.
Scappa, finché avrai conosciuto abbastanza da dimenticare le cose che già sai.
Scappa, finché avrai combattuto tanto che le ferite del tuo corpo avranno rimpiazzato quelle della tua anima.

 

Scappa Lancillotto, e non voltarti fino a quando non sarai così lontano da non percepire più il suo sguardo amorevole sulle tue ossa stanche.

 

 

E, quando finalmente ti sarai voltato, vedrai che la tua vita sarà già finita.
Cercherai di tornare da lei, ma ti accorgerai che non ti è rimasto abbastanza tempo.
E ti renderai conto che, nonostante tu possa essere arrivato anche dall’altra parte del mondo con i tuoi viaggi, nessun luogo potrà essere mai abbastanza lontano da farti dimenticare di lei.

 

 

Perciò va’ via adesso, Lancillotto.
Adesso che ancora è possibile.
Probabilmente nessuno capirà il motivo della tua scomparsa; l’importante è che lei capisca.
Ma quando se ne accorgeranno, tu sarai comunque già troppo lontano per temere che possano venire a cercarti.
Ci vuole solo un po’ di egoismo, infondo.
E a te, nonostante tutto, quella è forse l’unica cosa che non è mai mancata.

 

 

La strada è libera, cavaliere.
Non ti è mai sembrata così invitante.
Percorrila, e lasciati alle spalle un’esistenza fatta di dolore.
Le parole non dette che marciscono dentro di te e il rimpianto delle immagini di ciò che avresti potuto avere, se solo fossi stato un po’ più uomo e un po’ meno cavaliere, ti tormentano ogni qual volta credi di aver trovato un attimo di pace.

Che vita potrebbe mai essere la tua in questo luogo, Lancillotto?

 

Scappa finché sei in tempo.

 

- Lancillotto, i cavalli sono pronti e stiamo per partire.
Dobbiamo sbrigarci se vogliamo prendere Morgana di sorpresa.-

 

 

Non cedere alla tentazione.
Nel mondo che stanno per costruire non ci sarà mai posto per te.

 

 

- Io…

 

Scappa Lancillotto, scappa…

 

- Eccomi.

  
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