How
do ya feel?
<
anyone that feels the same>>
Lo
riguardo ancora una volta, con la speranza che diminuisce sempre più. Se
davvero questo fosse vero… dio..
la vita è piena d’imprevisti, dicono… dirlo da fuori
l’occhio del ciclone è un conto, dirlo quando ci sei dentro è completamente
diverso… dio… se fosse vero… settimane a tentare di dimenticare lui.. e ora… è
tornato.. non nel modo in cui tutti penseremmo e io ho sognato milioni di
volte.. ma come sempre lui fa.. in un modo spaventosamente diretto e
imprevisto… c’è davvero qualcuno lassù
che mi ama?? Perché se c’è.. perché
avrebbe voluto che questo accadesse a me.. ora.. ora che le cose quasi si
stavano mettendo a posto…
<<is there
anybody waiting?
waiting for a chance to win
to give it up and start again>>
Trovo il
coraggio di riguardarlo e tutte le mie speranze crollano in un secondo.
E’ proprio vero.. è
blu.. è positivo..
avrò un figlio.. un figlio suo.. dell’uomo che ho tentato di dimenticare
in ogni modo.. anche andando a letto con un altro.. ma magari.. magari è stato progettato.. se
esistesse qualcuno potrebbe averlo pensato per noi.. come l’unico
modo per farci riavviacinare..
Prendo il
telefono e chiamo la mia migliore amica.
“Fai alla
svelta devo fuggire a farmi una doccia…!!”
È il suo
solito modo di rispondere… mai inerente al problema… dalle superiori compagne
di banco…compagne nella vita di tutti i giorni, compagne in ogni situazione.. in tutte… mai che avesse risposto nel modo giusto…
Resto in
silenzio.
“Ohi… sei
viva…??”
“Devo..
devo parlarti..”
sussurro senza la forza di dirle altro.. di dirle che in questo momento si
sta comportando come la persona più superficiale del mondo.. ma lei ancora non ne sa niente.. non posso
fargliene una colpa..
“Dimmi…”
la voce dall’altro capo del telefono è curiosa e un po’ preoccupata.
“Ho.. un piccolo problema..”
“Hn… quanto piccolo…?” chiede, la voce poco convinta…
“Non
molto piccolo..”
“Me ne
vuoi parlare di persona….?”
“Sono..
sono incinta..”
sussurro tutto d’un
fiato, con il cuore che batte a mille
Il
telefono è muto.. nemmeno un tu-tu per far capire che
l’altra persona abbia lasciato la conversazione… poi, dopo non so quanto, forse
dieci secoli, la voce si rifà sentire… “chi.. chi
è il benefattore..?”
Eccola che ricomincia con queste
sue risposte fuori luogo.. a volte mi verrebbe da
ucciderla..! ma
respiro a fondo e rispondo “..Luke..”
“Sei sicura…???”” la
voce sale di un tono.
“Si che ne sono sicura! Credi che i nomi li do cosi alla cavolo?? Come se fosse un gioco?” ribatto un po’ irritata.
“no.. è che… con lui non ti vedi da un po’ e… insomma… i
sintomi…” tossicchia “..non si sentono da un po’ prima…?”
si vede proprio che non le è mai successo di dover prendere il test più agonioso del mondo…il test che ti cambia la vita.. che ti
fa maturare dal momento in cui vedi quelle linee blu.. quel test che ti fa fare
scelte da adulto andando anche contro alle idee che avevi fino a qualche
instante prima che quel blu spiccasse dal bianco del test… no… non è come
vedere il risultato del test che hai fatto per entrare in un ufficio di New
York come photoreporter… se quello ti va bene, sei felice… “non ci vediamo da un mese.. e i tempi più o
meno sono quelli..” cerco di spiegarle con calma
“Sicura
al mille per cento..? dare la
paternità ad un uomo con cui è successo quello che è successo, non è una cosa
leggera… cioè… perché non potrebbe essere di Chris..?’’
“Perchè
con lui sono stata attenta.. con.. con Luke no..”
Altro
silenzio. “dunque….”
Sospira “ora dovresti dirglielo… non abortisci vero..???”
“Certo che no!!” escalmo inorridita all’idea di
uccidere mio figlio “glielo dirò.. devo
trovare solo il momento..”
“Senti,
per esperienza…non che ne abbia, però… appena lo vedi diglielo… perché se
aspetti il momento giusto non arriva mai…”
Resto in
silenzio per un po’, pensando a quando possa essere il
momento giusto “vado da lui.. ora.. così non potrà darmi la colpa di non
averglielo fatto sapere subito..”
“Questo…
è sicuro…” sussurra “allora… vacci ora no..? il locale dovrebbe essere chiuso dato che sono le undici di
sera….”
“Si.. allora.. vado..” sospiro “ti dispiace se
poi ti chiamo per dirti com’è andata?”
“No.. certo che no.. ci
sentiamo dopo.. in bocca al lupo..”
“Crepi..”
sussurro prima di attaccare ok.. allora vado.. vado
e glielo dico.. gli dico che aspetto
un figlio’ suo.. e vediamo cosa mi dice.. vediamo come reagisce..
ce la posso
fare..
Esco di
casa e vado spedita al suo locale.
La città
sembra dormire… potessi io avere la tranquillità che aleggia per la
città… respiro un po’ d’aria fresca, sperando che la serenità cittadina
entri anche in me per alleviare un po’ quel peso che si fa sempre più grande ad
ogni passo che faccio per avvicinarmi al suo locale… il posto dove ci siamo
conosciuti… il posto in cui è nata la nostra amicizia.. che poi è diventata… la
forza più grande che fa muovere la Terra…
Le luci
sono spente… le sedie rovesciate sopra i tavoli… le ciambelle sotto la campana
di vetro… tutto pronto per la prossima apertura mattutina…
Prendo la
chiave da sopra l’architrave e apro… l’odore che imprime il locale mi fa
ricordare le mattinate allegre in cui entravo urlando il nome della bevanda che
ci faceva discutere ridendo… dalle scale nessuna luce… forse dorme.. meglio lasciarlo stare… penso
restando ferma li, all’entrata del locale. Ma
vedo qualcosa muoversi.
“Chi è?!” è la sua voce.. la sua voce sempre calda, ma adesso preoccupata.. la voce che mi ha
fatto sognare di continuo.. e la stessa voce che miliardi di volte mi ha fatto
piangere
“Sono io..” sussurro
“Ah.. avevo.. avevo sentito dei rumori
e..” è un fascio di
nervi, probabilmente sperava ci fosse Kirk per una sua stravagante richiesta,
ma, amore mio, invece sono io… la
donna che ha aperto gli occhi dopo otto anni che venivo da te, ogni santo giorno…
la donna che dopo aver capito quale sentimento ti univa a me, ha tentato in
tutti i modi di tenerti accanto a lei capendo quanto importante sei…
“Scusa…”abbasso
gli occhi pensando per l’ennesima volta di fuggire.. sarebbe tutto più facile…
“Che.. cosa ci fai quì?!”
“Devo..
hai un attimo per parlare..?” per parlare di ciò che ti cambierà la vita..
ancora una volta.. di ciò che probabilmente ti farà arrabbiare ancora di più.. e che forse
ti farà odiare
me..
“Si.. certo.. siediti..”
dice senza molta voglia
“No.. grazie..
sto meglio
in piedi..” ho piu possibilità
di scappare cosi…
“..Ok…” sussurra poco convinto appoggiandosi al bancone e
stringendosi le mani facendomi capire quanto a poco suo agio si senta… stringo
forte la borsa che è scivolata dalla mia spalla e respiro
“…credo
sia meglio che ti sieda…” sorrido nervosa sempre con lo sguardo basso
“Perché…?
Non ti siedi tu…”
“Credimi…!
E’ meglio che ti sieda…” ribatto subito quasi contenta che tra noi sia iniziato
di nuovo una sottospecie di dialogo, meglio
di nulla…
“Come
vuoi..” toglie una sedia da
sopra al tavolo e ci si siede cavalcioni. È
sempre lo stesso.. credo che potrebbero passare
secoli, ma lui resterà sempre uguale.. ho sempre adorato quel suo modo di
sedersi.. così rude, ma terribilmente sexy..! sorrido
un po’ a questi pensieri
“Allora..?
cosa dovevi dirmi?!” dice un po’ infastidito, forse da
quel mio sorriso
“Hai mai
preso.. in considerazione… il poter avere.. un altro
figlio… non da Anna Nardini?’’ dico lentamente non
trovando le parole e fissando quei due occhi blu in cui ogni mattina ci leggevo
tutto l’amore che lui poteva provare per me… era così bello farlo… vorrei che quei momenti tornassero da me ora,
grazie a questo bambino… quanto lo vorrei…
Mi guarda
spalancando gli occhi e diventando spaventosamente bianco. Non so perché… ma credo abbia capito e ringrazio Dio, che questa è
stata la sua reazione…
Non
risponde. Così decido che è meglio che sia io a rompere questo silenzio “volevo
solo.. fartelo
sapere.. se.. se tu non lo vuoi.. puoi far finta che non esista
e..”
“No..” mi interrompe
subito
“No cosa..?” dimmi che è vero.. dimmi che lo vuoi..
dimmi che torni con me..
“Non… non
posso far finta che non… hai pensato a.. ad abortire…?” se ne esce con una
delle sue solite domande da intelligentone… questo significa che è sveglio.. che il suo
cervello si è acceso e che ora è pronto a qualsiasi cosa….
“No!”
urlo quasi, ma lo vedo sobbalzare, cosi abbasso lo sguardo “cioè.. certo
che no.. io.. voglio tenerlo..” sussurro
Mi guarda
in silenzio. Dì qualcosa.. ti prego.. fammi
capire cosa vuoi..
Si sposta
dal bancone e incrocia le braccia al petto “se.. se
sei qui vuol dire che… è mio…?” sussurra quasi fosse un’affermazione con lo
sguardo basso, sembra abbia gli occhi chiusi, invece vagano in una possibilità
che forse… avevamo sognato… si, l’avevamo fatto… forse stà
pensando a sua figlia… il piccolo inconveniente che ha distrutto la mia fiaba…
“si…
tuo…”
Sospira e
mi guarda con occhi dolci, ma allo stesso tempo tristi. Le
labbra incurvate su un lato.
“Cos’hai intenzione
di fare..? insomma.. sei venuta
qui..e.. cosa
vuoi che faccia?”
Che
domanda?? Che torni con me! Che torni ad amarmi come facevi prima.. che torni a stringermi ogni volta che
mi vedevi un po’ più fragile, per rassicurarmi e farmi sentire che eri là.. che
torni a sorridermi ogni volta che mi vedi e che faccio la stupida per farti
ridere.. che torni a baciarmi ogni volta che abbiamo un po’ di intimità.. lontano dagli altri.. “..che tu faccia ciò che ti senti di fare..” sussurro con un filo di voce
Lo vedo
avvicinarsi incerto. Il viso immobile
come la sua forza di volontà, il suo corpo per nulla scosso da tremiti. Gli
occhi brillano di una luce strana: felicità, incertezza, convinzione, speranza…
non mi accorgo di nulla… sento solamente il suo calore avvolgermi, dopo un
interminabile mese, e donarmi quella pace che aspettavo e desideravo da forse
un secolo. Lo stringo a me, mentre lo bacio con forza, di nuovo felice di
essere tra le sue braccia, di nuovo felice di essere con lui, di nuovo felice
di condividere con il mio più grande amore una cosa così bella, di nuovo felce di sapere che è mio, solo mio e di nessun
altro.
“Questo.. questo
vuol dire che.. resti
con me..?” sussurro felice
“Si.. e non ti lascerò mai più.. mai e poi mai..” ride anche lui felice, stringendomi tra le sue braccia.
<<we all need something new
something that is true
and someone else to feel it too>>