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Autore: Ciack    31/07/2007    0 recensioni
[Venus In Love]
Si avvicina il Natale e cosa fare quando non ti bastano i soldi per il regalo perfetto? Per fortuna c’è sempre qualche “amico disinteressato” pronto a darti una mano.
Una dolce avventura natalizia per i personaggi di VENUS IN LOVE!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Capitolo 2

Rivalità

 

-         Agente Suzu a rapporto signore –

-         Suzu, potresti spiegarmi perché ti nascondi dietro un cespuglio? –

-         Siamo in missione segreta, no? –

-         Sì certo, per conto di Dio (citazione da “The Blues Brothers”)…e adesso per tutti gli dei perché cavolo mi tieni sotto tiro con una racchetta da tennis? – esclamò esasperato

-         Prevenzione –

-         Vabbè senti lasciamo perdere. Non so come mi sia potuto venire in mente che una come te potesse andare bene. Ci vediamo –

-         No, no asp…acc..asp…arr…oh eccomi. Yukkichan per favore, saprò essere all’altezza te lo assicuro. Ti prego, farò qualsiiiiiiiasi cosa se mi aiuterai – poi colpita da un pensiero aggiunse – se non si tratta di nulla di disonesto e sconcio ovviamente – è sempre meglio essere chiari quando si tratta di Yukki.

-         Lo giuri? –

-         Giurin giurella che io cada nella padella, che dalla padella alla brace io cada nella fornace –

-         ????? giurin giur cosa???? – Yukki scosse la testa. Per lo meno era riuscito nel suo intento, l’importante era questo e poi lo staff aveva già conosciuto Suzu quindi erano già abituati a beh…sì, beh a lei – va bene, va bene, ti aiuterò ma adesso lasciami la gamba e alzati da terra che ci stanno guardando tutti male –

-         Bene, di cosa si tratta? –

-         Te lo dico, mentre andiamo. Così mi fai vedere anche questa misteriosa cosa che vuoi. E’ dal rigattiere, vero? –

 

 

-         CHE COSA?!?! –

-         Beh è l’unica cosa che ho sottomano e se non sbaglio è la miglior offerta che tu abbia a disposizione –

-         Sì, ma … -

-         Senti prendere o lasciare.-

-         Ma…non so Yukki –

-         Sai quante ragazze vorrebbero quel posto? Te lo sto proponendo giusto per farti un favore – è quasi cotta a puntino, ancora una spintarella e…

-         Due settimane sono lunghe –

-         Certo hai ragione. Vabbè fa niente lo darò a qualcun'altra. Buona fortuna con la tua ricerca. Ciao ciao – uno, due, tr..

-         Accetto…ACCETTO…Fermati Ikeuchi!! Ok, lo prendo. Quando si parte? –

Sul viso del giovane comparve un sorriso soddisfatto. Ce l’ho fatta ihihihih questo round è mio, caro Eichi. Passerò due settimane con lei senza che tu possa metterti in mezzo ihihihih.

Prima di voltarsi cercò di dominare le sue emozioni e le diede appuntamento alle 7 dell’indomani mattina in stazione.

 

 

-         E QUESTO COSA SIGNIFICA?!?!?! –

Eichi non riusciva a credere a quello che aveva letto: la sua vicina di casa era partita all’alba senza lasciargli altre notizie se non quella che sarebbe stata via due settimane assieme a quel soggetto assolutamente poco raccomandabile di Ikeuchi.

-         L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, la invitiamo a riprovare più tardi. Grazie. Tutututut

-         Accidenti a lei. Cosa ce l’ha a fare il cellulare se poi lo tiene spento? –

Nella sua mente si formò l’immagine di Suzuna imprigionata in un castello costretta a sposare un ghignante e beffardo Ikeuchi.

-         Maledetto Yuki! Se le torce un capello lo ammazzo – esclamò tirando un pugno al muro e stortandosi il polso – AAARGH!! Anche questo è tutto colpa sua!! Come si fa a non capire che c’è da starci lontano a quello? E’ proprio una scema ingenua – e con la luna storta si avviò verso l’Università.

 

 

Suzuna che, come le aveva già ripetuto allo sfinimento Yuki, portava stampato in faccia ovunque andasse la scritta “sono una campagnola provinciale”, si era molto meravigliata per la diversità di paesaggi che stavano incontrato durante il loro viaggio in treno e con i suoi commenti ingenui aveva attirato l’attenzione di Tagashi, un fotografo della troupe che nonostante la giovane età di 26 anni era già molto quotato. Aveva risposto con pazienza a tutte le sue domande e le aveva mostrato su una cartina geografica tutto il tragitto, dilungandosi nel descrivere le particolarità e le credenze di ogni posto per cui passavano e in cui avesse lavorato. L’atmosfera intima in cui erano immersi Suzuna e Tagashi aveva notevolmente infastidito Yuki. Che stava facendo quel pallone gonfiato? Com’era possibile che Suzuna non si accorgesse di nulla? Era chiaro lontano un miglio che quel marpione si stava pavoneggiando per intortarla. Guardala, diceva a sé stesso, guarda che faccia ingenua che ha quella scema, ma si può essere più sciocchi? Adesso lo sistemo io quel vanaglorioso dei miei stivali.

-         Devi essere veramente vecchio se hai girato tanto – esclamò il ventunenne.

Il gelo che ne seguì non lasciava presagire una lunga amicizia fra i due.

 

 

Quella sera l'aria era impregnata del profumo muschiato delle essenze disciolte nell'acqua e del caldo vapore che si sollevava in sbuffi ogni qualvolta qualcuno di quei giovani uomini si muoveva. Mentre rilassavano i loro corpi statuari con un bel bagno caldo, Yuki e gli altri modelli del gruppo ebbero modo di fare importanti osservazioni sull’organizzazione e la gestione del personale assistente.

-         Potevi scegliere fra decine di assistenti molto più preparate… -

-         …e più sexy dynamite

-         …perché ti sei portato dietro Ashihara? –

-         …che è eccitante quanto il criceto Hamtaro –

-         …e formosa quanto mia sorella di 5 anni –

-         Oh insomma vedete di smetterla ragazzi – replicò Yuki ai suoi colleghi.

-         Non è che sotto, sotto ti piace eh? – chiesero con fare complice mentre alcuni lo prendevano a gomitate e altri si lanciavano occhiolini allusivi.

-         A me? Naaaaaaaaa troppo scema. E poi cosa penserebbero le mie fans se mi legassi a una mocciosa? –

-         Probabilmente la verità: che sei un moccioso anche tu – risposero in coro.

Ovviamente al giovane non piacque la risposta e ne seguì una discussione argomentata come solo i VERI uomini sanno fare…in altre parole un’amichevole rissa…anche se l’attenzione a non lasciarsi lividi (Yuki – Insomma autrice del cavolo siamo pur sempre modelli -) li faceva assomigliare più a un gruppo di pinguini.

 

 

Le stanze del gruppo occupavano quasi interamente l’albergo della piccola località marittima scelta per il servizio fotografico. Ikeuchi aveva abilmente manovrato le cose in modo che a lui e a Suzuna spettassero due camere comunicanti.

Certo, pensava mentre indossava una tenuta più comoda, è una mossa alquanto azzardata, ma quel maledetto Eichi continua a guadagnare punti su punti con Suzuna e questa è la mia grande occasione. Se non altro, ammise fra sé e sé, quello scemo passerà due settimane a domandarsi cosa mai stiamo facendo assieme e a rodersi il fegatoihihih quanto è carino quando fa il gelosone ihihih. Magari questa separazione lo convincerà finalmente a farsi avanti e a dichiararsi a Suzuna, è stomachevole quel suo modo sostenuto di farle la corte, senza voler ammettere apertamente che gliela sta facendo…vabbè adesso non è il caso che mi metta a far il tifo per lui, non ne ha proprio bisogno. A proposito chissà come se la cava Suzuna, quasi quasi faccio un salto da lei a vedere se ha bisogno di qualcosa.

Con questi pensieri, dimentico della buona usanza di bussare alla porta prima di entrare, si ritrovò con una grossa e inaspettata sorpresa: in mezzo alla stanza, ancora gocciolante per la doccia evidentemente appena finita, con addosso solo un corto asciugamano attorno ai fianchi, c’era lui, Tagashi.

-         Che diavolo ci fai TU qui? – strepitò Yuki

-         Potrei farti la stessa domanda, visto che sei sgattaiolato nella mia camera senza permesso –

-         T-T-TUA?!?!?! –

-         Sì – poi avvicinandosi con movenze feline e ancheggianti – cos’è non sono di tuo gradimento Yukichan? Guarda che ho tutti i connotati nella norma, vuoi controllare? – domandò mettendo mano all’asciugamano.

-         Per l’amor del cielo mettiti addosso qualcosa e non ti azzardare mai più a chiamarmi Yukichan vecchio pervertito – rispose rabbiosamente cercando di guadagnare la porta, impaurito dalla strana piega che stava prendendo tutta la faccenda.

-         C’è qualche problema Yukino? – esclamò sbattendo gli occhioni – forse cercavi qualcun altro? Chessò forse qualcuno come la dolce e ingenua Suzuna? –

Yuki rimase notevolmente seccato da quest’ultima frase, per i giapponesi chiamare qualcuno per nome indicava un notevole grado di intimità fra i due, in secondo luogo era stata una sua impressione o davvero Tagashi aveva intenzionalmente marcato l’espressione “dolce e ingenua”? Squadrandolo si accorse che l’atteggiamento dell’altro era passato dalla caricatura dello stereotipo dell’omosessuale (stile Jack McFarland in “Will e Grace”) a quello del predatore che marca il territorio. Era chiaro come il sole che in questo caso il territorio o la preda fosse Suzuna, ma il modello ebbe la strana sensazione che la cosa fosse diretta in special modo a lui. Non aveva prove per avvalorare la sua tesi, ma aveva avuto la precisa percezione che quella sfida fosse qualcosa di strettamente personale. Prima però che potesse chiedergli la causa di quell’astio apparentemente immotivato, in fondo si conoscevano solo da poche ore, qualcuno bussò alla porta. Il fotografo si buttò una vestaglia addosso e andò ad aprire come se niente fosse.

-         Oh signor Tagashi ci perdoni non volevamo disturbarla – tubarono alcune ragazze dello staff.

Senti come miagolano quelle gatte morte, pensò infastidito Yuki, e poi da dove salta fuori tutto questo formalismo? Quello è tutto fuorché un “signore”.

-         Non preoccupatevi ragazze non mi disturbate mai, per qualsiasi cosa io sono qua. Non sono come certe persone a cui basta un briciolo di notorietà per montarsi la testa –

Ikeuchi ingoiò il rospo e ne approfittò per far ritorno alla sua stanza prima che quella scena smielata lo facesse vomitare. Senza contare che doveva assolutamente mettere in guardia Suzuna da quel pervertito.

 

 

 

 

 

Fine secondo capitolo. Questa storia si allunga sempre più. Spero di riuscire a finire in tempo per il termine del concorso e che non diventi un’epopea stile Ai Yazawa, (sto vedendo gli episodi di Nana, che bello!!), non so se mi basterebbero 10 vite in quel caso. Un saluto a tutti.

 

  
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