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Autore: Fauna96    13/01/2013    3 recensioni
"Furiosamente, contro la mia volontà, accettai l'ultimo dono di Tolomeo" Il punto di vista di Tolomeo durante i suoi ultimi momenti
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 SPOILER per chi non ha letto La Porta di Tolomeo!!
 
L’ultimo dono
 

Alessandria, 124 a. C.
Mi sento intontito, intorno a me è tutto buio. Cos’è successo...? I maghi romani, i jinn, i miei jinn morti... tranne Rekhyt, che mi ha portato via. Devo essere svenuto durante la fuga...
Qualcuno mi poggia delicatamente su un pavimento freddo. Il dolore mi trafigge le membra, ma ormai ci ho fatto l’abitudine.
Apro gli occhi. Rekhyt è davanti a me nella forma di un leone alato. E’ ferito, ma non mi pare grave. Non quanto me, comunque.
Cerco di alzarmi, ma lui mi dice di fare piano, di risparmiare le forze. Ma a che servirebbe, amico mio? So bene che è tutto finito e lo sai anche tu, anche se cerchi, come sempre, di alleggerire la situazione. Fuori, si sentono rumori, sussurri, incantesimi.
All’improvviso mi colpisce un pensiero orribile: le mie pergamene, i miei appunti sono rimasti là, al mercato! No, no... verranno calpestate e disperse dal vento e il mio libro rimarrà incompiuto... Impreco sottovoce. Non è da me, lo so, ma la situazione è grave.
Il muso del leone si fa ancora più grave. Mi conosce, sa che se io uso simili volgarità la faccenda non è certo rosea. – Che cosa c’è? -.
- Al mercato. Ho perso le pergamene. I miei appunti sull’Altro Luogo -.
Bartimeus sospira. – E’ un peccato, ma non è la nostra prima preoccupazione -.
Oh, lo è invece. Perché io sono umano, è mio destino morire, ma almeno il mio lavoro sarebbe durato nei secoli! Invece....
- Non ho finito il mio resoconto – sussurro. – Nella mia stanza non sono rimasti altro che appunti -.
- Non importa, Tolomeo -.
- Sì che importa! Questo doveva cambiare ogni cosa. Doveva modificare il modo in cui i maghi lavorano. Doveva porre fine alla tua schiavitù -. Doveva andare così. Era giusto che andasse così: tu dovevi riavere la tua libertà, ogni spirito l’avrebbe riavuta, e sarebbe nata una nuova era di collaborazione tra umani e jinn... E per colpa di uno sciocco ambizioso e pauroso, il mio sogno, ilnostro sogno è andato in frantumi.
- Siamo sinceri – dice il leone. – La mia schiavitù – e la mia stessa vita – finiranno tra... be’, all’incirca due minuti -.
Aggrotto le sopracciglia. – Invece no, Bartimeus -.
Credi davvero che ti terrei prigioniero qua, a morire con me, quando posso e devo salvarti? Dopo tutto quello che hai fatto per, dopo che mi hai salvato la vita due volte? Ti sono debitore, Rekhyt, e non solo per quello. Tu mi hai aiutato, mi hai offerto la tua amicizia e lealtà e il minimo che posso fare per ripagarti è salvarti ora.
- Invece sì -.
- Io non posso uscire di qua, ma tu sì -.
- Con quest’ala? Devi essere... ah, capisco cosa intendi – scuote il capo. – Non se ne parla neanche -.
- Tecnicamente sono il tuo padrone, non dimenticarlo. Se dico vai, tu devi andare -. Ma non sta parlando il padrone, sta parlando l’amico. Non voglio che tu muoia quando hai tutta l’eternità davanti, lo capisci, Rekhyt?
Il leone si alza e ruggisce in segno di sfida, non so se verso di me o i jinn all’esterno.
- Tra qualche istante – ringhia. – quelli entreranno e allora gli insegnerò io ad avere paura della forza di Bartimeus di Uruk! E poi... chissà. Ho già affrontato sei jinn in una volta sola in passato -.
Vuoi dire che c’è una minima speranza, Rekhyt...?
- E quanti ce ne sono là fuori? –
- Oh, una ventina -.
No, non c’è speranza. Per me, almeno.
- Bene. Questo sistema ogni cosa. – Mi tiro a sedere, tremante. – Aiutami ad appoggiarmi al muro. Avanti! Muoviti! Vuoi che muoia da sdraiato? – Sono stato brusco, e mi dispiace, ma non c’è più tempo: vedo che la porta inizia a deformarsi. Il leone obbedisce, poi si mette davanti a me.
- Non chiedermelo un’altra volta. Tanto di qui non mi muovo -.
Sono davvero commosso dalla tua lealtà, dalla tua amicizia, ma non lo permetto. Tu devi vivere ancora e portare nei secoli il ricordo di ciò che ho... abbiamo fatto. Sento che ci sarà bisogno di te in futuro e sono sicuro che troverai qualcuno a cui trasmettere i miei ideali e progetti...
- Oh, non avevo intenzione di chiedertelo, Bartimeus -.
Lo so, so che mi odierai, ma non vedo altra scelta. Lo vedo voltarsi e gettarsi su di me per bloccarmi, ma io sono pronto: raccolgo tutte le mie forze e pronuncio la formula del congedo.
Nello istante, la porta esplode.
Bartimeus cerca di difendermi ma sta già svanendo.
Accenno un saluto militare e mi appoggio al muro, mentre osservo la sua essenza scintillare per poi dissolversi.
Addio, amico mio. Ti auguro di essere libero un giorno. Da umano egoista quale sono, ti chiedo un ultimo favore: ricordami. Ricordami, non come tuo padrone, non come mago, ma come Tolomeo, il ragazzo che si fidava di te e che ebbe l’onore della tua amicizia.

 
Rieccomi con un’altra ff sempre dedicata a questi due :) Ehm...spero che vi piaccia anche se non è esattamente leggera e allegra u.u Mi sono accorta dopo che le frasi sono abbastanza spezzate però c’è da considerare che Tolomeo non era proprio in perfetta forma povero :( Be’ nient’altro... lasciatemi un commento se vi va!! xD
 

  
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