Disclaimer:
K Project non mi appartiene in alcun modo; se non fosse così, non avrei mai
permesso che per un personaggio eccezionale come Mikoto
Suoh finisse in un modo che mi ha fatto piangere
tutte le mie lacrime. Ripetutamente. Quindi, considerate questa fan fiction un
puro sfogo catartico.
Spoiler: Episodio 13 dell’anime.
Genere: Introspettivo, angst,
shonen-ai MikotoXReisi (perché
quei due mi ispirano troppa UST per il loro stesso bene).
Narrata nel POV di Reisi Munakata, collocata al termine dell’episodio 13.
La
Fine e l’Eterno
Scritta
da Eternal Fantasy
MIKOTO…
La mia mente è vuota, la mia lingua non ha parole
per esprimere come mi sento in questo momento: il caos di emozioni devastanti
che sconvolge il mio spirito con la potenza di un uragano, un disastro così
grande che il mio intelletto non riesce a concepirlo, e il mio volto resta
immobile e freddo come una maschera di ghiaccio, incapace di trasmettere
l’entità della mia totale disperazione.
Le lacrime che i miei occhi non riescono a versare
mi scendono nella gola come amaro fiele, e così nascondo dietro le lenti dei
miei occhiali scheggiati questi specchi vuoti della mia anima, che hanno appena
visto spegnersi la loro unica luce.
La più ardente e brillante delle fiamme, che IO ho
spento.
Se fossi solo Munakata Reisi, avrei lasciato che la Spada di Damocle cadesse su
entrambi. La morte sarebbe stata una sofferenza amabile se condivisa con lui…
ma per il Re Blu il dovere è più importante di qualunque altra cosa.
Lui lo sapeva. E si è fidato di me. Sapeva che avrei
fatto la cosa giusta, anche se era ciò che non avrei mai voluto fare. Così come
lui ha fatto ciò che riteneva suo dovere in quanto Re Rosso, si è affidato a me
perché compissi il mio.
Odi et
amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed
fieri sentio et excrucior.
(Odio e amo. Come mi sia possibile, forse ti chiedi.
Non lo so, ma sento che accade, e ne sono torturato.
Gaius Valerius Catullo, Carme
85)
Per quanto stia soffrendo, per quanto i sentimenti
contrastanti che ora provo per te siano così violenti da spaccarmi in due,
sento che non avrei mai ceduto a nessun altro quell’ultimo momento tra le tue
braccia.
Neppure ai tuoi HOMRA, che ora scandiscono per te il
vostro grido di guerra, come ultimo solenne peana d’addio. Quei ragazzi, a cui
tu hai pensato fino all’ultimo respiro; la piccola Anna, a cui hai riservato le
tue ultime parole. Nelle loro voci, ora, risuona la stessa reciproca devozione.
Eppure, il modo in cui mi hai stretto a te, in
quell’ultimo istante… voglio illudermi che una parte del tuo cuore
infinitamente caldo e forte fosse riservata solo a me.
Voglio credere che il ricordo del tuo fuoco mi
scalderà nelle fredde notti insonni che passerò pensando a te; quando non sarò
il Capitano di Scepter4 circondato dai miei subordinati che esultano di
sollievo, ma potrò essere solo Reisi: l’uomo che ha
visto morire l’unica persona che potesse accendere in lui la fiamma rossa della
passione, e farlo bruciare in un dolore così dolce da pregare che durasse per sempre.
Guardo la mia mano ancora sporca di sangue, troppo troppo scuro e freddo per credere che sia tuo. Queste macchie
presto verranno lavate dalle mie lacrime, ma il marchio incandescente che tu
hai impresso sul mio cuore non svanirà mai.
Aspettami, Suoh.
Io vivo, ma so che se materializzassi la mia Spada
di Damocle, essa sarebbe in rovina; coperta di crepe, pronta a sbriciolarsi nel
vento, com’era la tua – e tu portavi il fardello della corona di Re Rosso da
molto più tempo di me – e so cosa devo fare, ora. Il Re Blu sa sempre come
sbrigare il lavoro sporco, anche il proprio: prima farò in modo che Scepter4
possa continuare ad operare anche senza un Re, e poi…
Non lascerò il trono, come avevo imposto a te: la
vita da comune essere umano sarebbe troppo lunga – e solitaria, di una
malinconia peggiore della morte – perché possa accettarla. Sono impaziente di
ritrovarti. Perciò intendo raggiungerti come tuo pari, perché il legame tra il
Re Blu e il Re Rosso non può essere compreso da nessun altro eccetto noi.
Chiederò a un altro Re di uccidermi, forse il tuo successore, se comparirà
abbastanza in fretta; oppure mi imbarcherò e navigherò fino al mare aperto, e
lì userò i miei poteri fino agli estremi della mia resistenza, finché la mia
Spada non precipiterà su di me soltanto.
So che in quel momento, sentirò le tue braccia stringermi
di nuovo.
Io, Reisi Munakata faccio questo giuramento a te, Mikoto
Suoh.
Saremo di nuovo insieme.
E il nostro secondo abbraccio sarà eterno.