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Autore: Letizia_L    14/01/2013    0 recensioni
Forse non era destino, ma a volte questo è crudele.
Lei è la mia vita e io sono la sua.
Io la amo, lei mi ama, ma non siamo fatti per stare assieme.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non eravamo fatti per stare assieme - 1 -

 

Io credo, che se il destino ci avesse voluto assieme, le cose sarebbero andate diversamente.

Non meglio, ma diverse.

Forse chiedo troppo, ma lei per me è la ragione della mia vita. O quasi.

So solo che ogni volta che sto con lei il cuore mi batte. Forte. Troppo, forte.

Di certo so che lei prova lo stesso. L'ho vista piangere per me. Detestarmi e amarmi contemporaneamente e questo lo può fare solo chi ama davvero.

Solo che tutto andava contro di noi. Non so bene il motivo, ma so di per certo che lei rimarrà sempre il mio unico e vero amore.

 

Tutto è iniziato sei anni fa.

 

L'ho incontrata ad una partita di calcio. Mi ha colpito proprio per quello: una donna che urla e sbaita contro i giocatori e soprattutto, una che riconosce un fuori gioco.

Era bellissima. Indossava un cappellino della New Era rosso, un paio di jeans e una t-shirt. Non era truccata e non se ne preoccupata. Si atteggava come se sapesse che i miei occhi l'avevano incontrata. A volte lanciava degli sguardi da far vibrare il corpo. Pian piano si avvicinava e quando mi fu così vicina da sfiorarmi, mi infilò un bigliettino nella tasca del mio pantalone.
Io feci il disinvolto e non lo guardai subito. Aspettai che la partita finisse per leggerlo.
La sua scrittura era magnifica.

Anche il modo un cui scriveva i numeri era eccitante.

Tutto di lei lo era.

"Sei sexy, chiamami. 320 4532991".

Eccolo, il bigliettino.
Lo lessi in macchina e quando ebbi finito sentii una scarica lungo tutto il corpo. Dentro di me qualcosa era cambiato. Ricordo quella sensazione come mi fosse accaduta oggi stesso. Non ieri. Oggi.

 

Questa fu la prima volta che la vidi.

Non la dimenticherò mai.

Mai.

 

Aspettai qualche giorno prima di chiamarla. Giusto per non farmi credere un maniaco.

Composi il numero. Fantastico anche quello.

Il primo squillo. Oddio.

Il secondo. Okay, non c'è, magari abbasso.

Il terzo. Okay, proprio non c'è. Ora abbasso.

"Pronto.".

Eccola, la sua voce. Era lei. La riconobbi, senza problemi. Come se quella fosse la voce di tutta la mia vita.

Quel timbro così chiaro, quasi venisse da un altro pianeta.

Mi chiesi come avessi fatto a vivere tutto quel tempo senza sentire il tono di quella splendida voce.

"Pronto, sono il tipo sexy.".

Non volevo farle capire nulla di quello che mi stava accadendo dentro, per evitare brutte figure.

"Ah, si. Ciao.".

Mi aveva spiazzato. Non voleva davvero che la chiamassi. Si capiva. Ma ormai il danno è fatto. O meglio, il miracolo.

"Beh, hai detto tu che avrei dovuto chiamarti...".

"Si, ma non pensavo lo facessi davvero. Mi hai spiazzata. In senso buono, ovvio.".

Quella frase mi sollevò di morale. Mi tolse un peso. Ancora ricordo.

"So stupire a volte.".

Ricordo quella conversazione. Parola, dopo parola. Se ci penso ho le lacrime. Lei è ancora parte di me e io di lei.

Il destino può essere crudele.

"Già. Complimenti! Allora? Mi hai chiamata. Ti se preparato un discorso o vai ad improvvisazione?".

Era anche allegra e simpatica. Perfetta insomma.

"Diciamo che la parte delle prove davanti allo specchio me la sono risparmiata. Ti va un gelato?".

"Ah non un caffé?".

"Non mi piace!"

"Meno male, nemmeno a me!" e rise.

Quella risata. Ancora mi risuona dentro. Ogni mattina lei rideva. Sempre. Diceva che iniziare la giornata con una risata era la miglior cura. E forse aveva ragione, perché quella mattina, il mio cuore guarì.

 

Questa, invece, fu la nostra prima conversazione.

Memorie di ormai sei anni passati e io ancora ricordo lucidamente. Perché si tratta di lei.

Lei.

 

Studi dicono che quando incotri l'amore della tua vita, te ne accorgi quasi subito.

Io me ne accorsi.

Altri studi dicono che se leggi qualcosa riguardante l'amore e sei innamorato, ti viene in mente il tuo amato.

 

Amore.

 

Ammetti che anche solo per un secondo ci hai pensato e se non l'hai fatto, mi spiace per te, ma non sei innamorato. Magari, sei single felicemente. Beato te.

 

Ora però torniamo a noi.

Il gelato.

Già.

Ma quello non ora. Ve lo racconterò più avanti.

Ora, rileggete quello che ho scritto e riflettete.

Questo è amore. Amore vero.

 

Vero.

  
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