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Autore: Lena G    14/01/2013    2 recensioni
Un pensiero le balenò in testa ed uscì dal locale che ospitava le sue opere. Si guardò intorno sul marciapiede. Notò un ragazzo con uno strano cappello in testa, quasi da poliziotto, e un papillion rosso al collo. Sorrise sorpresa e divertita, quella persona faceva al caso suo. Lo raggiunse e gli chiese: “Ciao! Piacere, io sono Luna. Volevo chiederti… ecco, hai presente quel quadro esposto laggiù? Cosa ci vedi?”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'What a beautiful pairing'
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Eccomi qui con una piccolissima e freschissima storia su Zacky che ho scritto in mezz'ora per una mia amica, Luna.!
Fatemi sapere se “ve gusta”!
Lena G

BEHIND THESE HAZEL GREEN TINT EYES

 

Luna stava correndo da una stanza all’altra cercando di captare ogni espressione dei visi della gente che stava guardando i quadri esposti. Era la sua prima grande mostra d’arte e i suoi dipinti astratti sembravano destare interesse anche nei passanti.

Un pensiero le balenò in testa ed uscì dal locale che ospitava le sue opere. Si guardò intorno sul marciapiede. Notò un ragazzo con uno strano cappello in testa, quasi da poliziotto, e un papillion rosso al collo. Sorrise sorpresa e divertita, quella persona faceva al caso suo. Lo raggiunse e gli chiese: “Ciao! Piacere, io sono Luna. Volevo chiederti… ecco, hai presente quel quadro esposto laggiù? Cosa ci vedi?”

Il ragazzo abbassò leggermente gli occhiali sul naso e concentrato osservò il quadro indicato dalla ragazza. Rimase a fissarlo per pochi minuti dopodichè, sempre con gli occhiali abbassati, rivolse il suo studio visivo alla ragazza. Luna si sentì leggermente a disagio perché quel ragazzo la stava squadrando. Non era molto alto, piuttosto robusto e aveva due occhi verdi che la incantarono.

“Beh, io vedo la disperazione di una giovane donna che cerca di esprimere la sua tenacia ma viene soffocata. Tu invece?”

Luna si era persa in quegli occhi verdi. Non aveva mai visto un verde così bello. Doveva assolutamente riuscire a ricrearlo per usarlo in un suo nuovo quadro.

Hey? Ci sei?” e il passante le appoggiò l’indice sulla punta del naso.

Luna si ridestò: “Scusa, potresti togliermi il dito dal naso?”

“Scusa, ma sei così buffa!” rise sommessamente il ragazzo.

“No! Non posso essere buffa oggi! È la mia mostra!” disse Luna stizzita tirando via in malo modo il dito del ragazzo dalla sua faccia.

“Io sono Zacky

“Luna. Grazie per aver espresso la tua opinione sul mio quadro. Ciao” e fece per incamminarsi dentro quando si sentì bloccare. Si fermò e girò il viso verso quello sconosciuto, quel tale Zacky che avvicinò la sua bocca all’orecchio di Luna e sussurrò: “Sai Luna. Volevo solo dirti che… Buona Fortuna!” terminò la frase urlando e scappò via prima che la ragazza potesse reagire.

“Tu! Tu non sei affatto simpatico!” urlò Luna.

“Non l’avrei mai detto! Ti va di cenare insieme stasera?”

“Cosa?! No! Non ti conosco! Io non ti sopporto neppure”

“Ti vengo a prendere fra poco! Andiamo a mangiare Sushi qui vicino. Tokio Express, presente?”

Luna lo guardò esterrefatta: quel ragazzo voleva portarla fuori a mangiare giapponese nel ristorante più lussuoso della città. Rimase a bocca aperta mentre Zacky con aria divertita le disse: “Lo prendo per un sì. A dopo dolcezza”

Luna sospirò rassegnata e rientrò ad intrattenere i critici d’arte.

 

Un clacson stava suonando. Voleva dire che una macchina era davanti al locale. Luna guardò fuori dalla vetrina. Quella macchina stava aspettando qualcuno proprio davanti a dove si trovava lei. Uscì con tutte le tele in mano e le borse a tracolla. Appena uscita dall’uscio vide sbucare Zacky dalla macchina che ridendo le disse: “Hey! Ce ne hai messo di tempo! Ero qui ad aspettarti! Pronta ad andare?”

“Ma io veramente…”

“No, non preoccuparti per l’abito. Sei perfetta così come sei. Vieni andiamo che ho prenotato il tavolo e siamo quasi in ritardo!”

Luna venne trascinata per un braccio in macchina. Si sedette al posto passeggero, poi Zacky prese le tele e le posò senza delicatezza nel bagagliaio. Tornato al posto di guida i due si guardarono, una piuttosto scocciata e l’altro divertito.

Arrivarono al ristorante e Luna si sorprese di vedere che lui aveva prenotato due posti al rullo, proprio vicino a dove veniva caricato. Sorrise perfida quando notò anche dei ragazzini seduti verso la fine, poveretti, non avrebbero mangiato nulla.

Una volta seduti ai loro posti Luna chiese a Zacky: “Come mai mi hai voluto portare qui?”

“Beh, ce l’hai scritto in faccia: mi sembrava fosse una buona idea. E riguardo alla questione del portarti fuori a cena senza nemmeno conoscerti…” anticipò Luna che aveva già aperto la bocca per ribattere sull’impulsività del ragazzo: “Non lo so. Avevo voglia di parlare con te, magari di sera. Non amo la luce del sole”

Luna non sapeva cosa dire, bevve un sorso d’acqua e aspettò che i cuochi iniziassero a far girare le portate.

La serata passò in fretta, risero nel vedere le facce disperate dei ragazzini che si trovavano solo piattini vuoti, dopo due ore a mangiare sashimi e hossomaki si alzarono contemporaneamente e quasi si scontrarono: “Scusami! Sono maldestra! Volevo solo andare a fumare una sigaretta”

“No no figurati! Anzi, scusami tu se non sono riuscito a scontrarmi meglio con te”

Luna sgranò gli occhi: “Cosa?” e seguì con lo sguardo il ragazzo che aveva già una sigaretta in bocca e si stava dirigendo verso l’uscita del ristorante sogghignando. La ragazza lo raggiunse dopo poco: “Spero tu non volessi dire esattamente quello che hai detto poco fa!”

Zacky avvicinò il suo viso al suo e disse espirando fumo: “Oh no, io lo volevo dire!”

“Va bene. Cosa vuoi da me?”

“Un bacio?”

“Cosa?”

“Sì, un bacio”

“Ma se non…mmm!” Zacky aveva intrappolato le parole nella bocca di Luna con le sue labbra. I piercing del ragazzo raffreddavano il contatto bollente delle due cavità orali dei ragazzi che avevano trasportato la foga della loro discussione nel loro bacio.

Si staccarono dopo poco tempo, Zacky ghignava vittorioso mentre Luna era semplicemente stravolta.

In silenzio il ragazzo pagò mentre lei era in bagno a sistemarsi il viso e l’accompagnò a casa.

“Vuoi entrare?”

“Oh no”

“Come: ? Mi inviti a cena, mi baci, ci provi, mi accompagni a casa e poi quando decido di aprire… Va beh”

“Di aprire…? No ora sono curioso”

“Ah già! No caro mio, lo avresti saputo se fossi entrato. Rimani in macchina? Non lo saprai mai” Luna sorrise maliziosa e scese dalla macchina. Si salutarono solo con un gesto della mano e solo quando lui girò l’angolo lei si rese conto di non aver nemmeno un suo recapito telefonico. Sospirò rassegnata e si preparò ad andare a letto. Poco prima di addormentarsi sentì uno squillo.

-Hey bellezza! Questo è il mio numero, domani spiaggia? E non provare a rifiutarmi, non vedo l’ora di farmi prendere in giro per il mio costume ridicolo! Buonanotte magiche labbra xx ZV-

Luna pensò che non sarebbe riuscita a liberarsi molto facilmente di quel ragazzo, e andava benissimo così.

   
 
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