Chernobyl…
Mi rigiro in questo fottutissimo letto, vuoto come forse non lo è mai stato,
no, non sono pazzo, o forse si, lo sono…
Non chiedetemi perché, come
diavolo ho fatto a ridurmi così, mi rigiro per ore al buio, in cerca di una cazzo
di spiegazione che non c’è, no non ce ne sono di stupide spiegazioni,
giustificazioni banali con “ma” e “se” al seguito.
E lo sapete? Me ne sbatto le
palle di tutti quelli che probabilmente ora stanno lì a pensare:
Brian te la sei fottutamente cercata…
Bene grande scopatore
delle galassie e ora che fai?
Ora che hai il cancro e la
morte bussa alla tua stramaledetta porta…
Adesso che hai buttato fuori
l’unico che avresti voluto vicino in questo momento…
Tu che ti credi forte, ma non
farmi ridere, sei ottusamente orgoglioso, e per cosa poi?
Affronti tutto da solo
consapevole di non poterlo fare, di non riuscire a farlo, perché indovina un
po’? dannato stupito idiota, tu sei umano come chiunque respiri su questo mondo
di merda!
E invece lo sapete cosa vi dico
io? Andate a farvi fottere tutti quanti! A me non
serve niente, chiaro? C’ero io su quel lettino, cosa cazzo credete? Da solo,
eppure sono tornato, sulle mie gambe, così come ci sono andato, da SOLO!
Ma porca miseria, mi sono
spaccato il culo per non far capire niente a nessuno, per non vedere quelle
arie patetiche da “Povero Brian, siamo
con te Brian, non morire Brian”.
E cazzo no! Non voglio morire,
non ne ho la ben che minima intenzione!
Era tutto così dannatamente
semplice no? Parto in vacanza per due settimane e tutti se la bevono, torno e
ancora tutti si bevono le mie stronzate colossali e poi quell’idiota
dell’oncologo mi chiama a casa lasciandomi quel fottutissimo
messaggio in segreteria, e quel deficiente che fa? Va da Michael per compiangermi
in compagnia!
MA IO NON SONO ANCORA MORTO
CAZZO!!!
“No non lo sei Brian… ma ti
comporti come se lo fossi…”
Stronzate! Sono tutte stronzate, Justin… Justin è un vero dannatissimo
incubo, non voglio la sua patetica pietà, non lo voglio intorno, non voglio che
mi stia fra i piedi adesso… è solo un ragazzino che non ha ancora capito un
cazzo di come va la vita!
“Mi sei mancato…”
“Non ci credo”
“Davvero… mi sei mancato…”
“E allora dimostramelo…”
Ed ora tutto sembra un
maledettissimo incubo, Brian non fare sforzi, Brian
non serve che lavori tanto, Brian hai bisogno di aiuto… Brian dove sono le
verdure ti preparo una minestra…
Ma cosa cazzo ne sapete eh? E
poi che significa ti preparo una minestra?! Cosa accidenti dovrei farmene eh?
E paranoie su paranoie… Justin…
cazzo ho cercato solo di lasciarlo andare, se ne sarebbe andato lo stesso prima
o poi, se l’ho sbattuto fuori di qui è solo perché volevo rendergli le cose più
semplici e perché… perché non lo voglio fra i piedi!
“Non c'è niente qui,
a parte birre e popper.”
“L'essenziale.”
“Allora dobbiamo fare
rifornimento di verdura.”
“Michael...”
“Finché sono qui,
posso farti il bucato.”
“Michael!
E' proprio questo il motivo per
cui volevo che nessuno lo
sapesse.
E' per questo che ho detto
a tutti quanti che andavo a
Ibiza,
nella speranza di non venire
trattato
come un invalido, o una
vittima,
o come se stessi per morire.
E adesso fuori di qui!
“Oh, pensi di potermi sbattere
fuori di qui
come hai fatto con Justin? E
per cosa?
Perché hai cercato di non
svelare quello che lui sapeva,
perché è così che volevi? Lui
ha il diritto di sapere.
E' la persona che ami. Il tuo
compagno, che tu voglia ammetterlo o meno.
E malato o no, è stato un modo
davvero squallido di trattarlo.”
“Cercavo solo di rendere più
facili le cose…”
“Non rivedendolo mai più?”
“Se ne sarebbe andato comunque
prima o poi. Meglio prima.”
“Ma che cosa stai...”
“Vuoi andartene a casa,
Michael? Vai a casa...!”
Io non ho bisogno di Justin!
Non ho bisogno di uno che prima o poi se ne andrà comunque, è non mi sto
commiserando, semplicemente questa è la dannata verità!
Ora me ne torno a casa, non ne
posso più di tutte queste persone attorno che parlano all’infinito.
“Ciao Ted,
me ne torno a casa” esco attraversando la strada, finalmente un po’ d’aria
fresca, , il taxi è giù che mi aspetta mi siedo in questa macchina e devo
ammetterlo, non mi sento davvero un granché, no anzi sto proprio di merda… Chernobyl… si decisamente… cazzo, odio stare male, non lo
sopporto!!
Forza Brian, forza, ne uscirò
in qualche modo, ci sarà un fottutissimo modo per
uscirne, sto troppo male anche per guidare che schifo dannazione! Arrivato
sotto casa mia, chiudo gli occhi lasciandomi andare contro il sedile prendendo
fiato prima di scendere e pagare il tassista, non credevo di potermi sentire
così di merda come adesso.
Ma no che dico, sto benissimo,
muovi questo culo Brian Kinney, tornatene ad
ammuffire nel tuo letto, già, patetico, ma è davvero l’unica cosa che vorrei
fare adesso, lasciarmi andare nel mio letto e respirare soltanto.
Il portacarichi
inizia a salire, si ferma con lo stesso identico movimento di ogni santa volta,
ma adesso lo trovo fastidioso, apro la porta e…
Cazzo non è possibile dovevo
farmi ridare le chiavi prima di sbatterlo fuori di qui.
“Ti avevo detto di andartene,
mi pareva.” Buttò lì levandomi il cappotto con un gesto e fissandolo
“Credo di non aver sentito. Hai
la tendenza a mormorare troppo.” Che faccia da schiaffi che hai Just, davvero
una faccia di cazzo, che fine ha fatto quel moccioso testardo che si levava dai
piedi quando glielo dicevo?
No aspetta un attimo, non l’hai
mai fatto ora che ci penso, ti sei ostinato a rompermi le palle in modo
ossessivo finché… “Vuoi della minestra? E' di Debbie:
ricetta fatta in casa.”
“Be', non stupirti se mi viene
da vomitare.” Ok adesso basta se ne deve andare, fuori di qui, fuori! Mi
avvicino a lui con passi decisi strattonandolo “Ascoltami bene, pezzo di merda:
non ti voglio avere qui!” mi da ai nervi averlo qui, non posso sopportare la
sua patetica presenza, che cazzo è venuto a fare eh? Non ho bisogno della
mammina idiota, ho bisogno che ti levi dalle palle! Cazzo!
“Non mi importa quello che
vuoi. Non ti sbarazzerai di me.” Mi poggia la mano sul braccio spingendomi e
finisco a terra, cazzo come sono ridotto male se un ragazzino riesce a mettermi
al tappeto, Just si china su di me e cerca di aiutarmi “Merda. Stai bene? Dimmi
che stai... “ mormora, ma perché mi guardi così? Non fissarmi così Just, cazzo
non guardarmi per niente!
“Sto bene!” gridò strattonando
la sua presa e alzandomi in piedi.
“Non stai bene.” Lo vedo
ribattere e fare un passo verso di me.
“Allora perché diavolo me lo
domandi?” chiedo mettendomi una mano sullo stomaco, o cazzo sto per vomitare.
“Così posso dirti che brutto
stronzo pezzo di merda sei... per non avermelo detto, per avermi sbattuto
fuori, e aver pensato di poter affrontare questa cosa da solo” ti guardo male
mentre dici queste sciocchezze assurde, puttanate
Justin, io non ho bisogno di te, vorrei non averne… non averne di nessuno. “e
sopratutto, per aver pensato che ti avrei mollato. Perché hai pensato una cosa
simile? Perché ti hanno asportato una palla? Perché non sei più perfetto?” mi
viene quasi da sorridere per quanto è infantile vista così, ma cazzo Just… “Be', mi creda, sig. Kinney,
quella è la minore delle sue imperfezioni. Se volevo lasciarti, avrei avuto
delle motivazioni più valide. Una marea!”
Si ok allora che cazzo fai ancora qui? “Forse
dovresti farlo…” mi esce questa frase fissandolo come se mi desse fastidio
averlo lì.
“Sì, forse hai ragione. Ma
credevo che noi due avessimo un impegno. E io ho intenzione di rispettarlo.”
Non cambierai mai eh? Sempre il solito sentimentalista del cazzo Just “Adesso
infili il culo a letto, brutto stronzo! E mangi quella cazzo di minestra!” e
indovina un po’? Non ce la faccio neanche a ribattere, mi sento troppo di
merda, anche se ancora non riesco a credere alle mie orecchie, mi avvio verso
il letto e tu mi segui con quel dannato piatto di minestra il cui odore mi fa
solo salire ancora di più la nausea.
Mi butto sul letto e mi aiuti a
svestirmi, ti guardo Just, sono quasi… ok… sono felice che tu sia qui Sunshine…