Serie TV > I Cesaroni
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Autore: saramichy    17/01/2013    2 recensioni
Non sono stata soddisfatta della fine di questa quinta stagione, perciò ho deciso di scrivere un'ipotetica sesta stagione per questo telefilm.
Dal prologo:
Non poteva sopportare di vivere in quella mansarda un minuto di più, avrebbe cancellato il ricordo di Marco dal suo cuore, senza per questo togliere a Marta il padre. Con un piano già preciso in testa, scese in cucina per parlare con sua madre.
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Non sopportava di piangere come un bambino di due anni, si rialzò dal letto e prese una decisione: sarebbe andato a studiare al DAMS di Roma, ma avrebbe abbandonato casa Cesaroni. C'erano troppi ricordi tristi e lui aveva bisogno di ricominciare daccapo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Convivenza

CONVIVENZE:


Eva era appena scesa in cucina, quando il telefono iniziò a squillare. Lo estrasse dalla tasca e vide il nome di Marco lampeggiare.
Doveva aspettarsi che avrebbe voluto parlare con Marta, visto che era partito senza nemmeno salutarla.
Lucia era intenta a cucinare e la figlia le passò il telefono.
«Mamma, per favore, rispondi tu. E' Marco e vorrà sicuramente parlare con Marta, mentre io non voglio sentire la sua voce.»
Lucia la guardò, gli occhi di Eva erano ancora gonfi e pesti. Aveva pianto come una fontana e questo le aveva dato un aspetto alquanto malato.
«Pronto.»
«Lucia? Perché rispondi tu al telefono di Eva?»
Lucia alzò gli occhi al cielo, il ragazzo era davvero stupido se pensava di poter telefonare ad Eva dopo quello che aveva fatto qualche ora prima. La donna decise comunque di reggere il gioco alla figlia e mentire.
«Eva è uscita. Volevi parlare con Marta?»
«Sì, me la passi per favore?»
«Eccola.»
La bambina stava agitando le mani dal seggiolone impaziente di sentire il suo papà, quindi Lucia le mise il telefono attaccato all'orecchio.
«Ciao, papà. Quanto tonni a casa?»
Eva era sull'orlo del pianto, ma cercava di contenersi per il bene della bambina.
«Tesoro, papà si scusa per non averti salutato. Sono dovuto partire per lavoro, ma tornerò presto.»
Marco aveva mentito, non riusciva a credere alle sue orecchie. Si era riproposto di essere sincero, ma la forza di dire la verità a Marta gli era mancata sul più bello.
«Okay, ti voio bene, papà.»
«Anche io, tesoro. Ci vediamo presto e salutami la mamma.»
Detto questo Marco chiuse la comunicazione e si diresse verso il palazzo reale, mentre Marta sorrideva verso la sua mamma.
«Papà ha detto ciao.»
Eva sorrise, la sua bambina era una gioia da vedere e sentire. Doveva andare avanti soprattutto per lei, così si fece forza e decise di parlare con la madre.
«Mamma, devo parlarti. Ho deciso di cercare un lavoro ed una nuova casa qui a Roma. Mi terresti Marta questo pomeriggio?»
Lucia era strabiliata, ma estremamente colpita dalla forza della sua bambina, che era diventata una donna ormai.
«Tesoro, certo che ti tengo Marta. Ma perché vuoi cercare casa? Puoi stare qui tutto il tempo che vuoi, noi siamo la tua famiglia e non ti abbandoneremo mai in un momento come questo.»
«Lo so, mamma, ma ho bisogno di staccare dai ricordi e la mansarda non è il posto migliore per farlo. Cerca di capirmi, ho bisogno di aria nuova.»
Proprio mentre diceva questo, apparve Rudy sulla soglia della cucina e colse la palla al balzo per fare anche lui la sua confessione.
«Siamo in due a dover staccare. Ho deciso di iscrivermi al DAMS e voglio andare a vivere fuori casa, magari con i ragazzi.»
Lucia lo guardò sbalordita, a quanto pare nessuno aveva più intenzione di abitare a casa Cesaroni.
«Ma che vi prende a tutti? Prima Alice, poi Eva e adesso pure tu, Rudy? Nessuno vuole più vivere assieme a noi? Cosa siamo dei dittatori che non vedete l'ora di scappare da casa?»
In quel momento, Mimmo che era seduto al tavolo e se ne era stato zitto fino ad allora, si schiarì la voce e parlò.
«Ehi, ci sono sempre io.»
Lucia sorrise comprensiva e gli rispose.
«Sì, lo so. Grazie, Mimmo. Rudy, credo che faresti meglio a parlare con tuo padre della tua decisione. E' in bottiglieria adesso.»
Rudy annuì ed uscì da casa. Non si accorse di essere seguito da Eva, la quale era decisa a scoprire che cosa stesse nascondendo il giovane. Gli si affiancò e lo prese per un braccio, facendolo voltare verso di lei, poi gli parlò.
«Rudy, che che sta succedendo? Non me la sono bevuta la scusa che hai propinato a mia madre, voglio la verità.»
Rudy scosse la testa e le rispose.
«Non credo che ti piacerebbe la verità e nemmeno a Lucia o a mio padre.»
Eva cercava di capire se tra le righe Rudy le stesse dicendo qualcosa di importante e poi all'improvviso capì. Quando era tornata non si era guardata molto attorno, ma aveva percepito che tra Rudy ed Alice il rapporto era cambiato. Aveva notato degli sguardi di complicità tra loro e anche qualcosa in più, ma non ci aveva badato. Solo adesso capiva che i suoi due fratelli minori stavano vivendo la stessa situazione che lei e Marco avevano già vissuto, quindi decise di parlare francamente con il ragazzo.
«Rudy, è per Alice che vuoi andartene da casa?»
Rudy la guardò sorpreso, non pensava che lei ci sarebbe arrivata in sole due settimane, erano mesi che la cosa continuava e nessuno in casa se ne era accorto.
«Come hai fatto a capirlo? Sono mesi che la situazione tra noi due è cambiata, ma in casa nessuno se n'è accorto.»
Eva sorrise comprensiva.
«Ehi, guarda che non è passato molto tempo da quando anche io vivevo nella tua stessa situazione. Adesso capisco perché vuoi andartene, troppi ricordi anche per te. Magari potremmo andare a vivere insieme noi due e Marta. Potresti aiutarmi e badare a lei mentre sono al lavoro, che ne dici? Ti giuro che non ti farò domande su mia sorella, promesso.»
Rudy rise, inconsapevole di aver appena creato un legame di vera fratellanza con Eva, con la quale non aveva condiviso quasi niente in quegli anni.
«D'accordo e io prometto che non ti chiederò niente su Marco. Ne parleremo quando saremmo pronti, entrambi.»
Eva gli strise la mano e Rudy ricambiò, poi si diresse in bottiglieria.
****
Mentre Rudy si dirigeva verso la bottiglieria, pensava al modo migliore di proporre la sua idea a suo padre. Giulio non sarebbe stato contento, era convinto che il ragazzo lo avrebbe aiutato in bottiglieria e sapeva che lo attendeva una battaglia, ma si sbagliava.
Entrò con passo spedito nel locale e trovò suo padre intento a lavare i bicchieri, così si sedette sullo sgabello e prese coraggio.
«Papà, devo parlarti.»
Giulio si aspettava qualche catastrofe, in fondo si stava parlando di Rudy, il ragazzo che era sempre riuscito a combinare dei disastri.
«Che cosa hai fatto questa volta?»
Rudy sorrise, era proprio vero che niente cambiava quando si parlava di lui.
«Niente. Ho solamente preso una decisione sul mio futuro. Voglio iscrivermi al DAMS e andare a vivere fuori casa.»
Giulio ci mancava poco facesse cadere il bicchiere nel lavandino, poi si mise ad urlare per la gioia e lo abbracciò in mezzo alla bottiglieria.
«Mio figlio vuole continuare a studiare. Santo cielo, sta per arrivare l'apocalisse.»
Poi, mettendo bene insieme i pezzi, si ricordò che gli aveva detto che voleva anche andare a vivere da solo.
«Aspetta, hai detto che vuoi vivere da solo? Non se ne parla nemmeno, Rudy. Sei ancora troppo piccolo.»
Certo, se lo avesse chiesto Marco glielo avrebbe lasciato fare, ma se si trattava di lui, la risposta negativa era scontata. Così prese coraggio e gli disse del progetto che aveva assieme ad Eva.
«Papà, Eva vuole cercare casa e mi ha chiesto di andare a vivere con lei e Marta. Mentre Eva lavora, io posso badare alla bambina e magari potremmo condividere l'affitto. Non voglio fare niente di strano. Possiamo trovare casa vicino al DAMS, così quando dovrò iniziare le lezioni sarò vicino e potrò andarci a piedi.»
Non si seppe mai come, ma Giulio si fece convincere facilmente da questa soluzione e alla fine Rudy, Eva e Marta abbandonarono casa Cesaroni per iniziare una nuova vita, piena di colpi di scena.
****
Marco aveva appena salutato la figlia al telefono e si stava dirigendo verso il palazzo reale. Aveva una tremenda paura di aver perso per sempre Maya e quando fu accolto all'interno del palazzo l'agitazione crebbe. Alla vista della ragazza che gli correva incontro giù dalle scale e lo abbracciava e baciava si sciolse, come neve al sole. Non sapeva, però, che la convivenza a palazzo con i futuri suoceri si sarebbe rivelata presto un fallimento su tutta la linea.
Il padre di Maya non aveva ancora rinunciato ai progetti che aveva per la ragazza e soprattutto non intendeva farlo per inseguire un sogno di felicità con un plebeo.
****
Erano ormai passati tre giorni da quando Alice si era imbarcata con Francesco e il ragazzo era in preda alla felicità, mentre lei cercava di non pensare al passato. Un giorno, mentre stavano sdraiati al sole della Grecia, Francesco si mise a descriverle la loro nuova casa con dovizia di particolari e Alice ripensò alle parole della madre.
Lucia aveva ragione, non si sentiva ancora pronta per un passo del genere, ma come avrebbe fatto a vivere assieme a Francesco? La convivenza era un passo difficile e pensando alla fine che aveva fatto il rapporto tra Marco ed Eva, si lasciò scoraggiare sempre di più. Con l'avanzare dei giorni, era sempre più convinta di voler tornare a vivere a casa con sua madre e Giulio, ma non sapeva come fare a dirlo a Francesco.
****
I tre mesi erano quasi giunti alla fine e presto ci sarebbero stati dei grandi ritorni a Roma, ma sia Rudy che Eva erano pronti ad affrontare le conseguenze che ne sarebbero derivate.

  
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