Capitolo 1: Prologo.
Mi chiamo Jade.
E già ho detto tutto.
Non perché il mio nome significa “giada”, ovvero la pietra preziosa. Seguendo questo ragionamento, sembrerebbe che fossi una persona vanitosa o vattelappesca.Non è assolutamente così, anzi, più il contrario.
Non sono la solita ragazza normale. Perché per normale, ormai, io intendo ‘troia’. Ormai sono quasi tutte troie. Bhe, io non la sono.Sono una ragazza che cerca dannatamente di pensare. Così ho bisogno di stare sola per pensare. Una volta, addirittura, i miei compagni di classe erano attorno al mio banco e io sapete cosa ho fatto (?) Sono andata via. Non mi interessa che mi diciate che sono una dannatissima asociale, perché non lo sono. Ho anch’io i miei amici, ma sono pochi. Pochi ma buoni. E sono quelli che scelgo io.
Non ho mai dato un bacio, almeno per ora; questo perchè non sono una di quelle ragazze che se ti passano vicino, le guardi finchè puoi, come fossero angeli.
Passo inosservata, ma non mi dispiace. Odio essere al centro dell’attenzione. Posso dire che mi piace essere invisibile.
Sono fatta così, ma anch’io ogni mattina mi alzo sentendo la sveglia e volendo ancora dormire.
La mia vita è una routine.