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Autore: Lena G    18/01/2013    2 recensioni
Ormai la giovane non può più resistergli, trova quei occhi tremendamente belli, trova lui tremendamente bello. Deve resistere, non può permettersi di cadere preda del suo “incantesimo”.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'What a beautiful pairing'
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Ciao a tutti! Questa ff non l'ho scritta io, ma una mia amica. Fanno parte della serie: "What a beautiful pairing" e sono fanfictions speciali. Abbiamo creato un gruppo su Facebook dove creiamo pairing nostri con tanto di scheda personaggi e scriviamo fanfictions solo su queste coppie. Questa fanfiction è una Shamilla (M Shadows/Camilla), potete trovare nella serie anche la storia "Behind these hazel green tint eyes" che invece è una Lunacky (Luna/Zacky V)
Fateci sapere cosa pensate di questo lavoro di questa ragazza che mi ha dato il permesso di postarla. Grazie <3
Buona lettura
Lena G


Vittima del suo Incantesimo



E' un normale sabato pomeriggio e, come ogni fine settimana, Camilla si ritrova all'interno del negozio di band merch sotto il suo piccolo appartamento ad Huntington Beach.
Il commerciante di quel piccolo negozio stracolmo di tutte le cose possibili ed immaginabili riguardanti le varie band, di nome Robert, ormai suo grande amico grazie alla condivisione degli stessi gusti musicali, si avvicina alla ragazza e come al solito le dice le ultime “news”.
-Ciao Cami! Ho delle buone, anzi, ottime notizie. Finalmente sono arrivati i nuovi articoli riguardanti i “Pantera” ed è arrivata una nuova serie di magliette dei “The Misfits”.
Camilla, di buon umore come al solito, gli risponde sorridente.
-Non potevi darmi notizie migliori Robert! Dai, lo sai come sono impaziente, fammi subito vedere tutto quello che hai di nuovo.
-Si signora!
L'uomo, con fare scherzoso, imita uno pseudo saluto militare riferito alla ragazza per poi andare semi marciando nel retro a prendere tutti i nuovi articoli.
Camilla, mentre sta ancora ridendo alla vista di un quarantenne basso e magrolino che cerca disperatamente di imitare un qualsiasi soldato, nota che nel negozio non è sola.
In un angolo c'è un ragazzo alto e con le braccia tutte tatuate intento a frugare fra delle vecchie magliette dei “Guns 'n' Roses”. Lo trova abbastanza inquietante; le sue braccia sono il triplo, se non il quadruplo delle sue ed indossa un cappello da baseball e degli occhiali da sole.
-Ecco. Qui c'è tutto.
Robert, appena ritornato dal retro distrae la ragazza dall'analisi di quell'uomo tanto muscoloso quanto inquietante.
Inizia ad osservare tutto quello che le ha portato e, dopo un'attenta osservazione di tutta la merce posizionata sul banco, decide cosa prendere.
-Va bene, allora...prendo: questo, questa, questa, quello li e per finire direi questa.
In nemmeno trenta secondi è riuscita a comprarsi un bracciale, due magliette, un portachiavi ed una borsa, ma sente che c'è ancora qualcosa che manca.
Gira per il piccolo ed angusto negozio osservando ogni centimetro alla ricerca di nemmeno lei sa cosa.
Poi eccola li davanti ai suoi occhi. La collana fatta a plettro dei “Pantera”.
La giovane ne ha sempre desiderata una, ma non ha mai avuto l'occasione di comprarla.
Si avvicina quasi come camminando sulle soffici nuvole rosa del paradiso, con gli occhi che spargono amore, verso l'oggetto desiderato, ma all'improvviso disperazione.
-Ecco, inoltre vorrei comprare questa.
Il ragazzo con le braccia tatuate stava comprando la sua collana. Camilla, disperata, cerca di convincere l'uomo a non comprarlo, ma niente. Quel ragazzo ci tiene quasi quanto lei. Tenta un ultimo e disperato tentativo: con fare sensuale, almeno lei crede che sia così, si avvicina al ragazzo per poi appoggiarsi leggermente a lui, cercando di fissarlo più languidamente possibile negli occhi coperti da degli occhiali da sole a specchio, ma niente pure ora. Lui non cede, anzi, si trattiene quasi dal ridere di fronte a tutto ciò.
-Cos'hai da ridere? Ci sto provando in ogni modo a prendere quella cavolo di collana e tu mi ridi in faccia. Per favore, ti imploro, lasciami quella maledetta collana.
Ormai Camilla non sapeva più che fare per convincerlo.
Il ragazzo, abbastanza divertito dal tutto, decide di dare una possibilità alla giovane; ci pensa un po' e risponde.
-Ascolta ragazzina. Dato che entrambi vogliamo la collana e non voglio stare ulteriormente a litigare, specialmente perché sei una donna, e con le donne faccio altro, direi di fare una cosa equa. Testa o croce.
-Uno: non sono una ragazzina, ho diciannove anni. Due: non ho alcuna intenzione di sapere cosa fai con delle povere ragazze. Tre: ci sto, scelgo testa.
Il ragazzo tira fuori una moneta per poi lanciarla in aria.
-Croce. Mi dispiace ragazzina, forse la prossima volta sarai più fortunata.
Camilla è scioccata e tristemente guarda il tizio uscire dal negozio con quello che lei voleva.
Dopo aver realizzato che dopotutto era solo una collana, ce ne saranno molte altre in molti altri negozi, paga tutta l'altra merce ed esce anche lei dal negozio.
-Ragazzina!
La ragazza si gira scocciata verso dove arrivava la chiamata; è ancora quel tizio. Cosa vuole da lei? Non poteva andare per la sua strada e lasciarla in pace?
-Ti ho detto di non chiamarmi “ragazzina”.
Gli risponde infastidita; quel tizio non le piace proprio, a suo parere si crede troppo chissà chi.
-Allora dimmi come ti chiami, così la smetto di chiamarti in questo modo.
Prima di rispondergli sbuffa in modo molto evidente.
-Mi chiamo Camilla.
-Non vuoi sapere come mi chiamo?
La ragazza vuole solo che se ne vada, ma è fin troppo gentile per rispondergli male. "Maledetta gentilezza." Pensa tra se e se.
-Scusami, allora sentiamo, come ti chiami?
Il ragazzo, togliendosi gli occhiali da sole e mostrando uno dei suoi sorrisi migliori, porge la mano alla ragazza.
-Piacere, sono Matt.
Finalmente riesce a vedere chiaramente il suo viso; è un bel ragazzo. Ha gli occhi verde acqua ed un sorriso fantastico, dolce, contornato da delle fossette adorabili. Rimane quasi incantata, ma deve riuscire a mantenere un'espressione neutra.
-Emm...piacere.
Gli risponde, più impacciata che mai.
Non riesce a trattenersi dal sorridere come un'idiota, poi, ripresa coscienza, capisce che sta stringendo da troppo tempo la mano di Matt. Rompe velocemente la stretta di mano ed arrossisce di colpo.
-Camilla?
Matt le si rivolge tutto sicuro di se.
-Si?
Povera ragazza, si sta ancora lentamente riprendendo.
-Stasera esci con me, ok?
La bionda, ora totalmente, o almeno in buona parte, ripresa dallo stato d'imbarazzo, guarda furiosa il giovane. 
"Che sfacciato, nemmeno lo conosco e mi dice che devo uscire con lui. Ma chi si crede di essere." Pensa la ragazza.
-Poco sicuro di te vero? Nemmeno ti conosco. Come faccio a sapere che non sei un serial killer, maniaco o cose simili?
-Anche io sto rischiando ragazzina. Nemmeno io ti conosco, anche tu potresti essere una serial killer o una maniaca.
Camilla all'idea di cercare di rapire il tizio grosso il triplo di lei scoppia a ridere, non riuscirebbe nemmeno a spostargli un braccio.
-Hai ragione Matt.
Inizia a parlargli ironicamente.
-Fai attenzione! Potrei stuprarti da un momento all'altro!
I due iniziano a ridere fino a quando Matt non le risponde con un tono leggermente malizioso.
-Non vedo l'ora.
Camilla arrosisce e, nel tentativo di distrarsi, fissa un punto qualsiasi davanti e se e si sposta una ciocca dei capelli biondi che gli era finita sugli occhi.
-Alle 19:00 dal cinema qui vicino, va bene? Ora devo andare. Sappi che io sarò li puntuale ad aspettarti, poi tocca a te decidere se esserci o meno; a stasera o forse no Camilla.
Matt corre via lasciandola immobile a pochi metri di distanza dal negozio.

Sono le 19:30, dopo varie riflessioni e dopo essersi comprata uno spray al peperoncino, meglio essere prudenti, la ragazza alta e bionda ha deciso di andare all'appuntamento con questo misterioso Matt. Ha appositamente ritardato di mezz'ora, giusto per vedere se lui stava ad aspettarla, infatti era li; fermo davanti all'entrata del cinema con un sorriso a trentadue denti.
Camilla a passo svelto lo raggiunge.
-Sapevo saresti arrivata in ritardo, infatti il film inizia tra venti minuti.
Il più alto sorride compiaciuto.
-Smettila di sorridere compiaciuto, sono qui solo perché mi piace andare al cinema, non farti strane idee. A proposito, che film vediamo?
Nella locandina del cinema c'erano due film: uno comico e l'altro horror.
Camilla stava pregando in silenzio per far si che andassero a vedere il film comico, non sopporta gli horror, le fanno paura; è decisamente ironica come cosa, dato che lei si veste sempre con dei teschi o morti di vario genere sulle maglie.
-Questo qui.
Matt indica il cartellone del film horror. E la ragazza inizia già a sentirsi il cuore in gola.
-Ah, ok. Ottima scelta.
La giovane tenta di fare un sorriso sincero per mascherare la sua espressione preoccupata e nervosa.
-A vedere i tuoi gusti musicali immagino di piacciano gli horror vero?
-Come fai a sapere quali sono i miei gusti musicali? Ah! Il negozio...vero.
-Infatti, una che ascolta “Pantera” e “The Misfits” suppongo ami film di questo genere. D'altronde pure io li amo.
-hahaha
una risatina più isterica non poteva uscire dalla voce della ragazza.
-Ok. Ora entriamo nella sala, così ci prendiamo i posti migliori. Dimenticavo, tieni, è per te.
La bionda riceve un pacchettino nero, chiuso con un piccolo fiocco color argento. Chissà cosa c'è all'interno; lo apre e con grande stupore tira fuori una collana con un piccolo plettro nero dei “Pantera” adattato a ciondolo, la stessa di questo pomeriggio.
-N-non ci credo. Grazie, davvero.
Camilla non sa che altro dire e per colmare la mancanza di parole abbraccia Matt che certamente non se lo aspettava.
-Figurati, tutto per una bella ragazza; anzi, tutto per l'abbraccio di una bella ragazza.
Lei, sentendo quest'ultima frase, si accorge di aver abbassato troppo la guardia e di scatto si allontana ritornando ad una distanza non “intima”.
-Su, andiamo a vedere il film.
I due entrano in una delle tante sale del cinema e si siedo nei posti migliori, quelli centrali, poi le luci si spengono ed inizia il film.
Per tutta la durata del film, precisamente per due ore e trenta minuti Camilla è stata con un braccio attaccata a Matt e con l'altro intenta a coprirsi gli occhi. Ora è pallidissima e fissa lo schermo immobile; anche se il film è finito e le luci della sala sono accese, è ancora aggrappata a quel ragazzo tutto muscoli. Preferisce abbassare la guardia con lui piuttosto che essere squartata da qualche essere demoniaco.
Matt, che non è di certo tanto stupido, ha intuito che la giovane non amasse i film horror, allora le si avvicina dolcemente ed inizia a sussurrarle all'orecchio.
-Caaamiii voglio il tuo sangueee
la ragazza salta letteralmente dalla poltroncina del multisala e tira un urlo acuto, poi si gira e nota il ragazzo piegato in due dal ridere, quasi lacrimava.
-Ha. Ha. Ha. Molto divertente. Bravo, prenditi gioco di me ma ricordati, ride bene chi ride ultimo.
Appena si riprende dalla risata, ancora con il fiatone le risponde.
-Ma dovevi vederti. Non eri terrorizzata, di più. Scusami., non ho resistito.
"E dopo le sue scuse partono gli occhi dolci. No, ti scongiuro, gli occhi dolci no. Non poteva averci dei brutti occhi? Ecco, ora devo per forza perdonarlo." Ormai la giovane non può più resistergli, trova quei occhi tremendamente belli, trova lui tremendamente bello. Deve resistere, non può permettersi di cadere preda del suo “incantesimo”.
-Va bene ti perdono...ma non farlo mai più.
-A meno che tu non voglia rivederti il film direi che possiamo uscire.
Camilla a passo svelto, quasi correndo esce dalla saletta.
Dopo pochi minuti i due si ritrovano fuori dal multisala.
-Si è fatto tardi...è meglio che ora ritorni a casa.
Matt si offre di accompagnare la ragazza a casa, dopotutto è solo a cinque minuti di distanza dal cinema.
Arrivati davanti a casa di lei, mentre la bionda è intenta a cercare le chiavi del portone dentro alla borsetta lui le si avvicina sempre di più, fino a ritrovarsi distanti solo di pochissimi centimetri; le tremano le gambe, era sul punto di non resistergli, ma poi il giovane sorridendo alza un braccio facendo dondolare sopra di lei il mazzo di chiavi che prima stava cercando.
-M-ma...come hai fatto a prenderle? Sono sempre state nella mia borsa.
La ragazza lo fissa con fare interrogatorio
-Tranquilla, non sono mica un ladro. Ti sono cadute quando durante il film sei scattata in piedi dalla paura, le ho solo raccolte da terra.
-Ah...ok, grazie per avermi ricordato quel film.
L'espressione di lei è abbastanza amareggiata.
-Non dirmi che hai ancora paura.
Si sta di nuovo prendendo gioco di me, fantastico. La mente di Camilla ora vaga alla ricerca di qualche pensiero che la distolga dalla pessima figura appena fatta, ma, inaspettatamente un pensiero riesce a distrarla: Le labbra di lui ora sono appoggiate sulle sue, dolcemente, quasi impercettibili fino a quando non iniziano a fare più pressione e le bocche di entrambi si schiudono lentamente, come per assaporarsi ogni minimo secondo. Lui le avvolge le mani in vita facendo avvicinare di più i due corpi. Poi interrompe il bacio e, staccandosi dalle labbra di lei le dice sorridente una frase.
-Hai ancora paura ragazzina?
Camilla di tutta risposta riprende a baciarlo, le sue labbra le sembrano così perfette, carnose e calde. È caduta preda del suo “incantesimo” e non le dispiace affatto.
L'eccitazione sale ed i due cominciano a baciarsi sempre con più foga; Matt la porta schiena al muro proprio accanto al portone di casa di lei ed inizia a baciarle il collo, facendo sempre di più attaccare i corpi l'uno all'altro. la ragazza, staccandosi leggermente da lui lo fissa negli occhi prima di iniziare a parlare.
-Ora che ho le chiavi di casa, vuoi salire?
Il ragazzo non se lo fa ripetere due volte, sta entrando in casa quando lei gli blocca il passaggio dandogli un altro bacio.
-Matt?
-Si?
Le risponde impaziente di varcare la soglia di quella porta.
-Ho sonno, mi dispiace, oggi non è il tuo giorno fortunato.
La ragazza gli sorride divertita mentre la faccia di lui è tutt'altro che contenta.
-Cosa? 
-Ti ricordi lo scherzo del cinema? Beh...questa è la mia vendetta. Ride bene chi ride ultimo ho ragione?
Camilla dopo un ultimo bacio, le era molto difficile, specialmente ora, staccare le sue labbra da lui, lo saluta e lascia il povero Matt davanti alla porta di casa ormai chiusa con un'espressione più che perplessa.
Mentre si stava lentamente addormentando avvolta nelle coperte del suo letto pensò a tutto ciò che le era accaduto, chissà se avrebbe più rivisto quel ragazzo, specialmente dopo lo scherzo crudele che gli aveva fatto, poi il sonno l'avvolse dolcemente.
È mattina e Camilla, ancora non del tutto sveglia, si dirige verso la porta principale di casa per prendere il solito giornale che, ogni mattina le consegnano all'entrata, ma, al posto del solito giornale trova una busta con sopra una piccola scatola.
Incuriosita apre la scatola e vi trova un braccialetto con un pendente: un piccolo teschio tutto ricoperto di piccoli diamantini. Apre la busta dove all'interno c'era un biglietto con scritto:
“non vedo l'ora di rivederti, se vuoi mi trovi sempre dal negozio. Matt xx”.
Dopotutto anche la bionda voleva rivederlo, ne sentiva quasi il bisogno.
Dopo essersi vestita e truccata corse dal famoso negozio sotto casa sua, vi entrò e vide Matt, sempre nel solito angolo delle vecchie magliette dei “Guns 'n' Roses”, sempre con i solito occhiali da sole e con il solito cappellino da baseball, ma questa volta non lo vedeva più come quell'uomo inquietante, bensì come quel bellissimo ragazzo che l'ha fatta vittima del suo incantesimo.
   
 
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