Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: CrystalPearl    07/08/2007    4 recensioni
Il passato di Luchia e Kaito è avvolto da una luminosa luce bianca e da un alone di mistero. A dieci anni di distanza dagli avvenimenti dell'anime, nessuno dei due ricorda niente, e l'unica cosa che ha dell'altro è la consapevolezza della sua tragica morte. Ma in realtà entrambi sono vivi, e in qualche modo le loro anime sono destinate a ricongiungersi...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaito Domoto, Luchia Nanami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' la mia prima fic riguardante un anime. So che questo capitolo è un po' cortino, però è solo un'introduzione. Spero vi piaccia come idea ^^


Luce di Perla


Era sola. Sola su quello scoglio in mezzo all'oceano. Il suo sguardo si perdeva nell'orizzonte dove, proprio davanti a lei, il sole tramontava infiammando il cielo di luce rosso fuoco. Sospese in quella immensa distesa ardente viaggiavano vaporose nuvole rosate, che si scurivano sempre più al calare del disco luminoso. Chiuse gli occhi, e si lasciò cullare per un istante dal ritmico suono delle onde che si infrangevano sulla pietra, un suono a lei così familiare, proprio come il fruscio delle ali dei gabbiani che si godevano quegli ultimi istanti del giorno.

Inconsapevolmente, si portò una mano dalle lunghe dita sottili al collo, e strinse il piccolo ciondolo a forma di conchiglia che indossava fin dalla sua infanzia. Riaprì gli occhi, e lentamente si sfilò la collana. Ora il piccolo oggetto giaceva nel palmo della sua mano. Con l'altra l'aprì, e la conchiglia si schiuse svelando il contenuto: avvolta da una brillante luce rosa, splendeva al centro una perla.

Luchia fissava il suo tesoro con un velo di malinconia nei profondi occhi blu, ricordando quello che era avvenuto diversi anni prima. Una lacrima scese dai suoi occhi, e cadde sulla pietra ancora calda dello scoglio.

«Oh, Kaito...perché...»

La bella sirena scoppiò in un pianto silenzioso. Per lei era come se quei dieci anni non fossero nemmeno trascorsi. Era rimasta la stessa Luchia, anche se ormai non era più una ragazzina. Era diventata una donna, una sirena adulta. Da diverso tempo non portava più i lunghi capelli color oro chiaro raccolti in due alti codini, ma preferiva acconciarli in una treccia. Sul suo capo ora brillava un diadema ornato di perle candide e minuscole gemme luminose. La sua lunga coda, ricoperta di piccole squame rosa scuro e picchiettata qua e là da goccioline d'acqua, scintillava sotto gli ultimi raggi di luce, prima dell'arrivo della notte.

Quando spuntò alta la prima stella, dove il cielo aveva assunto una profonda tonalità indaco, Luchia sospirò, si rimise la collana e, spiccando un agile salto, si librò nell'aria per un istante prima di svanire tra le onde del suo oceano, l'Oceano Pacifico del Nord.

*********


Anche qualcun altro aveva visto nascere la prima stella quella sera. Ora la fioca luce di quel piccolo astro brillava sempre più luminosa negli occhi ramati di Kaito Doumoto. In quella calda sera estiva il pensiero di Luchia era tornato a tormentarlo. Dieci anni non erano bastati a cancellare il dolore...e certe volte neppure una vita intera può essere sufficiente.

Ma perché lo aveva lasciato? Se n'era andata così, senza dirgli una parola. L'ultima cosa che ricordava era il fragile corpo senza vita di Luchia tra le sue braccia. Poi un'intensa, accecante luce bianca...e tutto era diventato improvvisamente ombra. Sapeva solo che lei se n'era andata per sempre. Era scomparsa dalla sua vita.

Un dolore scosse Kaito nel profondo. Si portò una mano alla testa per cercare inutilmente di sorreggere il peso della sua sofferenza, affondando le dita nei lunghi capelli fulvi. Il suo corpo fu sconvolto da profondi singhiozzi, mentre ancora cercava di arginare la profonda sensazione di vuoto che lo stava divorando. Ma anche questa volta era una battaglia persa.

Kaito crollò in ginocchio e, poggiando il capo al freddo vetro della porta-finestra, non riuscì a trattenere le lacrime.

In quel momento sperava solo e soltanto una cosa: che in qualche modo Luchia riuscisse ad udire il suo richiamo disperato, e ritornasse da lui. Da Kaito. Che ancora l'amava più della sua stessa vita.


  
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