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Autore: rotten apple    19/01/2013    6 recensioni
« Ti chiedi mai come sarebbe la nostra vita se non fossimo insieme? » domandò Billie all'improvviso, accarezzando distrattamente i lunghi capelli disordinati della ragazza.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Self-destruction.
 

Mike lanciò il giornale contro il muro con un urlo rabbioso. La furia che lo corrodeva gli morì sulle labbra con un suono strozzato.
Anastasia corse in cucina. « Mike... »
« Stai zitta, Anastasia. » fu l'unica cosa che lui le disse, con una durezza nella voce che non avrebbe voluto metterci.
La donna deglutì e lasciò da solo il marito. Sapeva cosa c'era scritto su quella rivista ancora prima che lo sapesse il giornalista, ma aveva comunque letto l'articolo talmente tante volte da averlo imparato a memoria.
"Ancora droga per Billie Joe Armstrong, leader dei Green Day, e la sua compagna Amanda... I due sembrano proprio non voler imparare dagli errori del passato... Hanno un figlio di un anno, Joseph Marciano Armstrong, che è stato affidato agli assistenti sociali... Due giorni di carcere e tre anni di libertà condizionata."

Mike leggeva quelle righe con un groppo in gola, come se fosse la prima volta che le sentisse, come se non sapesse già tutto. Come se non avesse già vomitato la sua rabbia e la sua impotenza altre volte.
Con uno scatto improvviso, si mise al telefono a comporre il numero di Frank. Non rispose. Probabilmente era anche lui ancora scosso dal fatto che Billie e Amanda fossero in galera.
Di nuovo.
E il piccolo Joey... Mike avrebbe voluto prenderlo con sé. Crescerlo insieme a Estelle-Desirée, come se fosse suo figlio. Invece era in mano a quella gente di merda, succhiasoldi senza scrupoli.
Amanda. Amanda aveva rovinato tutto. Mike la odiò con tutto se stesso, come non aveva mai odiato nessuno.


Era tutta colpa di Amanda.
Frank stava gridando a sua moglie le accuse contro quella troia drogata che gli ha ucciso l'anima.
A Lisea, sotto le grida del batterista, e, successivamente, quelle di Ramona, parve di sentire il telefono suonare, ma era troppo impegnata a farsi investire dalla furia di Tré per rispondere.
Lei era totalmente d'accordo con suo marito: quella donna aveva peggiorato la vita di tutti, non solo di Billie Joe. Ricordava bene com'era il cantante con Adrienne: felice, sereno e la sua gioia veniva trasmessa a Mike e Tré. Stavano per sposarsi, Bill e Adie. Poi lui aveva rivisto la sua vecchia fiamma e aveva lasciato Adrienne una settimana prima del matrimonio.
Se ne andò con Amanda.
E tutto era precipitato.
Billie Joe si presentava alle prove drogato d'amfetamine o completamente ubriaco. Non scriveva più canzoni come 'Christie Road' o 'Basket Case', che in poco tempo li avevano fatti arrivare all'apice del successo.
Mike era nervoso e Anastasia, oltretutto incinta, era nervosa. Frank era pieno di rabbia e Lisea era piena di rabbia.
Improvvisamente, anche lei si alzò in piedi, contro il tavolo della cucina, a urlare la sua collera indomabile.


Era suo figlio, e lo amava più di ogni altra cosa al mondo. Il fatto che gli fosse stato portato via a poco a poco, con tanta astuzia e, al tempo stesso, tanta dolcezza, le corrodeva l'anima, rendendola amara come il fiele.
Quante volte gli aveva detto di stare lontano da quella ragazza? Quante volte gli aveva ripetuto che non era fatta per lui?
Amanda era una devastatrice e quel che era peggio era che non lo faceva di proposito. Pensava esclusivamente al bene di Billie, ma in maniera sbagliata, distorta, tutta sua: per Amanda amare una persona significava accontentarla senza freni e incitarla a fare qualsiasi cosa la rendesse, anche solo apparentemente, felice.
Aveva sempre saputo che suo figlio fumava erba, ma Amanda gli aveva proposto sempre di più, nell'intenzione di vederlo senza pensieri e preoccupazioni. In un certo senso, voleva fare del bene.
Ollie pianse tutte le sue lacrime, per quel suo figlio che non era riuscita ad aiutare in tempo, per suo nipote Joseph in mano a chissà chi, per Mike e Frank che soffrivano quanto lei nel vedere la vita di Billie spegnersi come una candela. Pianse persino per se stessa, per non essere stata capace, mai, di capire fino in fondo Billie Joe.

 

-

« Come ti senti? »
« Bene. »
« Sono felice. »
« Anch'io. »
« Siamo insieme, nonostante tutto. »
« Tu come ti senti? » Billie si accorse di non averle mai rivolto una domanda simile.
« Sono felice. » ripeté Amanda con un sorriso sornione.
« Amanda? »
« Mh? »
« Ti amo. »
« Anche io. »


Erano di nuovo in mezzo alla strada, seduti su un marciapiede pieno di buchi. Erano usciti di prigione il giorno prima e avevano rifiutato qualsiasi centro di recupero per tossicodipendenti (« Non ne abbiamo bisogno. » aveva detto Amanda e aveva alzato il mento con superiorità).
Non erano nemmeno tornati a casa loro, a Oakland. Non sapevano che Joseph era in mano agli assistenti sociali. Non sapevano che Ollie stava facendo di tutto per portare a casa sua il nipote. Non sapevo che Mike e Frank si stavano rompendo le nocche delle mani contro il muro a forza di prenderlo a pugni.
L'unica cosa che sapevano di non sapere era che non avevano né droga né siringhe.
« Ti chiedi mai come sarebbe la nostra vita se non fossimo insieme? » domandò Billie all'improvviso, accarezzando distrattamente i lunghi capelli disordinati della ragazza. Gli erano venute in mente Adrienne, Jennifer e tutte le ragazze che avrebbe potuto sposare al posto di stare con Amanda in una strada che puzzava di marcio. Con loro due che puzzavano di marcio.
La ragazza, accoccolata contro di lui e con la testa sulla sua spalla, all'inizio non rispose. « Identica, solo che avremmo avuto due aghi diversi. » era stata egoista a rispondere in quel modo. Forse Billie vuole lasciarmi per stare con qualcun'altra? le venne in mente. Il suo obiettivo, sin da quando l'aveva rivisto, era fargli capire (o credere?) che la sua vita sarebbe stata uguale, che sarebbe stato il leader drogato di una band che, dal successo incredibile che aveva, perdeva sempre più colpi anche se avesse avuto una santa donna come compagna.
« Billie, io ti amo e ti capisco. Ti conosco meglio di chiunque altro. Tua madre, i tuoi amici... non sanno cosa è meglio per te. Noi due siamo soli, Billie, e dobbiamo contare l'uno sull'altra, mi hai capito? » gli disse, prendendogli il viso con entrambe le mani.

Lei lo amava, o credeva di farlo.
Da un po' di tempo non riusciva a capire se amava più Billie Joe o la cocaina.


Un'altra giornata. Contava i giorni di astinenza con i polmoni che bruciavano di desiderio. Doveva ringraziare Amanda per questo. Non avrebbe mai dimenticato la prima volta che si era bucato insieme a lei. Le leggeva negli occhi che aveva solo voglia di renderlo felice. Voleva farlo scappare dal dolore che il mese di settembre gli procurava e tutta l'infelicità che andava accumulandosi nel suo cuore.
A quella volta se ne erano seguite tante altre. Ogni volta che si bucavano o sniffavano, nel bagno di casa loro con Joseph che piangeva e urlava perché aveva bisogno di essere cambiato, Amanda gli chiedeva come si sentisse. Lui rispondeva di stare bene e lei era felice. Era tutto quel che facevano. A volte scopavano. Altre volte accudivano Joey con premura. Altre volte ancora, Amanda tornava con una dose in più e allora si dimenticavano del loro bambino anche per giorni.
Ollie, Mike e Frank gli avevano parlato mille volte e lui quasi si convinceva del fatto che non poteva continuare in quel modo. Ma poi la sua ragazza lo vedeva pensieroso e gli offriva un altro viaggio. Non poteva fare altro che cedere.
Sei un debole
 gli aveva sputato in faccia Mike, una volta, e poi si era messo a piangere. Ci ripensava spesso. Forse era vero, ma poi l'ago gli penetrava nella vena, e si sentiva bene. Amanda apriva le gambe per lui, e si sentiva bene. Amanda diceva di essere felice con lui, e si sentiva bene.
Era stato picchiato, era stato in gattabuia, era stato in overdose, era stato coperto di insulti da fan e giornali.
La soluzione si traduceva solo in Amanda e quello che lei le dava. Droga e sesso.
Lì, accucciati in mezzo alla strada, si chiese se era proprio quella la vita che aveva intenzione di fare, se era proprio la droga la risposta a tutto, se era Amanda proprio quella che riusciva davvero a capirlo. Era sempre stata così strana, lei: viveva in un mondo suo, non usava la sua intelligenza e la sua bellezza. Aveva paura degli altri. Forse era proprio per fuggire dal mondo reale che aveva cominciato a sniffare. Aveva paura di vivere.
Con un sussulto, si accorse di non aver voglia di smettere con la droga, perché finirla significava tornare a dare importanza alle cose, alle persone, alla vita.
Aveva paura di dire a sua madre che aveva sempre avuto ragione, su tutto. Aveva paura che Mike e Frank non lo avrebbero accolto come un fratello se avesse deciso di tornare. Aveva paura che Joey potesse vergognarsi di avere un padre del genere. Aveva paura che suo padre, se fosse stato vivo, non lo avrebbe mai perdonato.
Amanda era tornata. Aveva della cocaina pronta per essere iniettata e una siringa. Lui prese tutto quanto in mano con ferocia. « Ma sei matto, Bill? E' troppa! Ti vuoi ammazzare? » la ragazza lo guardò storto, ma non cercò di fermarlo.
Billie pensò ai suoi genitori, ai suoi fratelli. Pensò a Frank e persino a John Kiffmeyer. Pensò a Joseph e ai figli che avrebbe potuto avere. Per ultimo, pensò a Mike. Gli sembrava di rivedere il giorno in cui si erano incontrati, quindici anni prima.
Due occhi azzurri di bambino lo guardarono con dolcezza, senza giudizio. Billie Joe chiuse gli occhi, tenendo a mente il viso lentigginoso di quel ragazzino. Premette lo stantuffo.








(Spazio me.)
- Ho usato il nome Amanda ma avrei potuto benissimo chiamarla Joan, Catherine, Virginia o Gertrude. Avevo semplicemente bisogno di una figura femminile "in sostituzione di Adrienne" e ho semplicemente pensato di usare tale nome e persona. Anche perché Amanda è, diciamo, "quella che conosciamo di più". 
- Ho scritto questa storia due settimane fa, ma ho pensato di pubblicarla ora perché la long-fic è in revisione: sto aggiustando dettagli qua e là e il prossimo aggiornamento sarà la settimana prossima. Nel frattempo, metto questa. Così.
- Non sono sicura che possa piacere per il semplice fatto che non mi reputo brava a scrivere di certe tematiche. Un po' perché sono relativamente piccola, un po' perché non mi reputo brava, punto lol. Però ho pensato che non mi costava niente pubblicarla: ricevere critiche negative, ma costruttive, fa capire dove uno "sbaglia" e poi la volta dopo cerca di fare di meglio. c:
- Ultimo, ma non per importanza: se mi è venuta in mente una cosa del genere, "ringraziate" Bloody Murder (mwahaha) che con una sua recensione a un capitolo di It's a rebel waltz. mi ha fatta pensare "E se Billie non si fosse sposato con Amanda e si fosse inciuciato un'altra? Cosa sarebbe successo?" La notte mi sono rigirata nel letto per 48275947 volte e poi ho partorito questo.
Spero non vi faccia sanguinare gli occhi.
Ciao. c:



xoxo, ladycobra.

  
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