Come go with
me
6 Luglio 1957
Non sapeva bene per quale motivo avesse deciso
di seguire il suo amico Ivan a quella festa a Woolton
Village. Semplicemente gli aveva chiesto di andare
con lui e Paul aveva detto sì. Tanto non aveva niente di meglio da fare.
La giornata era bella, c’era il sole che
splendeva e riscaldava in un cielo stranamente terso. C’erano i bambini che
provavano a vincere un giocattolo nuovo con la pesca e i ragazzi più grandi si
scatenavano con il tiro al bersaglio con le noci di cocco.
Paul e Ivan avevano girato per qualche minuto,
prima che l’attenzione di Paul venisse catturata dalla musica. Il ragazzo
sorrise e poi si diresse verso quel piccolo palco rialzato su cui si stava
esibendo un gruppo di musica skiffle.
The Quarry Men,
c’era scritto su un cartello ai piedi del palco. Ragazzi di Liverpool non molto
più grandi di Paul, che si erano arrangiati come avevano potuto con gli
strumenti.
E poi c’era questo tizio, con i capelli
biondicci e ricci, una camicia a scacchi, un tizio che strimpellava una
chitarra… E cantava. O almeno ci provava, perché le parole non le conosceva. Ma
Paul aveva riconosciuto quella canzone, era una di quelle che gli piacevano di
più.
Al ragazzo però non sembrava importare
particolarmente di sbagliare le parole.
Si arrangiava come poteva. E allora “Come, come, come, come and go with
me” diventava “Down, down, down to the penitentiary”.
Paul ridacchiò. Un tipo interessante, quel
ragazzo.
C’era qualcosa su quel volto che davvero gli
impediva di distogliere il suo sguardo. E non era solo perché suonava la
chitarra come Paul. Era il modo in cui affrontava quella goffa esibizione senza
paura che si scontrava con una certa insicurezza, nascosta dietro al suo
sguardo.
Era questo contrasto che attirava Paul e gli
faceva desiderare di saperne di più su quel ragazzo con la camicia a scacchi,
che sbagliava le parole.
Qual era il suo nome? Conosceva più accordi di
lui? Condividevano gli stessi gusti musicali? Quali erano i suoi sogni?
“Sai, io lo conosco. – disse Ivan – Il
cantante del gruppo, intendo… Se vuoi dopo te lo presento.”
Paul sorrise fra sé e guardò nuovamente il
ragazzo sul palco. Continuava a cantare, ma in questo momento qualche parolina
l’aveva anche azzeccata.
“Come, come, come,
come, come into my heart.
Tell me, darlin', we will never part.
I need you, darlin', so come go with me.”
“Certo, perché
no?”
Una cosa la sapeva con certezza.
Con lui sarebbe potuto andare dovunque.
Oh, beh, questa era da un po’ che
volevo scriverla e non sono sicura che sia proprio come me l’ero immaginata.
Comunque mi piace troppo l’idea che John stesse cantando quella canzone quando
lui e Paul si sono incontrati per la prima volta. E lo slash
qui neanche c’è, ammettiamolo, ma nella mia testa è sempre presente quando si
parla di John e Paul. J
Alcune descrizioni le ho prese
dalla Anthology, in particolare dal capitolo su Paul, quando lui descrive quel
giorno molto dettagliatamente.
Spero sia piaciuta, avevo voglia di
scrivere qualcosa su John e Paul, dopo tanto tempo…
Kia85