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Autore: pandamito    20/01/2013    4 recensioni
Thresh e Finch. Distretto 11 e Distretto 5. La forza e l'intelligenza. Il braccio e la mente. Piccoli pensieri e momenti da quando si sono incontrati fino alla loro morte, perché entrambi erano ad un passo dalla vittoria.
E' minuta, ma intelligente, troppo intelligente. Potrei prendere seriamente in considerazione il fatto di allearmi con lei, in fondo io potrei essere il braccio e lei la mente, io la forza e lei l'intelligenza. Ma non posso, perché non devo permettermi di affezionarmi a nessuno.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Faccia di Volpe, Thresh
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Racchiusa in quell'abito decisamente troppo brillantinoso ed esagerato per lei, si sente a disagio, si guarda attorno scrutando coi suoi occhi vispi ogni singolo particolare, ogni singolo tributo già studiando il modo a come scampare da esso, mentre il copricapo circolare le dà qualche problema nei movimenti, meno agili ed aggraziati del solito; poi è il mio turno, ma rimane gelata vedendo che i miei occhi si scontrano coi suoi, nettamente più chiari. Distoglie lo sguardo dopo qualche secondo, imbarazzata, quasi dispiaciuta.
 
Immagino la morte di ciascun tributo, contando che ne servono ventitre prima che possa vincere tornare a casa.
Ma i suoi occhi mi fermano, sono troppo scuri, il suo sguardo è troppo duro e mi penetra nell'anima dandomi instabilità. Indossa quella salopette che non valorizza per niente il suo fisico robuto; è forte, persino un ceco non oserebbe dire il contrario. Forse è il più forte, persino più di quel biondino del Due. Non reggo il suo sguardo e son costretta a distorglielo, mentre maledico questo maledetto copricapo che non mi fa scendere i capelli rossi sul viso per coprire le mie gote in fiamme.
 
Quello del Due - Cato, mi sembra - mi guarda come se fossi un dolce appetitoso che non vede l'ora di avere fra le mani per gustarselo. No, ho rifiutato già una volta e lo farò ancora: io non entrerò nei Favoriti, mai.
Il mio sguardo va oltre il mio avversario, si ferma su quella testolina color carota che spicca in mezzo a tutti gli altri, mentre le sue dita scattano a destra e sinistra, premendo sulla tastiera del computer.
E' minuta, ma intelligente, troppo intelligente. Potrei prendere seriamente in considerazione il fatto di allearmi con lei, in fondo io potrei essere il braccio e lei la mente, io la forza e lei l'intelligenza. Ma non posso, perché non devo permettermi di affezionarmi a nessuno.
« Allora, iniziamo? » mi sprona il tributo avversario.
Io annuisco, posizionandomi.
 
Fragaria, Rubus ulmifolius, Pinus coulteri, Salicaceae...
Le mie dita scorrono velocemente sui tasti che si illuminano al contatto coi miei polpastrelli ed ogni volta il computer mi avverve della correttezza della risposta e mi fa passare al livello successivo. 
D'un tratto, però, sbaglio ed è come se mi crollasse il mondo addoso, perché io non sbaglio mai.
Mi volto, sentendomi uno strano pedo addosso, credendo sia quello del fallimento, ma mi accorgo che in realtà sono gli occhi scuri del tributo dell'Undici che mi fissano, ancora. Hanno uno strano effetto su di me e sono quasi sicura che stia escogitando un modo per uccidermi, forse sarò la sua prima vittima, ma di certo io saprò correre più velocemente e devo puntare tutto su quello, anche se non riesco a pensare a lui come una persona che compie del male, non ci riesco. 
Rivolge il viso all'avversario, mettendosi in posizione da combattimento ed iniziando lo scontro corpo a corpo.
 
Fisso lo schermo, mentre Caesar chiama il suo nome e lei cerca di sorridere altezzosamente racchiusa nel suo grazioso vestitino azzurro, che s'intona coi suoi occhi chiari e fa risaltare ancor di più i suoi capelli color carota, color manto di volpe.
E' la prima volta che la sento parlare così tanto, perché di solito è silenziosa, nessuno si accorge della sua presenza, come una volpe pronta ad attaccare la sua gallina.
Ho la situazione sotto controllo, dice.
Ed è vero, ha passato giorni ad analizzarci tutti, lei sa tutto quel che le serve su ognuno di noi, ma in pochi sanno che è proprio lei una di quelle da temere di più.
 
I Pacificatori mi scortano dietro le quinte, mentre passo accanto alla fila di tributi che devono ancora essere intervistati ed uno degli ultimi è lui, a braccio conserte nel suo smockin, con la solita postura forte, fiera ed imponente, che mi guarda duramente, come sempre, ma stavolta reggo il suo sguardo, perché farò vedere quel che valgo, specialmente a lui. Mi chiedo se all'intervista si limiterà a dire l'essenziale o se riuscirà addirittura ad aprirsi; non penso, Thresh è fatto così, l'ho studiato bene.
 
Come pensavo, lei fugge, scappa il più lontano possibile da questo massacro, mentre io mi ci sono tirato dentro. Non so neanche cosa sto facendo, chi sto uccidendo, ma lo faccio per sopravvivere, perché l'unico pensiero che ora ho è riuscire a trovare uno zaino per le provviste, ma ancor di più un'arma per difendermi.
E mi chiedo dove stia andando, sicuro che riuscirà a cavarsela anche senza nulla con sé.
 
Si è lanciato nella battaglia. Stupidamente? Forse. Ma lui può permetterselo, lui è forte, lo so, ce la farà, magari vincerà, ma a questo punto mi chiedo - anzi, spero di no - se sarò proprio io a doverlo affrontare. Io corro, perché è l'unica cosa che posso fare, perché non posso permettermi altro, perché io ce la farò, non deluderò le aspettative di nessuno.
 
Finch è morta.
Vedo il suo volto nel cielo stellato creato artificialmente dagli Strateghi, è liminoso come lo era lei, ma di certo quel volto non racchiude tutta la sua vera intelligenza, che ora non c'è più
Il Distretto 5 ha perso il suo ultimo tributo e con lui anch'io ho perso l'unica persona su cui avrei mai scommesso.
Ed ora non so più a chi credere, perché sento che se per lei è davvero finita, anche la mia ora ormai è vicina.
 
Il veleno delle bacche mi brucia la gola, ma ormai è troppo tardi.
Lui è vivo, è l'unica soddisfazione a cui ancora mi aggrappo, perché so che ce la può fare.
Deve vincere o vorrà dire che non ero così intelligente come pensavo, come lui pensava.
Ce la può fare, lo so, ce la può fare...
E' tutto si fa scuro, come gli occhi di Thresh.







pandabitch.
Dovrei andare a dormire, domani parto.
Sì, crack is the way.
Non l'ho betata.
Spazio autore corto che devo fare taaante cose.
Bao.
Baci e panda, mito.

Vuoi altro crack? Pandamito EFP su facebook è la risposta!

   
 
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