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Autore: HollyMaster    23/01/2013    5 recensioni
Spoiler per chiunque non abbia visto la 3x16!
Scena finale della 3x16, come l’ha vissuta Spencer, quello che pensa dopo aver scoperto di Toby.
Dal testo: “Stava pregando di essersi sbagliata, di non avere unito perfettamente tutti i puntini e di aver visto una figura che non c’era.
Di essersi inventata tutto.
Di avere semplicemente scambiato un cappuccio nero per ripararsi dalla tempesta che era scoppiata fuori con una maschera che nascondeva il suo più acerrimo nemico.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Spencer Hastings, Toby Cavanaugh
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Buongiorno :)
Ricordo che questa One Shot è SPOILER per chiunque non abbia visto la 3x16!
Ho appena finito di vedere la 3x16 e subito mi sono buttata a scrivere questa fanfiction, quindi perdonatemi errori di grammatica.
Spero che possa piacervi e tranquilli, Spencer non è morta, pensavo più ad una svenimento. Comunque sia spero che vi sia piaciuta e che recensirete in tanti.
Volevo far capire meglio come, secondo me, si sente Spencer a riguardo della storia “Toby è A”, perché quei pochi minuti finali non mi bastano, non per concludere la storia degli Spoby, che a parere mio era la coppia più bella di PLL.
Spero davvero che vi piaccia :)

HollyMaster


Si trovava davanti a quella porta a piangere.
A versare ogni lacrima che aveva.
A faticare a respirare.
Non aveva mai odiato così tanto essere una Hastings. Se non lo fosse stata non ci sarebbe mai arrivata. Non avrebbe mai capito che Toby era A. Che il ragazzo più sincero e gentile che avesse mai conosciuto, l’unico per cui il suo cuore avesse mai provato qualcosa aveva cercato più di una volta a uccidere lei e le sue amiche.
Avrebbe pensato ad una coincidenza, a un qualcosa che lo scagionasse da quella accusa tanto orribile. Ma lei lo sapeva bene, non poteva essere ritenuto innocente.
Lui era colpevole.
Lo stava implorando.
Stava pregando di essersi sbagliata, di non avere unito perfettamente tutti i puntini e di aver visto una figura che non c’era.
Di essersi inventata tutto.
Di avere semplicemente scambiato un cappuccio nero per ripararsi dalla tempesta che era scoppiata fuori con una maschera che nascondeva il suo più acerrimo nemico.
-Dimmi che non è vero. Che non conosco tutta la storia. Che la verità è che vuoi liberarmi da lei.-
Urlava e inveiva contro quella porta rossa e fredda che non gli avrebbe mai risposto, perché chiunque ci fosse al di là non aveva intenzione di darle alcuna spiegazione.
L’avrebbe lasciata lì a piangere, a perdere il respiro, dolorante.
Sentiva il cuore pesante, come se un macigno si fosse appoggiato sui suoi polmoni.
Si era accasciata a terra.
Nemmeno le sue gambe riuscivano a reggere il peso di quella rivelazione, il peso di quel macigno che sentiva nel petto.
A non avrebbe potuto trovare un piano che l’avrebbe ferita maggiormente, nemmeno uccidendola, nemmeno strangolandola con la corda di quel campanile. Ma quella volta l’aveva salvata, e lei ne era sicura, lo aveva fatto solo per poter vedere ogni singola lacrima che avrebbe versato, per farle sentire quanto salate potevano essere, quanto più dolore potevano portare.
-Mostrami chi sei veramente almeno! Avresti dovuto combattere per me.
Ti prego dimmi…dimmi che hai semplicemente cercato di infiltrati per aiutarmi. Che mi sono sbagliata.-
Una Hastings non implorava mai di aver sbagliato. Portava avanti le sue tesi fino alla fine, scoprendole ovviamente vere, e se ne vantava.
Ma non questa volta.
Spencer avrebbe dato qualunque cosa per fare in modo di essersi sbagliata.
Poteva facilmente barattare il suo orgoglio per l’amore di Toby. Non le importava nient’altro tranne di lui.
La pioggia continuava a cadere senza sosta, così come le lacrime di Spencer, che le rigavano il viso. Come era possibile che lei stesse in quel modo?
Aveva sempre creduto che Ali fosse un’ottima bugiarda, ma ora si rendeva conto di quanto fosse molto più capace Toby. Le aveva fatto credere di amarla, che avrebbe fatto di tutto per lei, e ancora adesso, dopo aver scoperto ciò che era, ciò che aveva fatto, voleva averlo indietro.
Gli avrebbe perdonato tutto ad un suo semplice: “Scusa.”
Era una debole, se ne rendeva conto. Ma non poteva non amarlo.
-Dimmi che mi ami, solo un’altra volta.
Non posso credere che questa sia la fine.- Urlò per l’ultima volta contro quella dura porta rossa colpendola con un sonoro pugno. Là dentro aveva lasciato una perfetta cenetta, una partita già avviata a scarabeo con le parole “Ti amo” e dell’ottimo vino, e come A aveva giocato con lei, godendosi ogni minimo momento ora stava anche giovando di quel banchetto.
Là dentro aveva lasciato Toby, aveva lasciato se stessa.
-Non posso credere che questa sia la nostra fine.- Sussurrò appena.
Le forze l’avevano del tutto abbandonata.
Si sentiva debole. Se quella era la fine di loro due, allora voleva che fosse anche la sua. Sperava solo che A, che Toby, aprisse la porta, per poterlo vedere, magari per l’ultima volta e sentirlo ancora pronunciare quelle parole.
“Ti amo Spencer Hastings.”

 


   
 
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