“Al mio segnale… Scatenate l’inferno!”

Minato sorrise.
In casa si stava respirando una calma fuori dal comune, assolutamente perfetta.
Chiuse gli occhi e respirò lentamente: l’inferno ora stava dormendo e la cosa lo rassicurava.
Non che non amasse quell’inferno, tutt’altro, lo amava più della sua stessa vita e inoltre lui stesso lo aveva scelto, ma certo volte avrebbe voluto vivere in una famiglia un tantino normale.
L’orologio elettronico davanti a lui segnava le 10.45 e sorrise.
Prese il giornale che da tanto era posto sul tavolo, lo aprì.
Se avesse potuto illuminarsi, lo avrebbe fatto, sì poteva sentire persino le sirene cantare, magari non quelle marine ma quelle dei giornali (se esisteva poi).Ah! E poi andava bene qualsiasi sirena, bastava che cantassero.
Incominciò a leggere il primo articolo, ignaro di tutto, ignaro che l'inferno sarebbe esploso improvvisamente.
Sentì un urlo, un urlo agghiacciante, riconobbe la moglie.
Un'altra imprecazione, poco fine e acida: sicuramente opera di sua nipote.
Lodò tutti gli dei esistenti sulla terra, almeno non c’era suo figlio: perché il proverbio che dice non c’è due senza tre era fottutamente vero.
Guardò l’orologio, di nuovo: l’apocalisse era scoppiato, il paradiso era finito, davanti a quel segnale si era scatenato l’inferno.
“GUARDA QUI!” urlò Kushina, arrivando come un tornado in cucina.
Minato, distolse lo sguardo dall’orologio per fissare sua moglie che, con estrema violenza, sbatté una foto sul tavolo.
“E’ solo una foto..”
“Una foto?!? E’ solo una foto?!? Guarda meglio!”
Minato piegò il giornale con lentezza e amorevolmente lo appoggiò sul tavolo.
Prese la foto che sua moglie aveva gentilmente posto sul medesimo, e la guardò.
“E’ Naruto..” disse sorridendo.
“Minato… Non farmi alterare più di quello che sono già!” disse minacciosa la moglie.
Minato alzò un sopracciglio, pensando che sua moglie era sempre alterata, ma passò sopra alla cosa.
Pensava che non avesse visto che il loro unico figlio stava dando un bacio sulla guancia a una morettina con le gote rosse?
Forse Kushina lo credeva stupido, o forse ritardato.
“Cosa dovrei dire?”
“Non ti chiedi chi è la ragazza?” disse Kushina.
Minato notò lo strano ticchettio del sopracciglio di Kushina, ma passò sopra alla cosa (di nuovo).
“Sarà un’amica?” provò il biondo.
Kushina si fermò un attimo, tenendo la bocca spalancata.
“Ma che stupida! Non ci avevo pensato!”
“Tu, ingrata di una zia pensi? Mi hai svegliata! Hai osato svegliarmi!” disse una voce acida dietro di loro.
Minato sorrise e Kushina mostrò il pugno alla nipote Karin.
“Taci ingrata!”
“Strega!”
“Giuro che quegli insulsi capelli rossi che ti ritrovi li faccio diventare verdi!”
“Bah! Almeno io non ho ancora infondato il gene della stupidità a mio figlio!”.
La sua dolce nipote sbatté la mano contro la fronte simulando una L con le dita.
Kushina alzò, con fare materno il dito medio.
Minato continuava a sorridere, incapace di fermare quello scempio.
“Kushina ha trovato una foto mentre ordinava la camera di Naruto e, si diciamo a perso la testa!” disse il biondo, dopo molti minuti di silenzio.
“E’ una foto dove c’è anche Sasuke?” disse interessata la rossa, avvicinandosi minacciosa.
“No, c’è una ragazza mora dall’aria timida..”
Karin si fermò di botto, alzando le spalle.
“E’ solo Hinata allora…”.
Kushina fissò truce la nipote.
“E chi sarebbe Hinata?” disse, incrociando le braccia al petto.
Karin fissò con fare superiore sua zia.
Minato si ritrovò in mezzo a quella sfida di sguardi senza sosta.
L’inizio dell’apocalisse era vicino, peccato che non riusciva a capire chi fosse la parte benefica.
Di certo la famiglia Uzumaki non era normale, e a sue spese l’aveva capito da un pezzo.
Era caduto in un baratro che non aveva fine.
Quella sfida lo inquietava come non mai, anche se ne era abituato, anche se si svolgeva più volte al giorno.
“L’amica di Naruto” rispose Karin dopo, con fare scocciato.
“Ah quindi sono ottimi amici? Bene, bene!” fece Kushina riprendendo la foto.
“Sì, amici molto intimi..” disse Karin, sorridendo furba.
“Migliori amici, allora!” disse l’Habanero rosso sangue.
“Più intimi ancora…”
Karin sorrise soddisfatta, aveva vinto la sfida.
Minato notò il sorriso sadico di sua nipote e l’aurea nera/viola di sua moglie che imprecava contro suo figlio.
Guardò l’orologio digitale, erano le 10.59: ora l’inferno era in guerra.

Angolino dell’autrice

Ebbene sì, io studio OGM per l’esame incombente e intanto mi viene l’illuminazione! Che cosa dire? Che è stata un’ illuminazione a ciel sereno! Ahahahahahahaah ma posso dire di essermi messa nei panni di Minato e ne ho avuto pietà per tutto il tempo! Quindi ecco qui una leggerissima NaruHina! Ecco qui una “normalissima” giornata famigliare a casa Uzumaki! J
Insomma spero che vi piaccia la mia fic! Fate sapere cosa ne pensate! Un bacio… Hina93
Ps. Ringrazio tutti quanti! J