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Autore: _Crizia_    25/01/2013    0 recensioni
Tratto dal 3° capitolo:
- Per quanto mi riguarda, osservo la vita della mia cittadina dalla finestra, ma non sono concentrata, infatti ho un maledetto pensiero che mi ronza per la testa da sabato scorso (che corrisponde a una settimana fa), quel nome -Tomlinson-, sono sicura di averlo sentito da qualche parte, quando ci penso sento come un fastidiosissimo campanellino accendersi dentro di me, ci penso fino a farmi scoppiare la testa e quando sembra che il mio subconscio abbia trovato la risposta questa scappa via dal mio conscio.
È una situazione frustrante!
Ma perché mi sto arrovellando il cervello su 'sta questione?
Mi sa tanto che Bea mi ha influenzata con la sua pazzia! -
Spero che vi incuriosisca e passiate a leggere e magari a recensire! ^.^
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Un malinconico arrivederci


 
Finalmente è arrivata l'estate.
 
Niente più scuola, nessuna preoccupazione, nessuna ansia, nessuna tensione.
I nervi e tutte le membra si rilasciano.
L'insofferenza è finita.
 
Spazio alla spensieratezza, alla pigrizia, al divertimento sfrenato.
Benvenute lunghe dormite.
Salve amici divano e televisione.
Rilassatezza assoluta.
Giorni giulivi.
 
Tuttavia oggi sono un po' malinconica perché devo preparare le valige che trascinerò con me in Britannia, ciò significa che devo lasciare qui in Italia la mia B double F, il mio fratellone e la mia famiglia.
Riguardo Bea sapete già del legame che ci lega, i genitori sono i genitori e poi c'è Francesco...
 
Quando eravamo piccoli me ne a fatte passare di tutti i colori, mi rubava le caramelle, tagliava i capelli alle mie bambole, scarabocchiava i disegni che facevo per la mamma e mi faceva piangere spesso.
Poi crescendo abbiamo imparato a fidarci, a confidarci, lui ha iniziato ad essere protettivo verso di me e fra di noi si è creato un legame così saldo che mi rende fiera di essere la sua 'sorellina'.
Certe volte faccio più affidamento su mio fratello che su i miei genitori, forse perché infondo 3 anni di differenza non sono così tanti e quindi mi sento vicina a lui.
 
È un fratello d'oro (gli dovrei far costruire una statua celebrativa), infatti durante il periodo delle medie c'erano dei bulletti che mi dicevano un sacco di cattiverie, io cercavo di non prestarci attenzione, di farmi scivolare via di dosso tutto quanto, di dimostrarmi forte, ma la verità è che quando tornavo a casa ripensavo a tutto quello che dicevano e mi sorgeva spontaneo chiedermi "E se avessero ragione?", allora la mia testa veniva assillata da mille pensieri che se arrivavano agli occhi prendevano la forma di quelle salate goccioline.
Andavo in camera e cercavo di soffocare i singhiozzi nel cuscino, passavo tutto il pomeriggio in tristezza e mi sfogavo facendo tutti i compiti alla perfezione cercando la sicurezza che non avevo nei commenti gratificati dei professori a scuola.
Quando mio fratello tornava dopo la sua pesante giornata scolastica e i faticosi allenamenti di calcio, trovava sempre un po' di tempo per me, per starmi vicino, per consolarmi, per convincermi che ciò che mi venivano dette erano tutte fesserie.
Durante quel periodo lui è stato il mio salvagente, non mi ha fatto mai affondare, ovviamente anche Bea cercava di contribuire in tutti i modi standomi più vicina possibile.
 
Un'altra cosa che non sapete di me è la mia insensata paura per i fulmini e i tuoni, è vero ora sono grande, vaccinata, ormai quasi adulta, e pure ne ho ancora una fifa tremenda.
Prima che Francesco partisse per andare a cercare un buon lavoro a New York, quando c'era un temporale, di notte, mi infilavo sempre nel suo letto, non apriva neanche gli occhi tanto già sapeva che ero io, così mi faceva un po' di posto, mi abbracciava forte e io mi accoccolavo sotto il suo mento riuscendo finalmente a prendere sonno.
 
Qualche volta ci dedicavamo delle serate fratello-sorella, scacciavamo i nostri genitori da casa, mettevamo un film, prendevamo una scodella di popcorn fatti da me (mi vengono veramente buoni!) e con addosso degli orrendi pigiami, ci mettevamo al calduccio sotto un plaid a guardare il film scelto.
 
Quante gliene ho fatte passare!
Spero solo che non sia diventato troppo dolce stando con me, insomma alcune delle cose che facevamo e che ancora continuiamo a fare sono veramente diabetiche... ma sinceramente a me piacciono così!     
Piccoli momenti da assaporare lentamente mentre tutto il resto del mondo resta fuori da un porta con un gran cartello affisso che dice 'DO NOT ENTER'.
 
Va bene forse sto divagando troppo con i ricordi, quindi meglio tornare al presente.
Sento un campanello suonare, un momento quello è il campanello di casa mia, così mi alzo svogliatamente dal divano su cui ero seduta con davanti il ventilatore a palla e vado ad aprire la porta a quella dolcissima persona che mi è venuta a scassare le scatole, che avevo ben impilato, in questa giornata afosa; giuro che se sono i testimoni di Geova non rispondo di quello che potrebbe uscire dalla mia bocca, insomma quelli sono veramente dei rompi bip!
Pronta a mandare in qualche strano paese chi mi si presentasse davanti, una volta aperta la porta rimango piacevolmente sorpresa di trovarci Beatrice.
"Ehilà fratella!", mi saluta mentre si dirige verso il divano in sala che si trova a destra dell'entrata come se si trovasse proprio casa sua.
 Chiudo la porta e la seguo in salotto.
"Allora mio caro fringuello, pronta a spiccare il volo?"
Io faccio una faccia a metà tra lo sbalordita e il senza parole. °O°'''
"Ma tu di notte pensi alla battute da dire o dormi? Perché quella di prima era veramente pessima."
"Mi è venuta al momento.- si difende la pazza, -Comunque sei pronta?"
"Be' sai come la penso del fatto che tu rimanga qui..." non mi fa finire di parlare che sovrasta la mia voce dicendo:
"Stammi bene a sentire, è da quando ti è arrivato il foglio con i dati della famiglia che continui a pensare di mollare tutto per stare con me. Lo sai che apprezzo il tuo interessamento da amica a non lasciarmi da sola, ma ti ho categoricamente imposto di essere, almeno per una volta egoista e di pensare a quello che ti aspetta dall'altra parte della Manica.
Possibile che riusciresti a rinunciare a tutto quello che ti aspetta a Londra? Insomma è sempre stato uno dei tuoi sogni poterla visitare senza adulti intorno, ed ora ti lasceresti sfuggire questa occasione per me?"
"Ehm... sì?"dico titubante.
"Allora non hai capito niente di tutto il discorso che ti ho rifatto per la decima volta? Almeno provaci a pensare un po' solo alla tua felicità e non a quella degli altri, riproviamo: vai a Londra o resti qui infelice con me?"
L'ultima domanda di Chi vuol essere milionario, Chiara concentrati, Bea ti ha istruita e sai la risposta, non avrai un altro tentativo, dai la risposta giusta ora o avrai rimorsi di coscienza per la vita.
 Oh diamine! Anche le vocine nella testa, sono veramente alla soglia della pazzia!
Beatrice inizia a guardarmi semi-infuriata per il mio silenzio così mi decido a prendere una decisione finalmente decisiva:
"Va bene parto per Londra!!
Contenta?"
"ALLELUJA!!" esulta lei.
"Allora mi aiuti a preparare le valige? Purtroppo non si fanno da sole!"
"Certamente."
 
"Dunque magliette a maniche corte, OK;
magliette a bretelle, OK;
vestitini estivi, OK;
pantaloni lunghi, jeans compresi, OK;
shorts, OK;
pigiami, OK;
scarpe, ballerine, OK;
necessario per la toilette, OK;
trucchi, OK;
bigiotteria e roba varia, OK;
intimo, OK.
Sì, direi di aver preso tutto."
"Eh no, ti mancano vestitini-ini per serate disco, tacchi e intimo trasgressivo per notti di fuoco!"
"Ma tu sei completamente fuori! (mossa alla Colorado)"
"Forse giusto un po', però segui il mio consiglio, ti potrebbero servire una volta che sarai là."
"Giusto per farti contenta prenderò qualche abito non troppo mini e qualche paio di decolté, ma scordati QUEL tipo di intimo."
"Va bene mi accontenterò del tuo sforzo.
Comunque hai dimenticato l'occorrente per i giorni rossi."
"È vero! Che sbadata! Per fortuna che ci sei Bea!" e mentre mi sbatto una mano in fronte vado nel mio bagno personale a prendere un pacchetto di quelli che definirei 'i migliori amici di una donna', insomma è vero che quei cinque maledetti giorni al mese sono un po' una tortura, ma fortunatamente noi donne di oggi sappiamo su chi fare affidamento per continuare a vivere normalmente la nostra vita; mi sono sempre domandata come facessero le donne del Medioevo, del Rinascimento, di tempi ancora più indietro e di tutte quelle fino all'invenzione di quegli innovativi salva-figuracce, io non sarei riuscita a vivere senza i miei 'amici'.
Quando ritorno in camera vedo l'ombra di un sorrisino diabolico scomparire dalla bocca di Beatrice, chissà che diamine sta tramando.
Infilo il pacchetto fra le cose per la toilette che ho messo nel borsone delle scarpe poiché la valigia è strapiena e ho seri dubbi che riusciremo a chiuderla, infatti io e la mia amica ci sediamo su di essa cercando di far scorrere i cursori delle cerniere fino al punto d'incontro, cosa che riusciamo a fare dopo diversi tentativi e gocce di sudore.
Finito di preparare tutto ci sediamo sul letto, sospiriamo e ci accordiamo per passare il pomeriggio insieme, ovviamente dopo esserci fatte delle rinfrescanti e rinvigorenti docce.
 
La serata la trascorro fra gli affetti familiari e la notte la passo fra le braccia del mio fratellone che ho obbligato a dormire con me nel mio letto, visto che anche lui ripartirà per New York il giorno dopo la mia partenza e quindi voglio godermi il tempo che mi rimane stando con lui come ai vecchi tempi.
 
Durante l'estate la mia infernale sveglia si prende una vacanza, così mi sveglio più di buon umore, il sole entra già nella mia camera illuminandola di luce soffusa dato che i raggi passano attraverso la tenda, l'afa si fa sentire sin dal mattino e girandomi non trovo al  mio fianco mio fratello, mi metto seduta sul letto, passo velocemente in rassegna tutta la stanza quando lo sguardo si posa sulla porta che si apre svelandomi Francesco con un vassoio dove giace la mia colazione preparata dalla mia fantastica e favolosa mamma.
Alle 8:00 siamo tutti pronti, le valige in macchina, così passiamo a prendere Bea che vuole anche lei essere presente alla mia partenza e mio padre imposta il navigatore per l'aeroporto (gli piace così tanto sentire quella voce semi-umana che ti dice dove andare, io invece la trovo raccapricciante), direzione: Inghilterra.
 
Cerco di non dilungarmi troppo con i saluti perché so che altrimenti non me ne andrei più, ma riservo uno speciale abbraccio da orso a mio fratello che rivedrò fra chissà quanti mesi, mi avvio al mio gate e mi imbarco con tutti gli altri passeggeri del mio stesso volo.
Una volta seduta e decollata, accendo il mio Ipod, mi metto ad ascoltare la musica e a sonnecchiare, dopotutto mi sono svegliata presto per i miei standard.
Penso a tutte le certezze e le sicurezze che lascio in Italia e al punto interrogativo che mi sta aspettando, ma perché rattristarmi, sono sicura che là mi divertirò e finito il mese tornerò in patria, cosa mai potrebbe trattenermi a Londra?







 
 
 

P.S.
Ecco a voi l'aggiornamento bisettimanale, spero che il capitolo vi sia piaciuto, che recensiate e se vi sta un po' annoiando vi chiedo di tenere duro perché fra non molto i One Direction faranno la loro comparsa e allora penso proprio che la storia inizierà, almeno ai vostri occhi, a farsi più interessante.
Ringrazio quella gentilissima ragazza che a recensito lo scorso capitolo: GRAZIE!!!
Ed ora che mi sembra di aver detto tutto vi lascio.

 
   
 
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