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Autore: 365feelings    26/01/2013    3 recensioni
Bruce/Selina: dieci luoghi, dieci drabble, dieci momenti.
[Partecipante alla Think Angst Challenge]
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alfred Pennyworth, Batman aka Bruce Wayne, Catwoman aka Selina Kyle
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: KumaCla
Titolo: There's a storm coming
Pairing: Batman!BruceWayne/Catwoman!SelinaKyle
Raiting: verde
Avvertimenti: drabble, raccolta, het, what if?
Genere: angst, malinconico
Note: che è questa schifezza? (Sì perché dopo aver letto le storie di Nocturnia sulla coppia, il resto è tutto più brutto) Il mio tentativo di rendere omaggio a questi due personaggi arriva con qualche mese di ritardo: contavo di pubblicare prima, ma ahimè, il tempo è tiranno e il pc molto disordinato.
Titolo gentilmente consigliato dalla cara Jales, citazione della stessa Selina.
01, 02, 06,  08, 10: finale alternativo. Il resto sono momenti accaduti che ho cercato di analizzare e momenti che nella mia mente sono accaduti dopo il finale.
 
 
There's a storm coming
 


 
01 - Vasca da bagno
 
L’acqua non è più calda ormai, ma Selina decide lo stesso di restare immersa nella schiuma - forse spera di trovarvi un tepore che Gotham e il denaro non le hanno mai concesso, un tepore che sa di uomo, di lui.
Solo un altro po’, si dice e chiude gli occhi. Solo un altro po’, per non dover fare i conti con la realtà - una supplica silenziosa, una preghiera taciuta.
Ma il pensiero di Bruce - della sua assenza, della sua morte - la raggiunge anche lì, nella vasca da bagno, e non la lascia più.


 
02 - Camera da letto
 
Selina è sola nella sua nuova camera da letto. È seduta sul bordo del materasso, sopra il copriletto scuro e pulito, e osserva con occhio attento (l’occhio di una gatta) la stanza.
Non ha con se molte cose (non ne ha mai avute tante a dire la verità) e sono ancora tutte nella borsa, come se fosse pronta a scappare: deve ancora adattarsi a quella nuova vita - a una vita senza Bruce. E forse mai ne sarà in grado, pensa distrattamente, con un sospiro.


 
03 - Pavimento
 
«Tu non colpiresti una donna. Come io non colpirei uno zoppo» gli aveva detto «Ma ci sono cose che devono essere fatte».
E lui era finito sul pavimento, colpito con precisione chirurgica lì, dove l’eroe ritorna uomo, mortale, nel suo punto debole. Poi era uscita con grazia felina dalla finestra ed era stata inghiottita dalla notte, come un’apparizione sfuggente, un gatto nero che torna all’oscurità da cui è sgusciato fuori.
Quella non sarebbe stata l’unica volta in cui sarebbero caduti (e non era detto che avrebbero avuto la forza per rialzati).


 
04 - Cucina
 
Selina è in cucina e sta armeggiando con i fornelli: Bruce non l’ha mai vista immersa in un ambiente domestico e si sorprende nel notare una certa sicurezza nei movimenti, una sicurezza che a lui manca.
È una figura snella, la sua, fasciata di nero, sinuosa: è bella Selina, di una bellezza fredda che le curve del suo corpo non ammorbidiscono. È una gatta, Selina e Bruce non può fare a meno di chiedersi quand’è che sguscerà nella notte, silenziosa: perché lo sa, lei appartiene alla strada, a Gotham, e lì farà ritorno.
E lui, lui, il pipistrello, Batman, che farà: la seguirà o la lascerà andare?


 
05 - Terrazzo
 
Appoggiato al parapetto del terrazzo della loro nuova villa, l’uomo guarda l’orizzonte con l’aria di chi si è irrimediabilmente perduto e che non può (non vuole) fare ritorno. Lo sguardo è lontano, accarezza le colline toscane, forse neanche le vede.
E aumentano le volte in cui Selina si chiede se Bruce sia davvero lì con lei o se sia rimasto intrappolato per sempre nel passato.


 
06 - Finestra
 
Alfred la vede ogni giorno (non sa se lei se ne sia accorta o meno; forse non importa ad entrambi). Da dietro il vetro spesso della finestra osserva il suo tragitto (non lo cambia mai, perché la meta è sempre la stessa).
Selina avanza sicura, con passo felpato, sull’erba soffice e si ferma davanti alla tomba di Bruce.
Se ne sta lì, in silenzio. Forse piange.
E Alfred ogni giorno, vedendola, crede che sia davvero un peccato che una donna così bella e forte non riesca ad andare avanti.


 
07 - Vicolo
 
Era una forte, Selina, sapeva sempre cosa voleva e anche come ottenerlo. Una gatta famelica che si era fatta lungo le strade di Gotham, davanti a una cassaforte, dietro un passante incauto. 
Ma quando si ritrovò ad avere a che fare con Bruce Wayne e Batman per la prima volta si rese conto che forse non era davvero così forte come credeva - era una donna, non una gatta.
E la strada che aveva imboccato era solo uno stramaledetto vicolo cieco, senza via di fuga.


 
08 - Soffitta
 
La polvere ricopre ogni cosa in quella vecchia soffitta: è un peplo grigio e sottile che segna il confine tra passato e presente. Tra quelle assi di legno, anche Alfred si sente impolverato - un cimelio che un caso fortuito ha voluto si conservasse.
La tempesta, che si è abbattuta su Gotham, ha lasciato in vita lui e non ha risparmiato Bruce: Alfred questo non riesce a capirlo, perché un vecchio maggiordomo in età di pensionamento si sia salvato, mentre il signor Wayne e la signorina Kyle no.
Dal giardino salgono le voci gioiose di alcuni bambini, la speranza di Gotham di divenire un posto migliore. Ma lui chiude la porta, si isola in quella soffitta: è quello il suo posto, tra i vecchi ricordi.


 
09 - Macchina
 
C’è intimità in quell’abitacolo. È per questo motivo che ha esitato a salire su quella macchina.
Ora è come se entrambi fossero avvolti da una bolla, fragile, accogliente e pericolosa. Perché non c’è nulla che Selina teme più dell’intimità, dello restare scoperta, dell’essere vulnerabile. Lei è una gatta, un randagio, una figlia della strada: non dà confidenza, non sorride, graffia. Ma i suoi artigli non possono nulla contro il tepore di quell’abitacolo. Per questo appena può scompare.


 
10 - Giardino
 
Selina si accovaccia con grazia felina davanti la tomba e ne sfiora la pietra, soffermandosi sul nome inciso.
Nel rigoglioso giardino, attorno a lei, riecheggiano chiassosi i richiami dei bambini che, con l‘arrivo della primavera, si sono catapultati sull‘erba, ma tutto ciò che le interessa è la lapide (che faccia caldo o freddo, che il cespuglio di gardenie sia in fiore o meno a Selina questo non importa, non se ne accorge neanche).
Sotto le sue dita la pietra è gelida (il pallido sole primaverile non l’ha scaldata) e sulla guancia brucia una lacrima solitaria.
   
 
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