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Autore: HandfulOfDust    28/01/2013    1 recensioni
- Qualcuno ce l'ha con me, decisamente! Io diventerò pazzo!
Già lo sei, Brendon. E' caldo e hanno entrambi le finestre aperte, per cui potrebbero parlare tranquillamente da lì. Invece Ian esce dalla camera e bussa a Brendon.
- Cosa ti succede che mi impedisce di sonnecchiare in silenzio?
- Oddio Ian, scuuuuuuuuusa! E'...no, se te lo dico mi prendi per pazzo.
- Ormai è tardi.
- Ma..
- Su, se me lo dici potrei aiutarti.
- E' che..
- Brendon.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Brendon Urie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The impossible is possible tonight ! 
Genere: Slash
Pairing: Ianden, ladies and gentlemen, perché i chitarristi a Brendon piacciono!
Prompt: I LADRI. Di cui mi ha fatto venire il terrore quell'ammmore di Hele.
Disclaimer: Non mi appartengono, nonostante io abbia abbracciato i suddetti signorini E VOI NO. u_u
Note: La prima pagina e mezzo di questa slash risale ad due anni e mezzo fa, dopo aver visto arcobaleni nascere e unicorni volare al concerto ho deciso di rimetterci mano ed ecco qua. Enjoy it.
 
 
~ The impossible is possible tonight !
 
- Ossanto cielo! Non è possibile! Ancora!
Ebbene, il signor Brendon Urie è in camera e parla da solo col suo portatile, i Panic sono arrivati in albergo in Cile da nemmeno mezz'ora ed il signorino già smateria.
Perché non è proprio normale parlare con un computer, che per quanto tecnologico sia mica ti può rispondere.
Ormai Ian e Dallon sono in tour con i Panic da un po' e si sono abituati, anzi, Dallon è veramente felice di poter dare sfogo alla sua vena di demenza e idiozia quando è sul palco con quel mentecatto del cantante, mentre l'altro si diverte a passare ore a ridere per le più piccole cose, senza buttarsi troppo, essendo un ragazzo riservato. Sebbene Spencer e Brendon abbiano affrontato una divisione tremenda – sì, con Ryan e Jon formavano un quartetto formidabile, un anno prima nessuno si sarebbe mai sognato uno scioglimento – se la cavavano egregiamente e cercavano di impegnarsi il più possibile per rendere felici i fan.
Beh, fatto sta che comunque a Ian certe uscite fanno ancora prendere un colpo, spesso e volentieri. Tipo, si appena entrati nelle stanze d'albergo, il chitarrista fa in tempo a mettersi disteso sul letto dopo aver sistemato i bagagli, si vorrebbe rilassare dopo il lungo viaggio e..
- Qualcuno ce l'ha con me, decisamente! Io diventerò pazzo!
Già lo sei, Brendon. E' caldo e hanno entrambi le finestre aperte, per cui potrebbero parlare tranquillamente da lì. Invece Ian esce dalla camera e bussa a Brendon.
- Cosa ti succede che mi impedisce di sonnecchiare in silenzio?
- Oddio Ian, scuuuuuuuuusa! E'...no, se te lo dico mi prendi per pazzo.
- Ormai è tardi.
- Ma..
- Su, se me lo dici potrei aiutarti.
- E' che..
- Brendon.
- Ian, non riesco a vedere come finisce la nuova puntata di Gossip Girl!
Il ragazzo vorrebbe ridere, ma non lo fa perché sennò quel cantante malato di mente ci rimane male, lo spettacolo serale diventa deprimente e tutta la fatica dei mesi precedenti se ne va a buone donne. Per cui assume un'espressione accigliata e cerca di adoperarsi.
- Uhm. Hai provato ad aggiornare la pagina? Magari non si è caricato bene.
- No, è già la seconda volta che ci provo.
- Allora magari è il wi-fi che non prende bene, vai nella hall che lì prende sicuro.
- Nella hall? Dove passa chiunque? SEI MATTO?
- Ho capito, vieni in camera mia. E se riesci a vedere usa le cuffie che io ho intenzione di dormire un po'!
- Agli ordini!
Ian torna in camera con un Brendon zompettante al seguito, che guarda caso riesce a godersi la puntata di quel dannato telefilm disteso sul letto vicino a lui. E' una scena decisamente inquietante.
 
 
E' pomeriggio, i ragazzi sono riuniti in camera di Spence. Intorno ad un sidekick. E ascoltano le raccomandazioni di Pete, scena davvero da pazzi.
- Allora, fatevi valere e non preoccupatevi per il nuovo luogo, vi adulano anche laggiù, ve lo posso assicurare!
- Peeeeete, è caldo, ma piove! Non è possibile! - piagnucola Brendon.
-E allora? Siate splendenti, siate il sole per tutti i vostri fan! Ah, Bren, prima che mi dimentichi strusciati un po' su qualcuno come ai vecchi tempi..la gente va in brodo di giuggiole! Su, voglio che in Cile Twitter impazzisca per i commenti dei vostri followers!
Il neo-chitarrista è sbalordito nel vedere gli altri tre – ebbene sì, anche Dallon – annuire convinti ad un cellulare. Quella deve essere una specie di malattia, chi viene a contatto coi Panic perde completamente ogni briciolo di sanità che prima aveva, quindi presto o tardi sarebbe toccato anche a lui. Oh, e arrivato a quel momento chissà che avrebbe fatto, non più conscio delle sue azioni!
Il giovane rabbrividisce al solo pensiero, e ciò viene scambiato per un momento di esitazione. 
- Iaaaan! Per me ormai è un'abitudine, andrà tutto benissimo anche se ci siete tu e Dallon! Devi solo lasciarti andare! Pete, rassicuralo anche tu!
- Ian sarà agitato solo perché è circondato da persone che mi ascoltano come se fossi un guru, cosa che in effetti sono, quindi ora chiudete e rilassatevi tutti quanti!
Un'altra persona inquietante per Ian è Pete, sicuramente. All'inizio gli sembrava un completo idiota ma intanto possedeva bar, gallerie d'arte e case discografiche di successo, la sua band era tra le più famose negli Stati Uniti e soprattutto capiva le persone in pochissimo tempo.
- Ascoltalo Brendon e mettiti nei miei panni!
Il cantante lo guarda perso e annuisce, cosa che lo induce a farsi un giro per l'albergo.
In fondo vorrebbe capire se Brendon lo tormenta veramente o se è solo lui ad essersi fissato.
 
 
Continua a piovere e lo show inizia. Le aspettative di Pete si avverano: nonostante l'acquazzone i ragazzi sono luminosi e solari, i fan in delirio.
Durante Camisado Brendon è praticamente incollato a Ian e in I write sins not tragedies è addosso a Dallon, il quale, tranquillissimo canta insieme e si lascia leccare sul palco. Una cosa da tutti i giorni. Dietro di loro, dall'alto della batteria Spencer distribuisce sorrisi, lancia bacchette e suona concentratissimo.
Una serata, un successo.
Terminano inzuppati fradici ma con il sorriso sulle labbra, consci che sebbene abbiano passato mesi difficili tutti i ragazzi che li hanno amati negli anni passati continueranno a farlo anche ora.
Proprio mentre Brendon grida uno degli ultimi “Thank you” si avvicina al chitarrista e lo abbraccia sorridendo: lì per lì Ian è confuso, poi si rende conto che è un gesto naturale, alla fine di un concerto, tra membri di una stessa band, per cui si arpiona automaticamente a sua volta.
Solo dopo si rende conto che a Spencer e Dallon erano toccate solo affettuose pacche sulla spalla.
 
E' notte, Ian è disteso nel letto della sua camera d'albergo a fissare il ventilatore che ha puntato contro, insonne per il caldo e per i pensieri che gli affollano la mente.
Possibile che l'aria condizionata si sia dovuta rompere il giorno che siamo arrivati noi? Questa è sfiga!
Si rotola da una parte all'altra del materasso nella speranza di trovare la posizione più consona per rilassarsi ma niente, non ci riesce. Tutto preso com'è dalla propria ricerca del sonno perduto, il giovane ha un mezzo infarto quando sente improvvisamente bussare. Le 2.17, chi mai poteva essere a quell'ora?
Il ragazzo si trascina fino alla porta e chiede con tono scocciato chi è. A rispondere è una voce piuttosto flebile.
- Ti prego, mi fai entrare Ian? Ti scongiuro.
Ian apre immediatamente la porta. Stavolta l'infarto è completo, sulla porta c'è Brendon in mutande. Ah beh, ha anche un'aria piuttosto terrorizzata, ma questo il chitarrista lo nota soltanto dopo una bella manciata di secondi.
- Allora? Posso entrare o no?
- Prego. - Che ci si può fare con uno come Brendon? Bisogna assecondarlo, ecco tutto. - Ma cosa succede, si può sapere?
- So che di te mi posso fidare Ian..
- Sì..e quindi?
- E quindi tu non mi prenderai in giro per quello che sto per dirti! Come per il fatto che sono un appassionato di Gossip Girl!
- Capisco. Dimmi tutto, tanto qui penso che per l'alba forse riuscirò a chiudere occhio.
- Ecco..io non riesco a dormire da solo di là.
Non vorrà dormire con me, no, ti prego.
- Avevo la finestra aperta perché l'aria condizionata non funziona, ma l'ho dovuta chiudere perché ho il terrore che i ladri salgano dentro la mia camera!
Non scoppiare a ridere Ian, non scoppiare a ridere, non lo fare o questo finisce in lacrime e poi ti tocca consolarlo!
- Brendon, i ladri non entrano qui, siamo al secondo piano di un albergo a cinque stelle..
- I ladri se vogliono entrano dappertutto!
- D'accordo. E dormendo in due cosa pensi di risolvere?
- Beh, sicuramente meglio che rimanere da solo con un malvivente brutto e cattivo che mi vuole derubare! - e il cantante fa il labbretto, nel disperato tentativo di addolcire Ian, che continua a tenere duro.
- Allora vai a dormire da Zack, o dì a Zack se viene a dormire da te.
- Noooooooooooo, lui e gli altri stanno dormendo, sei tu l'unico che ha risposto!
In effetti questo non lo poteva sapere, perché mentre si rigirava sul letto non stava ascoltando affatto i rumori provenienti dall'esterno. Non poteva ribattere.
- Va bene, rimani qui.
- Uiiiiiiiiiiii! - il cantante inizia a saltellare e battere le mani – Grazie mille Ian!
- Sì, sì, adesso basta far confusione però! Non hai un dannatissimo pigiama?
- Pigiama?? E' troppo caldo per mettersi un pigiama! Se tu stai soffocando è colpa di quella roba che indossi, fidati di me!
Era davvero caldo, Ian avrebbe potuto dormire in boxer..se fosse stato a casa sua. Al limite anche se fosse stato in albergo. Da solo in camera. Non con Brendon Urie vicino, noto per la sua passione nei confronti dei chitarristi della propria band.
Ma il ragazzo sembra offendersi per l'esitazione.
- Ti vergogni di me Ian?? Ma come?! Non pensavo ti scandalizzassi per così poco..quando vai al mare che sono tutti in costume come diamine fai??
Ian si fa coraggio e si spoglia, rimanendo in boxer.
- Ora non va meglio, caro?
- Direi di sì..e adesso buona notte.
Il ragazzo si getta sul letto, paonazzo in viso e tenta di nascondersi dal cantante.
Non bastava non riuscire a pensare in solitudine e con un pigiama addosso, no, adesso doveva pensare fingendo di dormire con un solo paio di boxer e vicino quell'essere diabolico che lo tortura in mutande. No, non è una situazione normale.
 
Le 3 e mezza. Ancora gli occhi fissi sulla sveglia. Ian crede di impazzire, ma almeno Brendon sembra essersi acquietato poco dopo essersi disteso. Forse aveva davvero paura e non riusciva a dormire nella sua stanza.
Ian involontariamente si gira dall'altra parte nel letto.
- Ah, ma allora sei sveglio.
Ecco, dannazione. Posso sempre non rispondere.
Gli fa troppo pena Brendon però, purtroppo per lui.
- Non riesco a dormire. Tu come mai sei sveglio invece?
- Stavo pensando.
- Davvero Bren? Anche io. Tu a cosa?
- Vuoi proprio saperlo?
- Dimmi, ormai..
- A come convincerti a toglierti quei boxer. Sono davvero di troppo.
Il ragazzo appena rimasto seminudo era diventato paonazzo, ora era impallidito di colpo a sentire quelle parole. Non fa in tempo a formulare una frase adeguata che sente la lingua di Brendon scivolargli sul collo fino all'orecchio sinistro, dove sussurra in maniera suadente:
- E tu a cosa pensi, eh Ian?
Okay, non era la mia immaginazione allora. Non ho sognato di essere perseguitato. Mister Urie mi vuole stuprare su questo letto.
- Mhh.
Ian è visibilmente in difficoltà ed il cantante ne è molto divertito, così divertito da far – casualmente eh – finire un mano sul fianco di quel poveretto terrorizzato sul letto.
- Dimmi a cosa pensi, dai!
- Mi chiedevo...mi chiedevo se fosse stato vero..quello che si diceva di te. Ma ora ho la risposta.
- Ohhhh! E cosa di dice di me? Dimmelo dimmelo dimmelo, dai!
- Della tua passione..per i chitarristi.
Brendon scoppia in una risata fragorosa.
- Ah, sì? Sono solo voci? Io ero convinto che fosse evidente la cosa!
- Non..non proprio.
Oh mio Dio. Ditemi che sto sognando.
No, Ian non sta sognando, Brendon si è veramente seduto a cavalcioni su di lui con un aria che non promette nulla di buono.
- Te lo posso dimostrare...subito.
Oh. Dio. Sta succedendo davvero.
Il chitarrista ne è scioccato e incredulo, ma allo stesso tempo incuriosito e ammaliato.
- Bren..io non faccio queste cose..con i ragazzi.
- Dicono tutti così all'inizio. - e sogghigna tra sé, forse pensando a qualche performance passata – Sei in una camera al buio, sai che sono io solo perché ti ho praticamente costretto a farmi dormire qui. Altrimenti potrei essere benissimo una ragazza, che tu sappia.
Ottima logica, non si può ribattere. E anche se Ian avesse voluto non avrebbe potuto, perché Brendon ha già cominciato a baciargli la pancia mentre gli sta togliendo i boxer.
- Dannato Urie, cosa mi stai facendo fare..
- Tu non stai facendo nulla mio caro! Non mi stai neanche cercando di impedire una singola azione! Rilassati, su..per la tua gioia ora starò zitto.
- Perché..
Niente, Ian non ha più bisogno di chiedere il motivo dell'improvviso silenzio, in un millesimo di secondo capisce che la bocca di Brendon è impegnata a fare altro. Nelle sue parti basse. Ed è veramente bravo. Santo Cielo, si rende conto di averlo pensato davvero e crede di stare per svenire, ma in realtà sta accadendo altro.
- Non ti sai proprio contenere ragazzo mio, eh! - ridacchia il cantante che si alza dalla sua postazione per ripulire.
- Se potessi sparire ora, lo farei volentieri.
- Per così poco! Che esagerato che sei..qual è il responso allora? Non mi pare tu abbia provato orrore o repulsione.
- Direi...di no. - sussurra Ian con un gemito.
- Meglio di quello che pensavo! Adesso girati, su.
- BRENDON!
- Ian?
- Stai scherzando?
- A dire il vero no, per una volta nella mia vita. - rispondere il cantante con aria scioccata per non essere stato preso sul serio.
- Tu sei completamente pazzo.
- E a te la cosa eccita.
- Questo non centra niente.
- AH! NON NEGHI PERO'! - grida Brendon trionfante.
Ian si morde il labbro, maledicendosi per essersi fatto scoprire e contemporaneamente quel deviato torna a baciarlo sul collo, distendendosi comodamente sopra di lui.
- Se non ti agiti andrà tutto per il meglio.
Senza pensarci troppo, il chitarrista si volta a dare le spalle a Brendon e lo sente sorridere nel buio. Stavolta anche lui prova un minimo di imbarazzo.
- Ti prometto che non te ne pentirai, signor Crawford.
  
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