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Autore: AmazingFreedom    29/01/2013    1 recensioni
"So chi sei, Gabriel Martin! A tredici anni mi hai versato l'inchiostro nel tea e mi sono rimasti i denti neri per un mese!"
Perchè mai Gabriel Martin avrebbe mai dovuto mettere dell'inchiostro nel tea di Anne?
Coppia: Gabriel Martin/Anne Howard
Questa è la mia prima storia qui, quindi se volete lasciatemi una recensione
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TEA ALL’INCHIOSTRO

 
Carolina del Sud – 1771
“Ti piace! Gabriel, lei ti piace!”
“Thomas, adesso basta!” urlò un esasperato Gabriel. “Non è vero! Finiscila prima che ti senta nostro padre.”
Thomas ridacchiò e si avvicinò al fratello, lo prese sottobraccio e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo: “A Gabriel piace la signorina Howard! A Gabriel piace la signorina Howard! Gabriel e la signorina Howard si sposeranno!”
Gabriel si liberò con un strattone e lo spinse sul letto, poi prese un cuscino e iniziò a colpirlo.
“Smettila! Non è vero!”
Thomas rise più forte e alla fine la sua risata riuscì anche a coinvolgere il fratello maggiore, che si sdraiò accanto a lui.
“Gabriel. Thomas. Avanti, non siete ancora pronti?” La signora Martin, incinta di qualche mese, era poggiata con una spalla allo stipite della porta e osservava i suoi due figli maggiori con un cipiglio tra il severo e il divertito.
“Tra cinque minuti voglio trovarvi all’entrata. Vestiti e composti come due signorini della vostra età dovrebbero essere. Intesi?”
“Sì, mamma.” le risposero in coro prima che lei scendesse le scale.
Gabriel scompigliò giocosamente i capelli di Thomas, poi si alzò dal letto. Era quasi uscito, quando la voce del suo fratellino lo fece arrestare. “Sei contento, Gabriel? Tra poco potrai vederla!”
“Thomas, mi sembrava di averti già detto che…”
“Sì, sì. Lei non ti piace. Allora… provalo!”
 “Che cosa intendi?”
“Provalo, Gabriel! Dimostrami che Anne Howard non ti piace e smetterò di darti fastidio.”
Un brivido freddo corse lungo la schiena di Gabriel: sapeva di quali scommesse era capace Thomas, le temeva. Tuttavia, non avrebbe mai dato la soddisfazione al fratello di prenderlo ancora in giro per i suoi sentimenti nei confronti di Anne.
“Promesso?” domandò il maggiore a mezza voce.
“Promesso!” rincarò la dose il più piccolo, con una nota di eccitazione nella voce per la quasi totale resa del fratello.
Gabriel sbuffò. Rizzò le spalle e si voltò verso il ragazzino: “Va bene. Cosa vuoi che faccia?”
Thomas balzò in piedi e, con sguardo attento, perlustrò la propria stanza. Quando i suoi occhi si posarono sulla scrivania di legno, gli si dipinse un sorriso divertito sul viso. In pochi passi si avvicinò al mobile, spostò una piuma e prese in mano una boccetta di inchiostro.
“Inchiostro? Cosa vuoi che f… Thomas! Non vorrai che io faccia quello che credo tu abbia in mente!”
Il sorriso sul volto di Thomas si accentuò. “Cosa credi che io abbia in mente?”
“Non vorrai farglielo bere, spero!”
Il ragazzo si avvicinò a Gabriel, gli posò la boccetta sul palmo della mano e gli diede una pacca sulla spalla. “Proprio così!”
“Gabriel! Thomas!”
La voce del padre li scosse e entrambi corsero a prepararsi.

OOO
 

 

“Con la guerra franco-indiana, l’Inghilterra si è indebolita e indebitata! Vedrai, Benjamin! Vedrai che tasse assurde arriveranno!”
Da almeno mezz’ora, gli adulti si erano ritirati in un salottino per parlare di politica e il vocione del signor Howard svettava sulle altre, ripetendo sempre la solita cantilena.
I bambini erano usciti tutti in giardino a far volare gli aquiloni. Gabriel si era tenuto a debita di stanza da Anne, per non alimentare i sospetti di Thomas, ma non poteva fare a meno di gettarle un’occhiata ogni tanto. Era così carina nel suo abito verde acqua e i capelli marroni raccolti in un’elegante pettinatura. Sembrava davvero una dama dell’alta società e non una tredicenne di una piccola e semplice cittadina.
“Thomas! No, il mio aquilone!”
Troppo assorto dalla figura di Anne, Gabriel non si era accorto di Thomas che, con una piccola spinta,l’ aveva fatto cadere e il suo aquilone rosso aveva preso il volo.
“Scusa Anne! Non l’ho fatto apposta, lo giuro! Però, guarda. Si è impigliato su quell’albero! Andiamo a riprenderlo?”
Thomas allungò la mano verso la ragazza, la quale la afferrò e insieme attraversarono il giardino della casa per avvicinarsi all’albero.
Nonostante fossero lontani, Gabriel poté distinguere un cenno del capo di Thomas: un invito a procedere.
Con un sospiro e le mani tremanti, il giovane estrasse dalla tasca della giacca la boccetta d’inchiostro, la stappò e si avvicinò al tavolino di legno su cui erano appoggiate tre tazze di tea.
Appoggiò la boccetta al bordo della tazza rosa pallido e,con un movimento veloce del polso, versò tutto il contenuto.
Il tea si scurì così prese il cucchiaino dal piatto e girò con forza. Alcune gocce schizzò sul tavolo, ma in pochi secondi il tea era dello stesso colore degli altri.
Gabriel pulì il cucchiaino con l’interno della giacca, macchiandolo di nero, poi lo ripose al suo posto.
Qualche secondo dopo sentì la voce squillante di Thomas urlare: “L’ho preso! Gabriel, guarda! L’ho preso!”
Thomas e Anne stavano correndogli incontro e il fratello sventolava l’aquilone rosso come se fosse stato un trofeo.
Gabriel gliel’avrebbe fatto ingoiare più che volentieri!
“Che corsa! Muoio di sete!” ansimò Anne. “Ho bisogno di un po’ di tea.”
Thomas strinse le labbra per non scoppiare a ridere: non vedeva l’ora!
La ragazza si avvicinò al tavolino, prese la tazza rosa pallido e bevve. Non era molto buono, anzi non le piaceva per niente. Non sapeva dare un nome al sapore. Sapeva di… sapeva quasi di…
Terrorizzata, guardò il proprio riflesso sul vetro della finestra e accennò un debole sorriso, che subito svanì: i suoi denti erano neri, macchiati di inchiostro.
“Chi è stato?!” urlò, gettando la tazza per terra, frantumandola.
“Non guardare me!” si difese Thomas. “Ero con te a prendere l’aquilone.”
Anne guardò Gabriel e puntò un dito accusatore al suo petto. “Gabriel Martin io ti odio!”
Con le lacrime agli occhi, scappò in casa. Lo sguardo di Gabriel si incupì e pensò che sarebbe stato meglio di a Thomas che sì, a lui piaceva Anne Howard, piuttosto che non vedere più il suo splendido sorriso per almeno un mese.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve a tutti! Questa è la prima fiction che scrivo sul film. Devo dire che Gabriel Martin e il colonnello Tavington sono i miei personaggi preferiti. Oggi stavo guardando il film e alle parole di Anne mi è venuta in mente questa assurda scommessa tra Thomas e Gabriel. Dite che possa essere credibile?
Penso che Gabriel e Anne abbiano più o meno la stessa età, quindi quando lei dice che a tredici anni aveva tutti i denti neri, vuol dire che sono nel 1771. Giusto?
Spero vi sia piaciuta.

 

  
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