Ho gli occhi pesanti e un mal di testa mai provato
prima, nemmeno quando sono tornata sbronza a casa alla prima festa del liceo.. mi trovo distesa in un letto che non conosco, in una
stanza che nulla ha di familiare.. mi sento debole, spossata e quasi priva di forze..
Cerco di girarmi, lentamente e non senza poche
difficoltà, e , con la vista ancora offuscata,
intravedo una figura.. cerco di emettere un suono, ma non riesco... quella
figura si avvicina, mi prende la mano, mi sente il polso , poi mi sorride
dicendo :
"
Buongiorno Mia Cara.. finalmente sei tornata tra noi
" esordisce sorridendo " Come
ti sente?? " mi chiede mettendo la sua mano destra sopra la mia fronte
Cosa signica " tornata tra noi " ?? Cosa è successo?? Mi sono
svegliata stordita, pesante e debole.. ma è come se
avessi dormito non piu' di 20 minuti.. cercai di trovare qualcosa di familiare
in quella stanza, qualcosa che potesse farmi capire cosa diavolo fosse
realmente successo..
Guardai di nuovo quella figura..
una donna anziana, sulla sessantina credo, due occhi azzurri, profondi , ma
stanchi, una pelle consumata dal lavoro, dal sole e dall'età che avanza.. un
abbigliamento semplice e una targhetta.. particolare che subito' attiro' la mia
attenzione, cercai di leggere, ma
invano.. così cercai di avvicinarmi di piu' a lei e lessi " D. Oldman - Medical Hospital Center " .. ero in un ospedale!!
"
Victoria cara... come ti sente ?? " mi ripetè " Ti
prego.. rispondimi!! " sembrava conoscermi ed
era visibilmente preoccupata
"
M.. mi sento bene.. credo " cercai di risponderle con la
poca voce che avevo " Ma.. dove
sono? Perchè sono qui? " le chiesi disorientata
"
Con calma.. cerca di non agitarti.. il dottore sarà
qui a minuti per gli accertamenti e la visita di controllo.. tornero' presto a farti visita e insieme ricorderemo tutto..
ora riposati cara.. " mi disse uscendo dalla stanza
"
Signora Oldman?? " la
chiamai " Non so chi lei sia.. o cosa abbia fatto per me.. ma sento di ringraziarla..
"
"
Victoria non devi assolutamente ringraziarmi.. e
chiamami pure Debra.. "
Dopo meno di cinque minuti, entro' il dottore.. si presento' come il dottore Schumann, controllo' la
cartella clinica, appoggiata in fondo al mio letto, mi sorrise e mi ricordo'
che quelle erano ore fondamentali e che non dovevo assolutamente affaticarmi..
sia fisicamente che mentalmente.
Se ne ando' senza troppi
cerimoniali.. così mi ritrovai sola, in quella grande stanza.. di nuovo.
Cercai di ricordare.. mi
sentivo spaesata, come se nella mia testa ci fosse un grande spazio mancante..
mi girai verso la finestra, stava nevicando.. la neve, quanti ricordi sotto
quei piccoli e soffici fiocchi di neve.. fu proprio sotto quel candore
invernale che conobbi il mio Dan sette anni fa.. era la vigilia di Natale, il
giorno piu' bello della mia vita..