Piccola Flash-fic per coloro che seguono la mia storia Gryffindor Heart, Slytherin Tongue, ma soprattuto per ringraziarli per seguirmi <3 Grazie soprattuto ad AcidQuinn che a suo tempo mi ha betato la flash <3
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It’s sad, so sad
it’s a sad, sad situation
and it’s getting more and more absurd
it’s sad, so sad
why can’t we talk it over
oh, it seems to me
that sorry seems to be the hardest word
Non sapeva quante volte si era ripetuto le stesse cose in testa.
Hai fatto bene. Dovevi farlo. Non te ne importa niente. t we talk it over
oh, it seems to me
that sorry seems to be the hardest word
Non sapeva quante volte si era ripetuto le stesse cose in testa.
Hai fatto bene. Dovevi farlo. Non te ne importa niente.
E allora perché faceva dannatamente male?
Perché il cuore sembrava volesse uscire dal petto, e prenderlo a sberle come se non ci fosse un domani?
Sebastian sapeva di meritarseli, quei colpi. Voleva perfino che fosse Blaine a darglieli, probabilmente in preda alla rabbia nei suoi confronti. E come biasimarlo? Non riusciva nemmeno a biasimare se stesso. Sapeva di essersi comportato male, e tutto per colpa sua.
Sebastian guardò fuori la finestra della sua stanza, appoggiandosi con una spalla al muro. Il cielo era completamente bianco. Non si sorprese, infatti, quando piccoli fiocchi di neve cominciarono a scendere lenti, posandosi sul prato sotto di loro. Per un momento pensò di essere come uno di quei pallini bianchi, di cadere nel vuoto fino ad infrangersi al suolo.
Chiuse gli occhi, stropicciandoseli con una mano. Fissò con occhi vitrei la scrivania di legno accanto a lui. Un foglio di pergamena alquanto rovinato era poggiato quasi con noncuranza.
Un enorme
“I'm sorry”era
scritto con calligrafia disordinata. Le lettere erano sbafate, come
se una gomma ci fosse passata sopra ripetutamente.
Sebastian
prese il foglio, sorridendo amaramente. Guardò ancora una
volta
fuori, osservando poi nuovamente la pergamena. La
accartocciò in un
unico gesto, stringendo i denti mentre ne faceva una pallina. Si
avvicinò poi al camino, facendo scivolare la carta fra le
fiamme,
che la inghiottirono senza un suono. Si morse un labbro, guardando il
fuoco. Non si pentì di aver buttato quel pezzo di pergamena.
Tanto,
era sicuro che non lo avrebbe mai spedito.
Perché, anche per la più stupida delle azioni sbagliate, chiedere scusa era inutile.