Waiting for you.
Quando Sam è lontano, Christine cerca sempre di tenersi occupata: pulisce, lava, legge un libro e cerca persino – per lo più con scarsi risultati - di imparare a cucinare qualche piatto da preparare a Sam una volta che sarà tornato. Il fatto è che non trova il coraggio di fermarsi a ricordare quanto tempo è passato dall'ultima volta che si è accoccolata sul divano del soggiorno di fianco a Sam o che ha affondato il volto nell'incavo del suo collo per respirarne il profumo.
Ogni volta che Sam parte per una missione, Christine non può proprio fare a meno di sentirsi un po' a disagio in quella casa troppo vuota e silenziosa, nonostante i suoi sforzi di porvi rimedio invitando qualche amica a cena o lasciando la radio accesa il più a lungo possibile.
E quasi senza accorgersene, mentre spolvera gli scaffali della libreria o piega i panni, volge spesso lo sguardo alla porta, in attesa, perché non può - né vuole - perdere la speranza di vederlo riapparire da un momento all'altro sulla soglia, lo zaino in spalla e le piastrine appese al collo.
Quando quel giorno apre la porta di casa, però, non è Sam l'uomo in divisa che si trova davanti. E mai come in quel momento la consapevolezza della sua assenza le è sembrata tanto insopportabile.