“Quante
volte crediamo di dare e
diamo il di più! Invece
l’amore vero è un
taglio sul vivo, è
dare la vita” (Un
piccolo gesto d’amore)
Il dolore della maschera
- 1 -
Asbell svolta nel corridoio e per poco non si scontra con il busto di gesso che capeggia accanto alla finestra; oggi la velocità a cui si muove si addice ben poco alla vigente regina di Violarte.
Di norma non è solita permettere al suo nervosismo di trapelare, ma le basse insinuazioni della cognata, lasciate cadere ogni giorno con maestria, la stanno portando allo sfinimento.
Apre la porta dei suoi appartamenti e si dirige verso la camera da letto, i lunghi boccoli scuri le sbatacchiano disordinatamente sulle spalle mentre entra come una furia.
Kristan c’è. Sta leggendo seduto sul letto e le rivolge un’occhiata incuriosita.
- Di nuovo Thenna? – domanda, cogliendo nel segno.
Asbell respira profondamente; non è mai stata una persona rancorosa, ma la cognata sobilla con tanta frequenza il suo malumore da rendere quasi irrealizzabile una civile convivenza.
- Se solo potessi allontanarla...
- Non è il momento adatto, non fai che ripeterlo. Daresti l’impressione di temerla.
Asbell lo sa: lo ribadisce ogni giorno a sé stessa da settimane, ma questo non semplifica la sua situazione.
- Mi fa sentire maledettamente... stupida. Non fa che criticarmi in pubblico per delle inezie di cui a nessuno importa, ma una volta che ci ha posto sopra l’attenzione, ecco che ingigantiscono all’improvviso e mi fanno sembrare una sovrana indegna.
- Questo è eccessivo – commenta lui, con tranquillità – Se sono inezie, nessuno ci fa davvero caso. Ti senti giudicata, solo perché sei tu per prima a sentirti insicura.
Lei spera che Kristan abbia ragione, lo spera ogni volta che contrappone alle sue ansie una delle sue risposte ragionevoli.
- Ho bisogno di rilassarmi – sospira.
In un istante sfila l’abito da mattina e osserva la reazione del giovane. Gli occhi grigioverdi di lui si soffermano sulla stoffa accasciata sul pavimento, poi si sollevano verso la sua biancheria intima.
- Massaggio con l’olio profumato? – domanda.
- Anche. Ma non solo.
Lui si alza e si spoglia con grazia, obbediente e docile come sempre. Con Kristan, Asbell non s’imbatte mai in qualche sgradevole sorpresa: è presente, affidabile, solido e quieto come la risacca. E questo è uno dei motivi per cui l’ha scelto come cortigiano. Il suo essere così privo di slanci lo rende prevedibile, innocuo; la mite malinconia che lo caratterizza fa di lui una persona seria, invariabilmente composta.
Mentre le mani calde del ragazzo le ammorbidiscono i muscoli, i suoi pensieri inseguono fuggevolmente il ricordo di un corpo ribelle e appassionato, forte come l’acciaio e inquieto come il vento.
No: scegliere un amante fra i suoi pari, in passato, non era stata una scelta azzeccata. Asservita alla passione, era venuta meno ai suoi doveri per seguire gli umori bizzosi di un uomo indomabile. Quando i suoi consiglieri le avevano alacremente suggerito di tagliare i rapporti con l’amato per scegliersi un compagno di divertimenti meno pericoloso, si era inchinata ai suoi doveri di sovrana. Ma il suo cuore era rimasto là, fra le braccia indocili del conte Arras.
Asbell si costringe a lasciare Arras là, dove lo ha relegato da ormai diversi mesi, e a tornare nel suo letto.
Si abbandona alle carezze di Kristan e nel fare l’amore con lui trasforma rabbia e frustrazione in energia pura.
- Hai bisogno di me questa sera?
Asbell è talmente spossata da faticare ad aprire gli occhi.
- Ceniamo insieme in camera – riesce a dirgli – Non voglio essere costretta a vedere Thenna anche ai pasti.
Lui annuisce, mentre si riveste.
- Oggi pomeriggio tuo cugino mi ha chiesto di scortarlo al villaggio, se non hai bisogno di me vorrei accompagnarlo.
Asbell sospira pensando a Doni, l’irrequieto cuginetto dodicenne.
- Non sentirti in obbligo, Kristan.
- Lo faccio volentieri.
Già, lui fa ogni cosa volentieri, sembra che nulla gli pesi mai, che ogni richiesta gli sia di poco affanno. Che si tratti di portare Doni al villaggio, di aiutarlo a studiare, di fare lavori di fatica o di venire a letto con lei... tutto viene accolto con la medesima condiscendenza.
È per questo che l’ha scelto.
Perché non potrebbe mai innamorarsi di un ragazzo così.
************************ - Note dell'Autrice - ***********************
Salute a tutti voi! Benvenuti in questo primo capitolo e, se siete giunti fin qui, grazie per averlo letto fino in fondo.
Questa storia nasce dal contest "A volte l'amore è crudele" e ringrazio Cloe901s per avermi dato l'opportunità di coniare questa
storia. Spero che i personaggi de "Il dolore della maschera" possano pian piano coinvolgervi.
Un bacione a tutti!
phoenix_esmeralda