Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: BeeMe    01/02/2013    2 recensioni
Si erano guardati negli occhi per qualche secondo poi lui aveva teso la mano in avanti e aveva assunto un’aria seria che stonava col suo aspetto: -Io sono Harry Styles.
La ragazza aveva sorriso: -Lo so. Io sono Annie Taylor.
-Lo so.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Standing on your mama's porch,

You told me that you'd wait forever.

And when you held my hand,

I knew that it was now or never.

Those were the best days of my life.

 

 

L’aveva visto sorriderle quando nessun altro guardava, quando erano tutti distratti da qualcosa che forse era più importante.

Non aveva mai fatto caso ai pettirossi oltre la grande finestra del bar, quelli che saltellavano sul davanzale ogni giorno alla ricerca di qualche briciola di pane, ma quel giorno li fissò così intensamente che presto tutto ciò vedeva furono i loro petti rosso scarlatto.

Concentrò tutta la sua energia nel guardare quei piccoli uccellini, nell’evitare quello sguardo verde smeraldo che sembrava scrutare la sua anima.

Conosceva quel ragazzo, quello che le sorrideva ogni volta che la vedeva, lo conoscevano tutti.

Harry Styles, quello con la voce bella, il cantante. Era lo stesso ragazzo che si era esibito al concerto della scuola guadagnandosi il rispetto di tutti, lo stesso che scarabocchiava sul suo quaderno al posto di seguire la lezione.

Non aveva mai saputo cosa disegnasse, ma le sarebbe davvero piaciuto saperlo. Si domandava se la sua matita tracciasse semplici cerchi o magari delineasse i tratti delicati del viso di una ragazza che di sicuro non sarebbe stata lei.

Magari la cheerleader bionda, quella che gli sorrideva sempre, ma a cui lui non donava nemmeno uno sguardo o forse la sua compagna di laboratorio, la ragazza con gli occhialoni e un sorriso reso d’argento dall’apparecchio.

La invidava, Annie, invidiava quella ragazza che si sedeva vicino a lui ogni martedì, quella che ci aveva parlato almeno una volta.

Senza rendersene conto, Annie  Taylor si era innamorata di lui, del cantante che le sorrideva quando nessuno li guardava.

 

Si era seduto accanto a lei un giorno d’inverno, quando fuori faceva così freddo che anche i pettirossi se n’erano andati. 

Era arrivato con due grandi tazze in una mano e un piatto di biscotti nell’altro.

Le aveva sorriso -tutti li stavano guardando, ma non importava più a nessuno- e le messo davanti la cioccolata calda che ancora fumava. 

-E’ per te - aveva detto senza smettere di sorridere e Annie aveva risposto per la prima volta al suo sorriso: -Grazie.

Si erano guardati negli occhi per qualche secondo poi lui aveva teso la mano in avanti e aveva assunto un’aria seria che stonava col suo aspetto: -Io sono Harry Styles.

La ragazza aveva sorriso: -Lo so. Io sono Annie Taylor.

-Lo so.

 

Avevano parlato per tutto il pomeriggio e, quando si erano dovuti separare, lui le aveva promesso di tornare.

Il giorno dopo lei l’aveva aspettato seduta sul muretto di fronte al bar, guardando la neve cadere. 

Quasi non si accorse che il ragazzo si sedette al suo fianco, persa in un mondo fatto di fiocchi di neve e pettirossi volati lontano.

-Ti stavo aspettando - sussurrò dopo qualche secondo e lui annuì: -Sono arrivato, te l’avevo promesso.

Annie si era girata e i loro sguardi si erano incrociati, uno nocciola e l’altro verde.

-Sono felice che tu sia tornato. -mormorò e le sue labbra si piegarono in un sorriso che le illuminò il volto.

-Sono felice di averti ritrovato. -disse lui mettendole una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio.

Erano rimasti in silenzio per qualche istante, poi lui si era alzato e le aveva teso una mano.

Annie aveva incrociato le sue dita sottili con quelle calde del ragazzo e si era sentita arrossire.

Con la coda dell’occhio aveva colto un sorrisetto nascere e poi subito venire nascosto sul viso di Harry.

Avevano iniziato a camminare, seguendo uno i passi dell’altra, fino a quando non si erano ritrovato in un parco reso completamente bianco dalla neve.

-Non ero mai stato qui. -esclamò Harry iniziando a correre giù per il lieve pendio che li separava dall’enorme distesa immacolata.

Annie rise e si affrettò a prendere il suo passo dal momento che il ragazzo non sembrava intenzionato a mollare la presa sulla sua mano.

Poi il suo piede urtò un sasso nascosto da tutto quel bianco e lei si ritrovò sdraiata per terra, con Harry che le schiacciava dolorosamente il braccio destro.

-Ahi!- esclamò prima di riuscire a fermarsi. Lui rotolò di lato lasciando per la prima volta dopo ore le sue dita e sollevando spruzzi bianchi che caddero sui suoi vestiti, sui suoi capelli, ovunque.

Annie si ritrovò a ridere appena lui la guardò in faccia, con piccoli fiocchi incastrati fra i ricci scuri e una smorfia a metà fra il dolore e il divertimento.

Ben presto le loro risate invasero il prato e, quando lei si alzò per poi tendergli una mano nello stesso gesto galante fatto da lui poco prima, il loro volume crebbe.

-Ha bisogno di aiuto, milord? -domandò Annie trattenendo una risatina.

Lui poggiò i palmi sul suolo gelato e si diede una piccola spinta. In meno di un secondo era in piedi al suo fianco.

-Oh no, madamigella, faccio da solo.

Le loro mani si rincontrarono nella stretta che le aveva legate per tutto il pomeriggio, entrambe gelide e piene di neve semi sciolta.

Si separarono davanti al bar, lo stesso dove fino a pochi giorni prima erano solo un ragazzo che sorrideva ad una giovane che distoglieva sempre lo sguardo, le guance in fiamme.

Quando si salutarono non erano più quelle persone. Si può cambiare così tanto in così poco?

 

Arrivò il momento in cui la neve si sciolse e i pettirossi tornarono, cinguettando e saltellando qua e là alla ricerca di cibo.

Lei lo aspettava ancora, seduta sullo stesso muretto di sempre, e lui arrivava sempre, sorridendo.

Quel giorno si sedette accanto a lei in silenzio, godendosi la vista della ragazza che osservava gli uccelli volare con un sorriso appena accennato sulle labbra.

-Mi piacerebbe, sai? -disse quando si accorse del suo sguardo sulla sua pelle.

-Ti piacerebbe fare cosa? -domandò Harry e il suo sguardo passò in rapida successione da lei ai passeri che stava fissando.

-Volare, andare via. - Quando Annie si girò, il suo sguardo era triste come non mai.

-Perché? -chiese il ragazzo prima di potersi fermare. Lei non poteva andarsene. Non lei. Non in quel momento.

Annie abbassò gli occhi per poi rialzarli verso il cielo. Uno sbuffo di vento fece gonfiare il suo prendisole rosso e lei arrossì mentre cercava di rimetterlo a posto.

Quando si ricompose e gli rispose la sua voce era intrisa di tristezza: -Perché la mia famiglia se ne va. Philadelphia, dicono. Un città migliore dove vivere.- si zittì per un secondo per poi tornare a parlare: -Per loro magari, non per me.

Harry aprì la bocca per parlare, per confortarla e dirle che tutto si sarebbe risolto, ma non trovò le parole.

Se ne andava davvero.

Non l’avrebbe permesso, lei non se ne sarebbe andata così, avrebbe combattuto.

Una lacrima scivolò lungo la guancia pallida della ragazza e Harry si affrettò ad asciugarla col dorso del pollice.

-Harry, non voglio andarmene.

C’era un tremito nella sua voce, un’insicurezza che non aveva mai sentito e che fece crollare le ultime speranze del ragazzo. Se lei si arrendeva non c’era davvero una soluzione.

-Troveremo un modo, Annie, c’è sempre una via d’uscita.- mormorò, eppure non ci credeva nemmeno lui.

 

Era il primo giorno di luglio e lei indossava lo stesso prendisole rosso di qualche mese prima, come se il tempo si fosse fermato in quel momento.

Era seduta sui lunghi gradini in legno della veranda di casa sua, intenta a leggere un libro dalla copertina consumata.

Alzò lo sguardo quando sentì i passi di Harry avvicinarsi e lo osservò mentre si sedeva al suo fianco.

Non sorrideva, sapeva cosa sarebbe successo da lì a poco.

-Parto domani. -disse Annie dopo qualche minuto e lui si girò a guardarla, gli occhi smeraldo pieni di stupore.

-Domani? - Non poteva crederci, non voleva crederci. Era troppo presto, c’erano ancora troppe cose da fare, troppe cose da dirsi, per separarsi.

Lei annuì e poi alzò la testa con fierezza: -Ho intenzione di scappare. Non mi porteranno via così facilmente. Qua c’è tutta la mia vita.

Qua ci sei tu, pensò ma non lo disse ad alta voce, non ne ebbe il coraggio.

Harry scoppiò a ridere, una risata che lasciava intendere tutta la preoccupazione e l’ansia che l’aveva assalito in quei giorni.

Quando lei lo fissò meravigliata, lui sorrise e le si avvicinò un poco.

-Annie Taylor, credo proprio di amarti.

La bocca della ragazza si spalancò di colpo, incredula. Non era possibile. Era un sogno, non c’era altra spiegazione.

Lui era Harry Styles, il ragazzo con la voce più bella della scuola, quello che le aveva sorriso di nascosto per un’intera stagione, quello che di sicuro non poteva star dicendo quelle parole, non a lei, almeno!

-Che cosa? -la domanda le uscì più simile ad un gemito strozzato che ad un vero e proprio suono degno di essere chiamato umano, ma lui capì lo stesso.

-Ho detto che credo di amarti, Annie. Anzi, per la verità ne sono proprio sicuro.

A metà fra il volersi dare un pizzicotto per assicurarsi di non essere finita in un qualche bel sogno e lo svenire per l’emozione, Annie trasse un profondo respiro.

-Sai, Harry Styles, mi sono innamorata di te il giorno in cui mi hai sorriso per la prima e penso che non smetterò mai. Ti aspetterò per sempre, tornerò e allora staremo insieme, lo giuro.

Lui sorrise di nuovo e le prese il viso fra le mani: -Shh, questo adesso non è importante. -sussurrò -ci penseremo dopo.

Poi si chinò in avanti e, quando le loro labbra si unirono, lei chiuse gli occhi.

Era un sogno, ne era certa.

Era un bellissimo sogno e non aveva la minima intenzione di svegliarsi.

Quando si staccarono per prendere un po’ di fiato, lo sguardo verde di lui incrociò quello di Annie e la ragazza alzò nuovamente il viso facendo ricominciare il bacio lì dove si era interrotto.

Alla fine si ritrassero e Harry appoggiò i palmi dietro la schiena, allungandosi come un gatto soddisfatto.

-Ho quasi diciotto anni, sai. Fra qualche mese sarò maggiorenne e potrò fare ciò che voglio.- la guardò e poi aggiunse, come se servisse dirlo: -E io voglio stare con te.

Annie rimase un secondo a fissarlo, assimilando la notizia pian piano.

-Tornerai? -sussurrò alla fine, quasi si fosse dimenticata che era lei ad andarsene.

-Tornerò da te -giurò Harry mentre gli ultimi raggi di sole si spegnevano oltre l’orizzonte.

 

I pettirossi saltellavano nel cortile della sua nuova casa e Annie li osservava mentre beccavano le briciole che lei gli aveva lasciato.

Erano passati due anni, due lunghi anni in cui aveva aspettato che Harry mantenesse la sua promessa.

-I ragazzi sono tutti dei bugiardi! -aveva gridato la sua nuova migliore amica, quella che faceva finta di capirla, ma che non riusciva mai a dire la cosa giusta.

Harry non era un bugiardo. Lei si fidava di lui.

Per la prima volta Annie si domandò se avesse fatto bene a riporre tanta fiducia in una promessa fatta il giorno prima della sua partenza.

Magari lui aveva trovato un’altra. Era così bello che non aveva dovuto sicuramente faticare per trovare una nuova ragazza che lo amasse. Forse in quel momento la cheerleader bionda lo stava stringendo forte, sussurrandogli parole dolci che lei non era mai riuscita a dirgli.

Magari lei avrebbe fatto bene ad ascoltare Faith, ad andare avanti, a dimenticare.

Non sarebbe mai riuscita a dimenticare, lo sapeva bene.

Lui era ancora lì, nel suo cuore, e non aveva intenzione di andarsene.

Quando suonò il campanello Annie si alzò di malavoglia dal pavimento sul quale era appostata per osservare gli uccelli e si sistemò il vestito.

Assomigliava a quello di quel giorno, solo che era blu, non rosso.

Aprì la porta senza nemmeno preoccuparsi di controllare chi fosse -sarà la mamma di sicuro- e si ritrovò davanti Harry. Era più alto di quanto si ricordasse, era più bello, ma era sempre lo stesso ragazzo che aveva lasciato quel pomeriggio d’estate.

-Sono passati due anni -sussurrò lei, incredula. Quanti anni aveva lui ora? Fece un rapido calcolo. Diciannove, ne aveva diciannove.

-Sono tornato- disse lui, la voce più triste di quanto Annie si ricordasse.

La ragazza sorrise e gli buttò le braccia intorno al collo.

-Sei qui ora, è ciò che conta, no?

Un sorriso illuminò il volto del diciannovenne che avvicinò il proprio viso a quello di lei: -Sì, conta solo questo ormai.

Quando la baciò fu come se quei due anni di separazione non fossero mai esistiti, come se fossero rimasti insieme per tutto quel tempo.

Mentre Annie si stringeva contro di lui, Harry si rese conto che non sarebbe più riuscito a dirle addio, si rese conto che la loro storia era appena iniziata e che ci sarebbe stato un lieto fine, un gran bel finale, ne era sicuro.



Angolo Autrice

OGGI E' IL COMPLEANNO DI HARRYYYYY

*parte la musica*
HAPPY BIRTHDAY TO YOUU
HAPPY BIRTHDAY TO YOUU
HAPPY BIRTHDAY TO HAZZA
HAPPY BIRTHDAY TO YOUU

ok perdonate i miei scleri serali, ma sono davvero felice per lui ^^
Diciannove anni non si compiono mica tutti i giorni! u.u
Spero che la storia vi sia piacuta e ricordate che una recensione fa la felicità ;)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: BeeMe