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Autore: TheYoungLion21    02/02/2013    1 recensioni
Charlotte Angus ha solo sette anni, in un freddo inverno viene ricoverata in un ospedale psichiatrico in Germania dove la sua vita cambierà radicalmente, incontrerà Matt, assassino fin da piccolo e altri personaggi stravaganti. Tutto questo verrà compensato dalla nascita di un' amore tra i due.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Febbraio; la neve ancora scende imperterrita sulle strade della piccola cittadina di Ederwood, Germania e le vie del centro sono deserte, i bambini malati, le scuole campo di battaglia per batteri di qualunque tipo.
Era una casa di periferia quella di Charlotte Angus, che oggi non è andata a scuola. Anche se ha solo sette anni da 11 Mesi gli è stata diagnosticata una carenza di Difese Immunitarie, che compromettono la sua salute ogni qual volta che il freddo si fa sentire.
Era nel suo piccolo letto, la camera era piccola, color Celeste con qualche foto sul muro del papà, morto in un incidente quando Charlotte aveva poco più di 3 anni.
Delirava, il termometro segnalava 40.3° e Mary, sua madre, decise di portarla al piccolo Ambulatorio a fine strada.
In quel piccolo edificio Lavorava sua zia: Margaret. Che aveva perso il figlio dopo la guerra del Vietnam.
Giunti all'ospedale la situazione era peggiorata, Charlotte era pallida, troppo, e le convulsioni erano ormai alle porte. Allora Charlie non seppe più niente.
Il pomeriggio del terzo giorno di ricovero Charlotte aprì gli occhi, li sbattè più volte e percepì una sensazione strana, diversa, per un attimo poteva sentire i suoni più lontani, poteva sentire la pioggia sbattere sul vetro, il rumore ovattato delle auto sulla neve, il pianto della signora Hardbrook, la quale aveva appena saputo della recente morte di sua madre; una brava donna, che non dimostrava i suoi 93 anni. Riuscì perfino a sentire i discorsi dei medici nella sala polivalente infondo al corridoio. Si stupì, il dolore era passato. Ma poi si svegliò. Davvero questa volta. Era in un ambiente Disgustoso. E sua madre parlava con gli infermieri. Era allarmata e Charlotte non aveva mai visto in lei un espressione così. Neanche quando ricevette la notizia della morte del marito. Appena i medici videro la bambina svegliarsi si avvicinarono, controllarono le funzioni vitali e consultarono le cartelle cliniche. Charlie aveva paura, sulla sua cartella c'era scritto  Charlotte Angus, 7, codice Rosso,Psico,4. Lei non ne capì il senso ma sapeva che era successo qualcosa; e che provabilmente la sua vita non sarebbe stata più la stessa.

 Charlie, tesoro Disse con tono aggraziato la mamma  I dottori hanno detto che questo ospedale non va bene, e che per un po' devi andare in un altro posto, senza la mamma, va bene?
Charlie non voleva dire di no e piangere, era piena di orgoglio verso se stesso e voleva dimostrare loro che ormai era grande. Gli infermieri la aiutarono ad alzarsi e mentre tentava di reggersi in piedi vide un uomo dietro di lei, le ricordava uno di quegli uomini che dai racconti di sua madre uccisero tanti ebrei come loro cento anni fa. Questi racconti avevano sempre terrorizzato Charlie ma la mamma glie li raccontava perchè diceva che sarebbe diventata una donna matura se avesse saputo che nel mondo sono più le cose brutte che quelle belle. Un attimo dopo, l'uomo era sparito.

Gli infermieri fecero salire la bambina su una Jeep verde militare senza sedili passeggeri, c'era solo quello del guidatore. Si sedettero per terra e Charlie si sdraiò sulle ginocchia della madre.

Curioso, pensò la piccola, riusciva ancora a sentire i suoni distanti, questa volta era quello della neve, dei bambini, dell' altra faccia nella medaglia dell' inverno.

C'era un solo finestrino, molto piccolo; la piccola si alzò e si mise in ginocchio, voleva vedere i tetti innevati e i camini fumanti ma appena gli occhi arrivarono al finestrino vide ben altro.

Il celo era nero. Eppure era pomeriggio. La neva tinta di rosso e decine di bambini a terra, senza vita. Questa volta Charlie pianse, sentì le sue lacrime scorrere sulla sua pelle liscia e morbida e chiese alla mamma il perchè di quello scenario. Anche la mamma dunque si affacciò, scrutò il paesaggio attentamente e disse che era normale che la neve si posasse sui tetti. Charlie non capì e spiegò alla mamma ciò che aveva visto lei. Mary non trattenne le lacrime, anche se fievoli furono di grande impatto su Charlie che toccò alla madre i capelli sentendone il profumo.

La destinazione era raggiunta. Il viaggio era durato poco più di 40 minuti e la neve non aveva ancora cessato la sua discesa. Fuori dalla macchina Charlotte e Mary vennero bruscamente separate, la seconda produsse un urlo gelido, pieno di dolore ma Charlie non ne capì il motivo e disse  A dopo mamma! Ignara che non l'avrebbe mai più rivista.

  
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