Ciao, come va? Come stai? Che fai? Io? Niente, parlo fra me e me, penso…sai com’è. La solita storia.
Ti capisco bene! Non è facile, anche io ci sono passata…vedrai: si risolverà tutto!
A interrompere il mio colloquio personale con la mia mente è la voce delle bionda Sara.
-Che fai tutta sola?- chiede.
I miei mi anno tutti abbandonata…ma allora: tu che ci fai qui? Perché mi rivolgi la parola? Lasciami sola.
-Non mi sento bene.- mento.
-Ah.- alza la testa come cenno di saluto e se ne va, lasciandomi sola, seduta sulle scale che portano al piano di sopra della scuola.
E guardo davanti a me, i ragazzi felici. Sorridono. Volti di persone conosciute e non si confondono alla mia vista.
Non ho nessuno. Ho bisogno di qualcuno *.
Le risate mi riempiono le orecchie.
La mia è solo invidia.
Perché loro sono felici e io no?
Mi copro il viso con le mani.
Sono in palestra.
Di fianco a me, Michelle e Cassandra parlano.
-Otto, diciotto, sessantotto! Amiche per sempre!- si battono il cinque.
Sorriso debolmente.
Non passa molto, che hanno già bisticciato.
-Ma come?- mi rivolgo a Cassandra confusa. –Non eravate otto, diciotto, sessantotto, amiche per sempre?-
Lei ride. Mi piace la sua risata. Sottile.
-È lei che è intrattabile!- esclama.
È una cosa ironica.
Non le rivolgo più la parola.
Getto la testa all’indietro.
Respiro
* citazione a quello che scrisse Amanda Todd. Sarai sempre nel mio cuore.