“Bibi, sei un idiota”
“Detto da te sembra quasi un complimento”
Osservò gli angoli di quelle labbra così scherzose, sprezzanti, sarcastiche di un infantile sarcasmo dispettoso.
“Fidati. Non lo è”
Stavolta erano le sue labbra ad arcuarsi verso l’alto.
 
Beast Boy la osservava da quasi due ore.
Incredibilmente fermo.
Una farfalla verde sulla sua spalla.
Aveva fatto finta di non notarlo -o non l’avevo notato davvero?- per molto, molto tempo.
Purtroppo per lei, Bibi stava imparando la pazienza.
“Vattene” biascicò tranquillamente lei, senza staccare gli occhi dal suo libro.
La farfalla vibrò in aria e fremette per pochi istanti, prima di prendere le sembianze di Beast Boy.
“Non dovresti essere nella mia stanza”
Lui sollevò le spalle.
“A me piace la tua stanza. Ci vengo un sacco di volte”
Raven lo fissò senza mutare espressione, come se poco ci credesse. Evidentemente Beast Boy stava sperimentando la veridicità del detto “non giocare con il fuoco…”
“Fuori di qui” rincarò la ragazza, poco desiderosa di un nuovo battibecco.
“Non mi credi? Mi piace davvero qua! Certo, a volte è un po’ imbarazzante incappare nella tua biancheria, perché tu porti biancheria sotto quella tutina, vero?”
“Perché me lo chiedi se ne sei così sicuro?”  
Lui fece un sorrisino, prendendo qualche passo nella camera.
“Non hai il permesso di scavare nei miei cassetti” fece lei, con tono piatto.
“Non posso farci niente se lasci la tua roba in giro. È per questo che non vuoi mai nessuno nella tua stanza?”
Raven si lasciò sfuggire un sorriso soddisfatto.
“Bibi, guardati intorno: vedi qualcosa in giro?”
Lui sgranò gli occhi color verde intenso. Raven scosse la testa.
“Questa non è la tua stanza”
Beast Boy si sedette sul pavimento, in un angolo, vicino al suo letto.
“No. Ma sarebbe bello se lo fosse”
 
Dopo un’ora di silenzio che passarono a non osservarsi reciprocamente -almeno per Raven era così, non poteva leggere e tenerlo sott’occhio contemporaneamente, lui forse si era stufato di osservarla- la ragazza cominciò a dimenticare cosa fosse la pazienza.
“Qual è il tuo problema?”
Beast Boy la raggiunse con pochi silenziosi passi e si appoggiò alla sua sedia.
“E’ tutto così tremendamente dark qui dentro. Così halloweeneggiante”
“Ripeto la domanda: qual è il tuo problema?”
Bibi sorrise, e guardò quei grandi, grandissimi occhi blu, pesti, ancor più scuri su quel viso pallido, su quella pelle liscia e opaca.
“Voglio conoscere tutti i tuoi segreti. È possibile?”
“Non ti interessano i miei segreti” rispose lei, sostenendo con ardore il suo sguardo.
“Posso arrivare ad uno scambio. Posso svelarti tutti i miei segreti”
Raven lo osservò con un sopracciglio alzato, chiedendosi quali segreti potesse nascondere quella pelle inumana. I suoi occhi brillarono lievemente.
La curiosità era troppa.
“Sentiamo”
La baciò. Di getto. Senza una reale motivazione.
Come uno scherzo, come un dispetto.
Fu abbastanza veloce da farle pensare che fosse stata una sua allucinazione.
“Questo è il primo. Quanti altri ne vuoi conoscere?”