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Autore: Marty Andry    05/02/2013    3 recensioni
"Tharos. Un ragazzo greco, uno qualunque. Non un semidio, come quelli cantati dai poeti. Un ragazzo semplice il cui nome racchiudeva una grande virtù: coraggio."
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tharos. Un ragazzo greco, uno qualunque. Non un semidio, come quelli cantati dai poeti. Un ragazzo semplice il cui nome racchiudeva una grande virtù: coraggio.
 
Un giorno, come tutti gli altri, in cui il caldo era più intenso del solito, stava seduto su uno scoglio in riva al mare. E lì, davanti all’immensità dell’Egeo, immaginava.
Sì, immaginava quale sarebbe stato il suo futuro. Si vedeva già vestito da oplita, vinceva la battaglia e via, tutti lo avrebbero adorato. Spesso, davanti a questi pensieri,un lieve sorriso compariva sulle sue labbra. Poi, sempre immerso nel suo mondo, mentre tutto il Peloponneso s’inchinava ai suoi piedi, compariva Antula.
Antula…
Tharos non era convinto, come affermava Socrate in quel periodo, che il genere femminile fosse, sulla base dell’intelletto, inferiore rispetto a quello maschile.
Antula, insieme ai suoi genitori e alla sorella, era la persona a cui teneva di più.
L’amava, l’amava con tutto sé stesso.
 
Il sole stava tramontando, doveva andare. Iniziò a correre, correre, doveva tornare a casa in fretta. Quel giorno, pensò, suo padre era andato all’agorà per vendere ciò che aveva pescato il giorno prima. Allora sorrise, poteva cambiare strada e salutare Antula. Ricominciò a correre, giunse davanti ad una delle porte delle mure della città e continuò finché non giunse all’estremo ovest della polis, dove viveva la ragazza.
Arrivato davanti casa, bussò.
Toc, toc, toc. Pausa. Toc, toc. Era il loro segnale.
Gli aprì una fanciulla che gli arrivava all’altezza del petto, dagli occhi color del mare nei quali si perse pochi attimi dopo.
Come la prima volta, Tharos rimase folgorato, incantato dalla bellezza di Antula.
 Il ragazzo la abbracciò e le diede un bacio sulla fronte.
<< Antula, scusa, devo andare! Sai che… >>
<< Sì, lo so,me l’hai ripetuto un milione di volte… >>
<< Se non ti vedo ogni giorno…Divento pazzo. >>
Antula sorrise.
<< Domani vieni con me al solito posto? >>
<< Certo! >>
<< Va bene, ci vediamo domani mattina, allora! Ciao, Antula! >>
Tharos si chiuse la porta della casa alle spalle, con il volto ancora in fiamme un po’ per la corsa e anche per Antula, soprattutto per lei.
Ricominciò a correre, anche questa volta il tragitto era più breve.
  
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