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Autore: jekikika96    05/02/2013    2 recensioni
- Peter !! - Il ragazzo si girò lentamente e notò che a chiamarlo era stata la strana ragazza che aveva incontrato quella mattina.
Con insofferenza disse - Scusa ma tu chi diavolo sei ? -
- Peter...non ti ricordi di me ? Sono Trilli -
" che nome strano" pensò Peter . Però lo trovava stranamente familiare...
Il subdolo Uncino ha spedito Peter sulla terra, cancellandogli la memoria. Trilli dovrà riportarlo indietro andando contro ad un Peter cambiato e purtroppo cresciuto...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimbi Sperduti, Campanellino/Trilly, Capitan Uncino, Peter Pan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Le spade si incrociarono con uno stridio metallico.
I due si guardarono negli occhi a vicenda con sguardi minacciosi e si staccarono per tornare in guardia.
Erano sul ponte della nave.
La battaglia infuriava intorno e Peter poteva sentire non lontano da lui lo svolazzare leggero di Trilli , le urla infantili dei bimbi sperduti e quelle di guerra degli indiani.
Se lo aspettava.
Erano anni che la situazione , già tesa , tra gli abitanti dell'isola e i pirati era peggiorata.
Ed ora eccoli lì, a combattere per liberarsi di quegli intrusi, che da tempo immemore disturbavano la tranquillità dell'Isola che non C'è.
Si erano organizzati per bene.
Non essendo guerrieri veri e propri avevano deciso di sfruttare il vantaggio del volo.
Così avevano chiesto aiuto alle fate, perché prestassero la polvere di Fata.
E insieme agli indiani avevano costruito una nave per poter fronteggiare i pirati.
Avevano fatto tutto molto in fretta e con discrezione, sperando di colpirli di sorpresa ma purtroppo li avevano trovati fin troppo preparati.
Peter non sapeva più da quanto combattevano , aveva perso la nozione del tempo , anche se in quel luogo era un eufemismo dire di percepirne lo scorrere.
All'inizio si era mosso nella mischia aiutando chi vedeva in difficoltà o sorvolando dall'alto la scena.
Ma quando aveva individuato Uncino che impietoso vessava i suoi compagni , aveva ingaggiato con lui un duello furioso senza esclusione di colpi.
Ognuno usava i suoi trucchetti .
Peter volava e schivava agilmente i fendenti di Uncino grazie alla velocità.
Ma anche il suo avversario non si risparmiava.
Lo attaccava sia con la spada che con l'uncino con una furia spaventosa.
Aveva un espressione truce e digrignava i denti ogni volta che mancava un affondo.
Ad un certo punto Peter aveva finito la polvere di Fata e non potendosi fermare si era deciso a combattere da terra.
Fino a quel momento erano rimasti in una situazione di stallo.
Per ogni colpo che Peter metteva a segno anche il suo avversario riusciva a colpirlo.
Ormai erano entrambi sfiniti , sudavano e perdevano sangue dalle varie ferite.
È quando stava per cedere alla stanchezza Peter sentì un grido.

Era uno dei suoi che urlava a squarciagola << Vittoria >>.

Lo ripeté più e più volte , con la voce spezzata ma anche felice.
A quel suono Peter si concesse un respiro , guardò uncino sorridendo e disse.                

- Arrenditi vecchio mio . Hai perso ormai . -

Si aspettava un ultimo e disperato tentativo da parte di Uncino che invece si tirò su dalla posizione di guardia , getto a terra la spada e si arrese.
Peter lo guardava stupido e allo stesso tempo sollevato.
Raccolse la spada del suo avversario e si girò per vedere come stavano i suoi.
A prima vista sembravano tutti vivi e vegeti , anche se stanchi e feriti.
Qua e la c'erano pirati inginocchiati a terra in segno di resa , altri perfino svenuti.
Vide Trilli avvicinarsi.
La sua fatina volava a zigzag ma splendeva ancora e quando fu abbastanza vicina , vide che sorrideva.
Gli si posò sulla spalla e gli disse

- Peter hai visto ? Abbiamo vinto ! -

- Si Trilli è fantastico . Solo che ne facciamo ora dei pirati ? - disse rivolto agli altri.

Alcuni gridarono di gettarli in pasto agli squali ma Peter ribatté con non erano come loro e avrebbero trovato una soluzione adatta.
Prima però voleva fare una cosa.
Disse a Trilli di procurarsi molta polvere di Fata per poter trasportare i prigionieri poi si girò verso Uncino e gli tese la mano.


- Siamo sempre stati avversari ma ti sei battuto valorosamente e te lo devo riconoscere - 4

Uncino fece per alzare anche lui la mano ma, invece , con un movimento fulmineo tirò fuori dalla manica un sacchetto e lo tirò ai piedi di Peter.

Dal sacchetto si sprigiono un fumo violaceo che pian piano avvolse Peter.
Vide diventare tutto sfocato , fino a che l'ultima cosa che scorse fu Uncino che lo guardava con un ghigno in volto.
Poi fu inghiottito dal vortice provocato dal fumo e tutto divenne buio.
 
Capitolo 1


La boscaglia fitta le limitava la vista e i rami le graffiavano il viso ed il corpo.
Li sentiva dietro di se che schiamazzavano e più di una volta avvertì uno spostamento d'aria pericolosamente vicino.
Le sue piccole ali sbattevano freneticamente e la solita scia dorata era sempre più debole.
Più si inoltrava nel bosco, più il suo volo si faceva irregolare e lento.
Le voci erano sempre più vicine e le chiome degli alberi impedivano ai raggi del sole di rischiarare il bosco, impedendole di vedere dove andava.
La fatina stava per perdere la speranza, quando un raggio coraggioso sfondò la resistenza dei rami per andare a posarsi al suolo.
Quella luce, anche se debole, permise a Trilli di scorgere la sua meta.
Con un ultimo sforzo aumentò la velocità, evitando per un soffio evitò i retini dei pirati che la inseguivano, andando ad infilare i nel grande albero cavo.
A causa della velocità con cui era arrivata, l'atterraggio non fu dei migliori.
Sbate più volte contro le pareti del tunnel d'accesso, per atterrare bruscamente sul duro pavimento di terra battuta.
Ancora rannicchiata a terra, tutta dolorante, senti una voce, infantile ed agitata, chiamarla :

- Trilli ! Trilli tutto bene ? -

Si tirò su a sedere lentamente e prendendo un gran respiro, annuì.
Sentì un sospiro di sollievo da parte del bimbo sperduto, che la prese delicatamente in mano, per poi adagiarla su di un morbido cuscino.
Il cuscino era poposata al centro di un grande tavolo di legno grezzo circondato al momento, da una decina di ragazzini, che la guardavano con un misto di speranza e apprensione.
La fatina ancora rannicchiata, si alzò in piedi, scoprendo un piccolo fagotti no che, fino a poco prima, stringeva al petto ossessivamente.
Sotto lo sguardo attento dei bimbi sperduti, infilò la mano all'interno del sacchetto.
Ne tirò fuori una macinata di una polverina violacea, che al contatto con la sua mano cominciò ad emanare un tenue bagliore. A
ll'improvviso gli sperduti asplosero in un grido di gioia, che espressero come solo dei bambin sanno fare.
C'era chi saltellava di qua e di lá, chi faceva la lotta, chi mangiava e chi volava.
Trilli aspettò pazientemente che si sfogassero per poi riattirare la loro attenzione su di sé con il trilli delle sue ali, cosa che le aveva fatto meritare quel nome.
Dovette ripetere l'operazione più volte prima che tutti gli sperduti tornassero a guardarla.
Poteva capirli, dopo tanto tempo quella polvere era l'unica, tenue, speranza di tornare alla normalità.
Ma quello da solo non sarebbe servito a nulla.
Avevano bisogno ancora di una cosa e solo gli indiani avrebbero potuto aiutarli.
Alzando lentamente il braccio Trilli indicò uno dei tanti tunnel all'interno dell'albero.
Lo sguardo dei bimbi si acces di comprensione e come da programma i tre più piccoli di loro si accinsero, insieme a Trilli, ad attraversare il tunnel.
Dopo che Uncino aveva fatto sparire Peter Pan , la situazione era degenerata.
I piarati apparentemente sconfitti avevano preso il sopravvento catturando quasi tutti.
Solo alcuni perduti e indiani si erano salvati.
I bimbi sperduti erano tornati al loro rifugio, spaesati e spaventati.
Come avrebbero fato senza Peter ? Alcuni si erano messi a piangere e i più grandi avevano cercato di calmare le acque.
Degli indiani sopravvissuti nessuna traccia.
E per molto tempo gli sperduti se l'era no cavata da soli, andando avanti a stento , per inerzia.
Con l'unica speranza che da un momento all'altro Peter sarebbe riapparso e li avrebbe salvati tutti.
Ma non era successo.
Peter era scomparso , i più pessimisti dicevano morto.
E quando la speranza stava per sparire definitivamente si era aperto un buco nell'albero ed era sbucato fuori un vecchietto tutto raggrinzito, con i capelli grigi e la pelle scura tutta raggrinzita, vestito di pelle animale.
Si era presentato come lo sciamano del villaggio indiano e aveva aggiunto che sapeva dov'era Peter e come farlo tornare.
La cosa buona dei bambini è che hanno una mente aperta e sono facilmente impressionabili.
Per questo la notizia di un possibile ritorno di Peter li rese solo estremamente felici.
Niente sospetto o scetticismo.
Solo una nuova speranza.
 

  
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