Sei
–
scritto da Ladym
Da mai. Da ieri. Da sempre.
Da due
anni.
Improvvisamente sui suoi polsi, sulle
sue mani, spuntano
segni, graffi.
È il cane dei vicini.
È il gatto dell’amica. È la copertina
di un libro.
È
il rasoio di suo
padre.
Finge non esistano, sono semplici
linee di colore diverso
dal resto, che spariscono con la stagione estiva, si perdono
nell’abbronzatura
omogenea. Non sa neanche di preciso perché lo fa.
Vuole punire quel corpo ingrato, che
l’abbandona nei momenti
di maggiore bisogno? O cerca invece una modalità diversa per
distinguersi dalla massa?
Ma sempre solo una volta ogni tanto,
perché i genitori, gli
amici, non se ne accorgano. In fondo, lei non ha alcun motivo per
sentirsi
depressa, nessuna valida ragione per incidersi la pelle ed osservare il
sangue
che lento affiora, gocciola. Non ha senso che lei, impaurita,
deliziata, cerchi
poi di nasconderlo leccandolo via, gustandolo in tutto il suo sapore
proibito.
E si ritrova a pensare che forse
può avanzare di un passo.
Trovare qualcosa che la caratterizzi per la sua cultura, per le sue
capacità,
per il suo stesso essere.
Nuove linee, sei. In una stella a sei
punte: simbolo per
eccellenza, cicatrice, tatuaggio.
E tutti
capirebbero. E tutti saprebbero. E tutti la riconoscerebbero per quello
che è
in realtà.
Poi, con la mano destra ancora
arrossata, verga poche righe
a matita, su una pagina a caso, di un libro a caso:
Ora non sono più
segni, graffi privi di senso. Anche il loro sapore acquista gusto.
È il
dolce-salato del sangue speso per uno scopo. È quel sangue
fuoriuscito e poi
tornato alla fonte, è quella pelle lacerata, brutalmente
strappata con lo scopo
del puro esibizionismo, con lo scopo di diventare unici e di marcare la
propria
identità.
È sangue speso per
farne vedere il colore. Non solo simbolo di una razionalità
perduta, di una
tradizione rimasta inascoltata, ma anche richiamo esplicito al proprio
sapere,
unione di mondi diversi fra loro, simbolo senza tempo.
Non
è piacere nel
dolore, né lo sarà mai, ma estasi
dell’anima al ricongiungimento con se stessa.