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Autore: Whooki    08/02/2013    4 recensioni
Kisshu era un narcisista e non avrebbe mai rifiutato una proposta tanto invitante, specie contro un infimo terrestre debole come lui.
-Come preferisci, sarà divertente toglierti di mezzo.- l’alieno volteggiò in aria per un momento, poi improvvisamente si scagliò estraendo i Sai in direzione di Ryo che si mise in posizione di difesa pronto allo scontro.
Non importava se gli avesse frantumato le ossa o lacerato la pelle, ma non si sarebbe arreso.
In un modo o nell’altro sarebbe riuscito a liberarla.
Spostò per un momento lo sguardo in direzione di Ichigo che in lacrime gli urlava di scappare.
No, non sarebbe fuggito. Non questa volta.
L’avrebbe salvata… -a qualsiasi costo- sussurrò Ryo deciso come non mai -a qualsiasi prezzo-.
[Rating Giallo inserito per l'ultimo capitolo]
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dietro ad  una maschera



Premessa:  Seconda parte di questo racconto, dopo aver lottato con il mio pc che si è divertito a cancellarmi questo capitolo, ma l'ho riscritto...alla faccia sua u.u ....hope u like it!
 
I due avevano appena smesso di bisticciare quando arrivarono nei pressi del centro, un conflitto concluso dalla ragazza, che rassegnata, aveva capito di non avere via di fuga.
Sapeva molto bene che Ryo era irremovibile quando prendeva una decisione e questo, in qualche modo, li rendeva molto simili…peccato fossero due teste calde che si scontravano non appena avevano l’occasione.
Ichigo osservava le larghe spalle del ragazzo che, imperterrito, non le rivolgeva la parola camminando di fronte a lei tra le bancarelle di sukiyaki.
 
Non che Ryo lo facesse per rabbia, ma per pensare a dove diavolo poteva portarla a fare spese per rendere la sua messa in scena credibile.
Lei sbuffò infastidita per rompere quel silenzio assordante “Almeno potresti dirmi cosa dobbiamo comprare visto che mi hai trascinata qui! Magari dividendoci potremo fare prima!”.
Ryo si fermò di colpo facendola schiantare contro la sua schiena, se l’aveva portata con sé era appunto per tenerla il più lontana possibile da Aoyama, ma non poteva rivelarlo altrimenti rischiava il linciaggio “dubito che riusciresti a portare da sola i sacchetti della frutta”.
Frutta?!? Ma che gli era saltato in mente?
 
“Ehh? Come della frutta?”  Ichigo gli si parò davanti con le braccia sulle anche visibilmente irritata “tu mi hai trascinata fino a qui per andare dal fruttivendolo?!”.
Ennesima scusa banale, ma del resto lui che poteva farci?
 Da qualche tempo quando si trovava vicino ad Ichigo la sua mente si svuotava totalmente facendogli dire cose assurde.
Fortuna voleva che aveva imparato a mascherare molto bene i suoi sentimenti e con aria di  sufficienza cercò di calmarla “non fare quella faccia, sai bene che Kyle ci tiene molto a creare le sue torte con frutta fresca e di qualità” magari puntando sul suo amico aveva più possibilità di vittoria, ma il boicottaggio al suo appuntamento non era facile da dimenticare.
“Ma oggi dovevo vedermi con Aoyama e adesso come faccio?!” si lamentò lei per impietosirlo…peccato che con lui questo tipo di trucchetti non funzionavano.
“Semplice, avvertilo” le rispose tranquillamente come se fosse un ovvietà  e dandole una leggera pacca su una spalla la indusse a riprendere a camminare al suo fianco… o meglio trascinare i piedi vista la voglia di fare che aveva Ichigo.
Lei decise di non rispondergli per le rime, aveva litigato abbastanza con Ryo per oggi e se voleva uscirne il meno stressata possibile doveva assecondarlo.
Sospirò melodrammatica mandando un messaggio ad Aoyama  dove spiegò l’accaduto, e per dare maggiore enfasi al suo dispiacere, aggiunse un sacco di smile tristi…con tanto di bomba significativa vicino al nome Ryo.
Fortunatamente il suo ragazzo era un tipo docile e non si sarebbe mai arrabbiato con lei, infatti pochi istanti dopo i due chattavano allegramente come nulla fosse, con il risultato di una Ichigo gongolante e un Ryo al limite della pazienza.
Aveva sottovalutato il potere dell’amore tra gli adolescenti: erano in grado di trasformarsi in perfetti nerd con uno smartphone  in mano.
Guardò di sottecchi Ichigo – Cosa diavolo ci faccio qui insieme a questa ragazzina? Devo aver perso la testa – pensò mentre la vedeva ridere, un sorriso che la illuminava e la faceva splendere nella bellezza dei suoi anni: spalle esili, ma forti …frutto delle sue battaglie; la pelle candida e fresca in contrasto con la divisa rossa del Caffè Mew e un collo esile da cui usciva una risata cristallina che lo faceva tremare dentro di lui.
Si ritrovò a fissarla senza volerlo, delle volte non poteva farne a meno e avido la scrutava come per imprimere nella mente ogni dettaglio.
Non ci volle molto che Ichigo se né accorgesse sentendo degli occhi cercarla e trapassarla nel profondo “perché mi stai fissando?”.
 
Ryo si ridestò dal mondo in cui si era rifugiato e distolse rapidamente lo sguardo colto in flagrante “non lo stavo facendo” e per togliere ogni dubbio dalla ragazza aggiunse schernendola “mi stavo semplicemente chiedendo se il cellulare fosse un tutt’uno con la tua mano”.
Lei lo guardò sbalordita, possibile che avesse soltanto da criticarla?
La sorpresa però si sostituì in pochissimo tempo alla rabbia: se Ichigo si fosse ritrovata in un cartone animato avrebbe emesso dalle orecchie nuvole di fumo nero.
Si alzò sulle punte, in un chiaro atteggiamento di sfida, a pochi centimetri dal viso di Ryo, che più di intimorirlo gli fece perdere un battito nell’averlo colto alla sprovvista.
“Ma chi ti credi di essere si può sapere?!”
Gli sarebbe bastato un attimo...erano così vicini che avrebbe potuto piegarsi leggermente in avanti per baciarla e farla tacere, togliendosi quel desiderio che lo faceva impazzire da giorni.
Non c’era gusto però a rubarle un bacio così, anche se la tentazione era tanta.
Ritrovando lucidità posò una mano sopra alla testa di Ichigo scompigliandoli animatamente i capelli “Un ottimo baby sitter e sei fortunata che non ti chieda un compenso”.
Lei rimase nuovamente a bocca aperta non aspettandosi una risposta simile, ma ritrovò quasi subito la grinta nel vedere Ryo incamminarsi divertito piantandola li come uno stoccafisso “Sei un maleducato, un cafone, un…un…” sbraitò seguendolo furibonda e attirando così l’attenzione dei passanti che la guardavano sbigottiti.
Quel ragazzo la faceva imbestialire come nessun altro, era talmente imprevedibile da non sapere mai come si sarebbe comportato l’attimo successivo.
Ichigo era convinta che si divertisse a prendersi gioco di lei, ma ciò che non poteva immaginare è che per Ryo era l’unico modo di non cedere definitivamente…sapeva che se avesse perso quella strana normalità di punzecchiarsi a vicenda non sarebbe più riuscito a trattenersi.
Ad un certo punto lei smise di insultarlo perché qualcos’altro aveva attirato la sua attenzione: in bella vista sulla vetrina della stilista Yukino Hamichi  troneggiava un magnifico abito nero.
Ryo le si avvicinò e capì il motivo di tanta adorazione, era davvero splendido: aveva una scollatura a cuore che aderiva nel punto vita fino a sciogliersi in pieghe leggere di chiffon lungo i fianchi…semplice, ma d’effetto.
Ichigo entrò nel negozio a passo spedito ormai completamente stregata… doveva assolutamente provarlo anche se non se lo poteva permettere, giusto per togliersi lo sfizio di vederselo addosso.
Dopo un breve accenno alla commessa era già in camerino a provarsi l’abito.
Lui la attese sprofondando in una poltrona di pelle bianca con la testa reclinata indietro osservando assonnato gli intarsi elaborati del soffitto.
Era stanchissimo per la notte passata in bianco e le palpebre avrebbero ceduto al richiamo di Morfeo se ci avesse messo troppo tempo a cambiarsi.
“Signorina, le sta davvero un incanto!” la voce trillante della commessa  lo scosse dal torpore e incuriosito da tanto entusiasmo alzò la testa e … rimase senza fiato.
Una scarica elettrica lo attraversò in ogni centimetro del corpo facendolo sussultare:
Ichigo era bella da far star male con il vestito che le disegnava naturalmente le morbide forme come se fosse stato creato apposta per lei.
La vide incera girarsi su sé stessa guardandosi allo specchio e arrossendo sentendosi al centro dell’attenzione con i mille complimenti che le venivano rivolti dal personale.
Non era nemmeno consapevole di quanto incantevole fosse in quel momento.
 
Lo guardò con i suoi grandi occhi da cerbiatta “allora?” gli chiese aggrottando la fronte come per studiarne la sua reazione che tardava ad arrivare per lo stupore.
“Non dici nulla?” riprovò la ragazza preparandosi mentalmente alla solita battuta sul seno troppo piccolo che si ritrovava, ma nel viso di lui non c’era traccia di scherno che rimase semplicemente a guardarla incantato.
“Io…” provò a dire Ryo, ma venne interrotto dalla commessa “credo che il suo fidanzato la trovi splendida!” rise portandosi una mano alla bocca pensando che fossero una coppia adorabile. Ricordò con nostalgia gli anni delle scuola dove l’amore era puro e semplice.
“N- non è il mio fidanzato!!” replicò prontamente lei alzando leggermente la voce…
…aveva negato senza un minimo d’esitazione.
Ryo rimase seduto immobile senza dire nulla, non che si aspettasse altro da lei, ma quella sicurezza lo aveva bloccato come se avesse ricevuto uno schiaffo in pieno volto.
Si alzò stancamente ricambiando lo sguardo di Ichigo che lo osservava con aria interrogativa non capendo il suo improvviso silenzio.
“Sei davvero bellissima” riuscì a dire pacatamente e, mettendosi le mani in tasca, si diresse rapidamente fuori dal negozio senza aggiungere altro.
 
Ci fu un momento di silenzio imbarazzante e la commessa rendendosi conto della gaffe fatta si congedò lasciando Ichigo cambiarsi  da sola con i pensieri che le affollavano la mente.
Nonostante il tono di Ryo fosse neutro, i suoi occhi blu oceano si erano incupiti in un’ombra di tristezza che l’avevano turbata.
Si sfilò rapidamente il vestito che scivolò leggero dal suo corpo sinuoso e si rimise rapidamente la divisa da Maid.
Per quanto si sforzasse non riusciva mai a comprenderlo in fondo: un momento la tormentava e si adirava con lei, ed un momento dopo la spiazzava trasformandosi in una persona completamente diversa.
- Cosa diavolo ci faccio qui insieme a lui? - si ritrovò a pensare, ma anche se non riusciva a trovare una risposta le sue gambe si mossero da sole per seguirlo.
 
 
Ryo respirò a fondo l’aria autunnale passandosi una mano tra i capelli…si maledisse mentalmente per aver reagito in quella maniera.
Desiderava Ichigo, ma sapeva di non avere nessuna chance contro l’affetto che provava per Aoyama…era un vigliacco, non fu difficile per lui ammetterlo.
La verità è che non voleva correre il rischio di spaventarla dichiarando i suoi sentimenti allontanandola così del tutto…
… e soprattutto non doveva perdere di vista che  lui era un suo superiore e  tale doveva rimanere per il bene del progetto Mew. Almeno questa era la convinzione che voleva tener fede.
 
“Si può sapere che ti è preso la dentro?” Ichigo era alle sue spalle con la mascella serrata e gli occhi che brillavano di confusione…questa volta non avrebbe finto che non fosse accaduto nulla ed era decisa a risolvere la questione con Ryo una volta per tutte.
Non solo per i loro continui litigi, ma perché dentro di lei sapeva di averlo ferito e non riusciva a capirne il motivo.
E questo la tormentava più di quando la faceva alterare con le sue provocazioni.
Si voltò a guardarla e conosceva quello sguardo deciso, l’aveva visto più volte nelle battaglie e non se né sarebbe tirato fuori tanto facilmente.
“Niente di importante, sono solo stanco…” cercò di sviare il discorso, avviandosi verso le strisce pedonali, cercando con gli occhi qualsiasi cosa che potesse attirare la sua attenzione e non farlo smascherare dallo sguardo indagatrice di Ichigo.
Lei non demorse dal suo intento e si allungò per  prendergli la mano costringendolo a voltarsi nuovamente “non è solo quello…”.
I muscoli del viso di Ryo si irrigidirono per la tensione, poteva sentire la pressione della sua mano a contatto con la propria, un calore che si trasmetteva per tutto il braccio e lo soffocava perché non poteva ricambiarla. Non come lui avrebbe desiderato.
La guardò seriamente “come fai ad esserne sicura?”.
Ichigo non lo sapeva, ultimamente non era più sicura di niente: la guerra contro gli alieni aveva compromesso i rapporti con le persone a cui voleva più bene, costringendola a mentire ai suoi genitori, alle sue amiche a scuola e persino ad Aoyama.
Sapeva molto bene come ci si sentiva a mentire, a dover mandare giù un boccone amaro e fingere una normalità che da mesi non esisteva più.
Con le sue compagne di squadra aveva condiviso tutto questo, mostrandosi nelle sue debolezze persino con Kyle e Ryo…e per questa ragione non poteva sopportare che ci fosse una barriera tra loro due, senza una fiducia reciproca.
“Io e te ci siamo scontrati fin dal primo giorno, attaccandoci anche per la minima stupidaggine, ma nonostante questo ci siamo sostenuti a vicenda in questa missione.
Non posso dire di conoscerti a fondo e non pretendo che tu ti confida con me da un giorno all’altro, però voglio che tu sappia che ci sono e puoi contare sempre su di me”.
 
Ichigo non riuscì a credere di averglielo detto veramente,  ma si sentì sollevata di essersi tolta un peso. Abbassò il capo intimidita non riuscendo a reggere quegli occhi blu intensi che la fissavano incerti… era grato per quello che gli aveva detto, ma cosa avrebbe potuto rispondere? Hey perché non molli quel fesso di Aoyama per me?
Tutto sommato l’idea non gli dispiaceva e, rilassandosi, si lasciò andare ad un sorriso “Grazie, Ichigo”, lei ricambiò… era impossibile rimanere indifferenti a quei denti bianchi perfetti.
In quel momento si accorse di tenergli ancora la mano e divenendo tutta rossa  per l’imbarazzo la lasciò andare indietreggiando di qualche passo,
Si ricompose alla meglio simulando un colpo di tosse “beh è meglio che andiamo, se ci mettiamo troppo tempo  gli altri si preoccuperanno”.
Ad un tratto la terra sotto i loro piedi tremò scatenando il panico tra i passanti che non riuscivano a restare in piedi per le forti oscillazioni, le macchine parcheggiate ai lati della strada fecero suonare l’allarme d’antifurto… le scosse terminarono quasi subito, ma la calma durò pochi attimi: una forte esplosione  distrusse a metà un grattacielo a tre isolati di distanza da loro, facendone comparire un polipo gigante.
Ryo e Ichigo si scambiarono una breve occhiata d’intesa per poi lanciarsi insieme all’inseguimento del chimero.



Note di Whooki: Yukino Hanamichi non esiste, stilista inventata di sana pianta XD 
Dedicata a Raf, Salice, Silvia e Camy sperando di non aver combinato un macello con questa coppia e ringraziandovi  per il supporto!^^
La terza parte è  in cantiere :)
  
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