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Autore: JaseyRaePhelps    09/02/2013    0 recensioni
Mi chiamo Helen Chase, ho 16 anni , sono cresciuta in un villaggio di superstiti al blackout a nord di Los Angeles. Mi sono goduta l’elettricità per circa 2 secondi poi tutto si è spento, fortunatamente essendo mio padre un medico sono nata in casa quindi non ne ho risentito molto. Il mio migliore amico, Alex Bartowski, un ragazzo alto con capelli biondo scuro e pelle abbronzata dalle tante battute di caccia sulla spiaggia,nato 3 giorni dopo di me e mia ombra da allora. Qualcuno dice che un giorno ci sposeremo , ma ne dubito fortemente perché non voglio spiegare ai miei figli perché il loro padre ha una enorme cicatrice sulla chiappa destra
Genere: Avventura, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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> Mi chiamo Helen Chase, ho 16 anni , sono cresciuta in un villaggio di superstiti al blackout a nord di Los Angeles. Mi sono goduta l’elettricità per circa 2 secondi poi tutto si è spento, fortunatamente essendo mio padre un medico sono nata in casa quindi non ne ho risentito molto. Il mio migliore amico, Alex Bartowski, un ragazzo alto con capelli biondo scuro e pelle abbronzata dalle tante battute di caccia sulla spiaggia,nato 3 giorni dopo di me e mia ombra da allora. Qualcuno dice che un giorno ci sposeremo , ma ne dubito fortemente perché non voglio spiegare ai miei figli perché il loro padre ha una enorme cicatrice sulla chiappa destra.
Le cose hanno incominciato ad incasinarsi circa un anno fa . Ero di ritorno da una battuta di caccia con Alex quando ad un tratto sentimmo un colpo, terrorizzati corremmo al villaggio , perché un colpo di pistola significa una cosa sola : Miliza . E Milizia significa guai. Una volta arrivati ci accorgemmo subito che era troppo tardi , la Milizia aveva già varcato i cancelli e stava sparando a casacccio per attirare l’attenzione . Ad un tratto un soldato dai capelli neri e sudici che avevano tutta l’aria di aver dimenticato cosa fosse una doccia  urlo mio padre , volevano mio padre. Ebbi un tuffo al cuore. < cosa volete da lui?> chiesi di riamando < solo fargli qualche domanda tesoro , tu principessina chi saresti?>mi rispose con un tono sarcastico ops, frase sbagliata geniaccia! In un  attimo le guardie mi furono sopra e mi ritrovai legata come un salame < oh-oh-oh! Ma che bella sorpresa! Ora tua padre si farà avanti di sicuro .Vero?!>urlò alla rivolto alla folla  continuando con il suo tono sarcastico < Non vorrà sembrare mica una cattivo padre?> . Era fatta, ci avevano fregato, mi padre si fiondò subito al centro , urlando la sua consegna volontaria se mi avessero rilasciata . Poi non seppi più nulla , perché la guardia mi diede una bastonata in testa , e svenni .
Al mio risveglio mi trovai in casa con Alex,la mia ombra bionda, accanto < e secondo te me ne dovrei stare calma?!?! Col cavolo! Hanno appena preso mio padre te ne rendi conto?!> < Helen lo so , ma se davvero vuoi rivedere tuo padre devi stare calma perché altrimenti ti scoppia una vena ! > .  Dopo non molto pacate discussioni decidemmo di partire per raggiungere in quartier generale della Milizia , che sfortunatamente era a New York. Partimmo la mattina subito dopo , all' alba per non farci scoprire, poiché andare nel quartier generale della milizia non era ( e non è) una cosa consigliabile. Ci fermammo per la prima volta a Las Vegas dove riposammo in un hotel per acolisti ( ma che gioia!!) poi riprendemmo il cammino. Dopo qualche giorno arrivammo in prossimità di alcune cascate e mentre Alex organizzava un riparo su un albero per la notte io andai a prendere dell’acqua.Quando arrivai mi dovetti subito nascondere perché alle li c’era un ragazzo, poco più grande di me, che pescava .Io oltre ad Alex non mai visto un adolescente e ritrovarmi davanti un ragazzo un po’ pallidino dai capelli nerissimi e dei meravigliosi occhi azzurro ghiaccio mi lasciò basita . Sfortunatamente feci rumore e lui i sgamò subito mi disse con un sorriso amichevole < Io sono Aaron> riempii le boracce e scappai. Subito raccontai l’accaduto ad Alex che tra le risate mi disse che avevo fatto un gran figuraccia! Trascorremmo la serata tra scherzi e risate senza sapere il pericolo che ci attendeva il giorno dopo.
  
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