Sonny aveva 4 anni quando ricevette la sua prima lucina da notte.
A quell'età non si ha la ben che minima idea di cosa volesse dire la parola "Buio".
Ed fu così che passò il resto della sua vita. Quando calavano le ombre e si intravedeva la luna, Sonny correva in camera sua e attaccava "Bubi" alla presa elettrica.
Bubi.
Così la chiamò.
E fu grazie a Bubi che Sonny sparì.
Era una normalissima serata. Come ogni sera, la mamma, portò a letto il suo ometto e gli diede il bacio della buona notte.
Prima che chiudesse la porta, Sonny bisbigliò: "Ricordati di Bubi".
La mamma controllò che Bubi fosse al suo posto e quando ne ebbe la certezza, si diresse in camera sua, tra le braccia di suo marito.
Nella notte, circa a mezzanotte, ci fu un black-out nel quartiere, ma nessuno se ne accorse, nemmeno i genitori di Sonny.
Ma quest'ultimo invece sì. Aprì gli occhi e subito vide la luce di Bubi, spegnersi a poco a poco.
Si tirò le coperte fin sopra la testa, ma riuscì a intravedere una strana ombra che si catapultava su di lui.
La mattina dopo, la mamma andò in camera di Sonny per svegliarlo... Non ci trovò nessuno.
Alle dieci del mattino la polizia bussò alla porta di casa.
Interrogarono sia la madre che il padre di Sonny e controllarono la stanza.
Infine chiesero alla donna se aveva qualche idea di come suo figlio fosse sparito.
Lei rispose terrorizzata: "Bubi me lo ha portato via" mentre fissava la presa elettrica, ormai sradicata, dalla parete.