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Autore: sakuraenn    10/02/2013    1 recensioni
Storia questa pubblicata sul mio personal forum in data 13/07/2012.
La storia è ambientata in un mondo in cui vivono unicamente draghi. Narra le vicende di una giovane coppia di draghi che sta per sposarsi e del loro destino.
N.B Ricordo che se trovate questo racconto con il nick Sakurakid, Viridiana Camelia del Deserto sono sempre io.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nirania; una terra non comune.
Da millenni questa è la terra dei Draghi. Le due famiglie dominanti sono Gli Eternity e i Cristallian. Una appartenente alla specie dei White Dragon l'altra dei Black Dragon.
Insieme governano il regno con un patto siglato da entrambe le fazioni e insieme amministrano le dispute territoriali interne al regno.
Nessuno sa però che questo regno si basa su una stabilità effimera e che ogni tot di tempo deve nascere un Dragone in grado di rivoluzionare la vita di quel luogo.
I prescelti attualmente in carica, con il compito di portare alla venuta di questa creatura sono i veggenti del regno. Loro fin dalla nascita portano il marchio; Dyaphason della famiglia Eternity e Note della famiglia Cristalian.
E la prima volta che due razze diverse devono unirsi per generare "L'evoluzione" e non tutti sono felici di questa unione, la ritengono profana e disdicevole.
Il malcontento è alle stelle e tutti si preoccupano. Chi più, chi meno.
Dall'ingresso della sua caverna Note sospirò fissando il cielo. Quella situazine non le piaceva ma non per via del matrimonio. Dyaphason era un gran drago; era di bella presenza, abile condottiero e anche un discreto veggente.
Quel che la preoccupava erano gli sguardi della gente e dei dignitari. Sguardi colmi di odio e paura.
"Che c'era di male a sposare un Drago Nero?" Non lo sapeva e nemmeno si capacitava come una come lei potesse avere il marchio del prescelto, fatto stà che aveva quel simbolo e che la gente odiava l'idea di un unione tra loro.
Sospirò di nuovo, magari dopo il matrimonio vedendo che non accadeva nulla si sarebbero calmati; ma non ci contava troppo.
Rientrò in casa e si distese sul suo giaciglio cercando di prendere sonno, domani mattina si sposava e voleva essere in forma.
Il suo sonno però non fu per niente tranquillo, quel presagio che la dominava si mostrava come un ombra scura, avviluppava il suo futuro di Drago bianco e la portava lontano, non sapeva dove.
Si svegliò presto e con una leggera depressione. Il sole splendeva pallido illuminando le cime innevate dei monti e le punte degli alberi.
La foresta si distendeva ancora buia e carica della vita notturna che cominciava a ritirarsi con l'arrivo del giorno, era tutto così "particolare" a quell'ora del mattino, nemmeno sembrava reale.
Aspirò profondamente l'aria fredda e con una profonda tristezza interiore si diresse alla cascata per fare qualche abbluzione e pulirsi le scaglie con i minerali delle rocce.
Strofinarsi sulla parete ruvida e fresca e sentire il getto d'acqua tra le scaglie attenuò un po' il suo malessere, bagnarsi e scrollarsi la svegliarono del tutto.
Raccolse con le fauci alcune pesche e le gustò lentamente. Quei frutti succosi e maturi erano l'ideale come colazione.
Si sedette a gustarsi i primi segni di vita e fare un bagno di luce; allentato quasi totalmente lo stress si diresse alla città pronta per il grande passo.
Camminò a passi misurati lasciandosi cullare dai rumori della natura, sperando in cuor suo che tutto andasse per il meglio.
Arrivata alla città lo sgomento le riprese. Si guardò attorno, le ampie pareti bianche coperte di incavi e casa di numerosi draghi e la piazza rialzata formata da una lastra di granito lucido erano gremite di gente; i pilastri di quarzo posti agli angoli dell'abitato volti a formare un cerchio di protezione, sembrarono cupi e ostili.
Per un momento pensò di fuggire ma la responsabilità e l'onore di essere l'eletta, la costrinsero a procedere. Fissò la piazza con il groppo in gola, erano pochi metri ma, quei pochi passi le sembrarono km. Fece un profondo respiro guardandosi attorno e sentedosi persa, a mano a mano che si avvicinava, la figura imponente di Dyaphason le fece provare un senso di sicurezza. Non era sola anche lui era nella sua stesa situazione e sembrava felice di condividere la vita con lei.
Si fermò di fronte all'anziano e salutò il suo compagno con un gesto del capo. Il vecchio li oservò in modo grave, poi salì sulla piazza con passo sicuro.
< << Nel nome di questa terra e con la sua benedizione; con quella del sole; delle stirpi degli antenati e di quelle future io vi dichiaro marito e moglie.>>
Enrambi emisero il canto del drago per festeggiare la loro unione ma nessuno degli altri draghi presenti si unì al coro per festeggiare il matrimonio.
Entrambi abbassarono lentamente il tono della voce fino ad ammutolirsi e si guardarono abbattuti ,sorridendosi timidamente a vicenda.
Incrociarono la zampa l'uno dell'altra e attesero con i cuori colmi di una paura e di un insicurezza mai provata. L'anziano li guardò con un misto di pietà e timore, poi si voltò a osservare la figura ingobbita piena di cicatrici che con passo pesante saliva nella piazza.
Il drago di Lava si fermò davanti a lui cupo, poi si voltò a guardare con severità i due giovani draghi. Sospirò voltandosi verso il pubblico.
Sapeva quel che doveva dire ma capiva a priori che la sua rivelazione avrebbe cambiato le cose per sempre. Guardò di sottecchi nuovamente i giovani e si concentrò poi sul pubblico, fece un profondo sospiro e tossì assumendo un tono grave ed ergendosi in tutta a sua statura.
<<
Il profeta del mondo ha parlato dal fondo della sua caverna d'acqua. La creatura dell'evoluzione darà inizio ad una nuova specie di draghi. Loro sapranno mutare aspetto, varcare la dimensione e mescolarsi alla razza umana. Loro saranno draghi in grado di essere anche uomini e dotati sia del nostro istinto e intelligenza che dei sentimenti e delle pulsioni degli esseri umani. Questo il propfeta auspica e auspica da ciò l'avvento di una nuova era.>>
Un silenzio sconcertato si diffuse in tutta la città, si guardarono tutti fra loro compresi gli sposi.
Passarono lunghi minuti di silenzio, poi una voce urlò " Quella creatura sarà un Demonio! E un unione infausta quella di due draghi di razze differenti!!"
Alla voce si unirono un coro di assensi che coprì qualsiasi altro rumore; il drago di lava emise uno sbuffo scuotendo il capo. Supertiziosi e stupidi!
Si volse, camminando lentamente passando a fianco dei due draghi, gettò loro un occhiata di pietà mentre proseguiva.
<< Mi spiace la sorte vi è stata negativa sposi prescelti. In caso abbiate bisogno cercherò di fare il possibile per aiutarvi. Voglia il Grande Drago che tutto si calmi e possiate vviere una vita tranquila. >>
Le voci risuonarono forti e i draghi inziarono ad accalcarsi per salire sulla piazza. L'Anziano li fissò con urgenza invitandoli ad allontanarsi, entrambi lo guardarono impauriti e fissarono la folla agitata, il vecchio si parò di fronte a loro esalando un ruggito possente e invitando la gente alla calma, loro intanto presero il volo a tutta velocità allontanandosi il più possibile. Atterrati in una piccola valle molto a nord delle zone abitate, Note abassò il capò trattenendo le lacrime.
Non si sarebbe mai sognata una predizione simile e una tale reazione dalla gente.

<< Non lasciarti andare al dolore, se un figlio nascerà dalla nostra unione ed avrà tali poteri, sarà comunque benedetto da questa terra poichè lei stessa l'ha voluto. Noi cerchiamo di godere degli attimi della nostra unione, poichè io mi sento lieto di condividere la mia esistenza con una draghessa bella e sensibile come te. >>
La voce forte e sicura di Dyaphason risuonò nel silenzio circostante, lei si voltò fissando il suo sguardo grave e la luce dei suoi occhi sicura e piena di sereno e sincero affetto.
Allungò il collo strusciandosi contro quelo di lui e lui ricambiò. Camminarono insieme guardandosi attorno e cercando un luogo in cui erigere la loro dimora.
Era un bel luogo verdeggiante quello e poco distante si sentiva il rumore di un ruscello. Si fissarono un attimo negi occhi, dopo i trascorsi attuali la quiete di quel luogo pareva paradisiaca; continuarono ad osservarsi attorno e quando trovarono un ampia grotta si sorrisero a vicenda dandosi da fare per sistemarla.
I giorni così passarono e pure i mesi. Lentamente la grotta divenne un accogliente dimora e i due si organizzarono per la vita di coppia. Note si occupava della casa e del raccogliere verdure e frutti, Dyaphason si occupava della caccia, della pesca e dii proteggerli dai pericoli.Totalmente fuori delle zone abitate nessuno dei due, pensò più al giorno del matrimonio e a quelle parole negative sul futuro.
Godevano della loro vita di coppia, amandosi e apprezzando ogni momento condiviso. In città e nelle altre zone dei dintorni però si era diffusa la leggenda del " Demonio" che sarebbe dovuto nascere entro breve.
Si cercavano idee e soluzioni per evitare la catastrofe. Uomini e draghi non potevano convivere in un unico essere e sopratutto era una vergogna per un drago avere pulsioni basse come quelle umane.
Nelle ere passate alcuni Draghi erano sfortunatamente finiti nella dimensione umana, solo uno di loro era tornato, raccontando cose orribili.
I draghi si erano dati così allo studio di questi esseri scoprendo una creatura davvero di basso liniaggio. Gli uomini erano superstiziosi, arroganti, incapaci di acettare le opinioni altrue e sempre convinti di essere i migiori. Mescolarsi a loro era un insulto per la razza dragonica. Una contaminazione della loro anima pura. Non era tollerabile e nessuno di loro avrebbe permesso che avvenisse.
Gli anziani dei clan lentamente cominciarono a maturare un idea e la diffusero a gocce facendo in modo che prendesse forma nella mente del popolo.
L'unica soluzione per risolvere il problema era elinminare la fonte e lasciare che le cose proseguissero come natura vuole; il loro mondo non aveva bisogno di una nuova razza. Qual'ora i due sposi si sarebbero presentati per il riconoscimento della loro prole, loro avrebbero provveduto a fomentare in rivolta il popolo per eliminarli.
Una sera d'autunno Note e Dyaphason furono sconvolti da una visione terrificante. Aprirono i grandi occhi contemporaneamente e si fissarono.
  Da tempo lei aveva cominciato ad avvertire il peso dell'uovo che covava in grembo, sapevano entrambi che prima della sua apparizione per la cova dovevano recarsi alla chiesa del Grande Drago per la benedizione del cielo e l'ascesa dello spirito e provarono timore.
Come avrebbe reagito la gente? Ora li avrebbe accettati?
Rimasero a lungo in silenzio poi discussero sul da farsi. Con la morte nel cuore spiccarono il volo alcune ore dopo per dirigersi alla cattedrale di città.
Atterrati il responsabile li fissò sbiancando. Andò a chiamare un suo superiore che accorse fissandoli con astio.
Entrambi si fissarono deglutendo e Note si fece avanti raccontando di essere incinta e che mancava poco all'apparizione dell'uovo nel mondo.
Lui rimase in silenzio a lungo poi fece un cenno al responsabile ed invitò i due ad entrare nella chiesa. Si guardarono nuovamente tra loro, vedendo il giovane drago volar via a tutta velocità, tentennarono per un momento e seguirono il priore nell'ampia caverna.
Stalattiti e stalagmiti creavano uno spettacolo meraviglioso, Note si chinò nella cova d'oro e si concentrò interamente su suo figlio, pregando per la sua rapida nascita; Dyaphason la sorvegliava cupo e con il vago presagio che stesse oer accadere qualcosa. Non gli era affatto piaciuta quella fuga del responsabile ne lo sguardo del priore. Fissò nuovamente Note che teneva gli occhi chiusi e trattenne un sospiro angosciato.
In città intanto il responsabile diffondeva la voce del loro arrivo, radunando la gente che lentamente con sguardo minaccioso si diresse verso il luogo di culto.
Non ci volle molto, prima che le urla roche dei draghi riecheggiassero fuori e dentro le pareti della chiesa e che il priore bloccasse loro la via di uscita. Note aprì gli occhi impaurita e Dyaphason sfoderò gli artigli.
Ebbe una breve baruffa con l'anziano drago, atterrandolo. Lanciò uno sguardo alla compagna e insieme si diressero all'uscita a tutta velocità, appena fuori videro l'orda e in un attimo una folla inferocita si avventò su di loro, prendendoli a male parole e aggredendoli.
Dyaphason sputò un soffio di fuoco e con Note spiccò rapidamente il volo, l'orda li seguì emettendo un grido inqueitante.
Si guardarono alle spalle e si fissarono negli occhi cercando una soluzione. Il colloquio telepatico che tennnero fu a scattoni ma alla fine entrambi convennero che recarsi dall'unico drago che aveva dimostrato loro benevolenza era la migliore soluzione. Aumentarono ancora la velocità sbattendo le grandi ali.
Non si potevano fermare, volarono ore sotto gli attacchi incessanti della folla decisa a farli fuori. La fatica dei muscoli alari inziò a farsi sentire ed entrambi cominciarono a provare un senso di panico.
Si imposero con determinazione di volare ed evitare i continui attacchi, lentamente smisero di parlarsi concentrandosi solo sulla loro missione, quando in lontananza videro la catena vulcanica tirarono un sospiro di sollievo ma durò meno di un secondo che un getto d'acido per poco non li colpì.
Si fermarono un secondo guardandosi pieni di terrore e ripresero a volare.
Aumentarono ancora la velocità ma si resero conto di non avere più forze e che quella folla superstiziosa si stava implacabilemtne avvicinando.
Finalmente videro la meta, arrivati sopra al vecchio vulcano dimora del Drago di Lava , Dyaphason diede una spinta a Note facendola precipitare; poi si parò di fronte all'orda atatccando a testa china.
Lei lo vide sommerso da una folla impietosa e sparire alla vista , poi sentì l'urto con gli alberi e il precipitare in un abisso. L'urto con il suolo le procurò un gran dolore; si alzò a fatica ritrovandosi di fronte il vecchio.
Non riuscìì a dire nulla e gli occhi le si riempirono di lacrime.
<< Non sprecare le lacrime preziose che possiedi, hanno molti poteri per la nostra razza.>>
Igoiò i sighiozzi e con mezze parole lo supplicò. << A
iuti Dyaphason la prego > >
Lui scosse il capo. << Non si può più fare nulla per lui. Seguimi.>>
Abbassò il capo trattenendo i singhiozzi. Zoppicante lo seguì ritrovandosi davanti ad un enorme lago di lava al centro del quale incredibilmente si ergeva un mastodontico cristallo d'acqua. Guardò la sua guida e lui sospirò recitando arcane parole; dal crsitallo getti d'acqua fuoriuscirono e dal lago di lava ne uscirono altri colpendola.
Scioccata cercò di evitarli ma lentamente quelli l'avvolsero procurandole un dolore lancinante, non riuscì più a vedere nulla ne a pensare a nulla. La testa le rimbombava e il corpo le bruciava, non seppe per quanto durò, poi lentamente la sensazione si affievoì sostituita da un senso di disorientamento e leggerezza. Si guardò attorno notando una fitta nebbia, si alzò sentendo freddo, la cosa la disorientò e si guardò il corpo notando con sgomento di avere forma umana.
Degutì e in quel momento avvertì la voce severa del drago di lava.
<< Nel mondo dei Draghi non c'è più posto per te, ne un futuro per tuo figlio. Usando i miei poteri ti ho mutata perpetuamente in umana assimeme al seme che covi in grebo.
Non nascerà ora, nascerà con la tua unione con un umano ma sarà il figlio del tuo cmpagno Drago e l'effetiva unione di due spece differenti. Questo sarà il principo decretato nella profezia, la nascita del Drago Umano. Mi dispiace, fermare il tempo della tua gravidanza e mutare il tuo aspetto erano l'unica soluzione per salvare la tua vita e quella di uo figlio.
Vivi un nuovo futuro e si orgogliosa di quel che sei stata e di quel che diventerai.>>
La voce sparì nel nulla, lasciandola sola e sotto shock. Cadde a terra stringendosi al suo copro nudo, scossa dai singhiozzi.
Aveva una nuova vita davanti, un mondo sconsociuto da consocere e enssuno al suo fianco. Suo figlio chissà quando sarebbe nato. Unirsi ad un umano; le pareva una cosa impossibile.
Pianse amaramente fino a che non ricordò il sorriso di Dyaphason, forte e sicuro. Si sforzò di alzarsi in piedi e calmare i nghiozzi. Tentenante in quella nuova forma si avviò lungo la strada asfaltata.
  
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