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Autore: ElleLawliet    11/02/2013    2 recensioni
Per una serie di eventi, Ichigo Kurosaki si ritrova a dover fare da maggiordomo nella lussuosa residenza dei Kuchiki, nobile famiglia giapponese. Assieme a lui? Grimmjow Jaggerjack ed Ulquiorra Schiffer.
Una serie infinita di malintesi e imbarazzi, situazioni inaspettate e rivelazioni.
Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai, Schiffer Ulquiorra, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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POV RUKIA
 
Rukia si era fatta trascinare piuttosto di controvoglia in quel locale. In effetti, lei non era mai stata in quella zona così squallida della città: in genere frequentava luoghi più consoni alla sua classe sociale. Quindi non aveva mai assistito in vita sua ad uno spettacolo come quello. In genere, suo fratello la portava a vedere concerti di musica classica nei più famosi e rinomati teatri del mondo e vedendo quell'accozzaglia di ubriaconi stravaccati su sedie di finta pelle o plastica sentì un brivido freddo lungo la schiena, rendendosi conto di essere piuttosto fuori posto.
Poi però si disse che doveva farsi forza; doveva assolutamente vedere Ichigo cantare. E,perciò, avrebbe potuto sopportare. Al suo fianco. Inoue ed Ulquiorra sembravano tranquilli. Il trio entrò dunque nella sala interna del locale, dove la luce era maggiore ma il tanfo del pavimento e le grida rozze degli ubriachi non eran diminuiti. Ma Rukia ignorò per un istante tutto il resto, senza fare caso agli uomini ubriachi o alle ragazze in vestiti minuscoli. Perché proprio davanti a lei, con la chitarra appesa al collo e un piccolo sorriso sulle labbra, c'era Ichigo. Indossava  un completo nero e si stava togliendo la giacca.
- Eccolo!- esclamò, indicandolo. Fu allora che Ichigo si allontanò dal resto del gruppo per avvicinarsi al microfono. 
Rukia sentì il cuore in gola, vedendo lo lì, solo sotto una luce bianca. Aveva gli occhi chiusi, non muoveva un muscolo. In qui pochi secondi di silenzio, Rukia pensò al peggio: forse Ichigo aveva magicamente perso la voce ed ora non trova più cantare; oppure aveva le dita immobilizzate ed era incapace di suonare. Le si strinse il cuore ma, improvvisamente, sentì una mano afferrarle il polso. 
Si voltò di scatto e vide che Ulquiorra le teneva il braccio, senza staccare gli occhi da lei. Portò un dito alle labbra e sibilò. Rukia stava per chiedergli cosa stesse facendo, ma la sua voce venne scavalcata da quella di qualcun altro. 
 
 
There is fiction in the space between
The lines on your page of memories
 
Rukia si girò di scatto e rimase pietrificata. Pietrificata da quegli occhi, da quella voce, da quelle mani. Pietrificata, perché Ichigo la stava guardando dritta negli occhi. 
 
Write it down but it doesn't mean
You're not just telling stories
 
La voce di Ichigo era dolce. Trasmetteva tranquillità e sicurezza. Rukia si sentiva bene, le sembrava che mani invisibili le stessero carezzando il corpo intero e, intanto, il suo sguardo e quello di Ichigo rimasero collegati. Gli occhi di lui erano seri, profondi, concentrati ma anche curiosi: forse si chiedeva che ci faceva lei in un posto come quello.
 
 
There is fiction in the space between
You and reality
You will do and say anything
To make your everyday life
Seem less mundane
There is fiction in the space between
You and me
 
 
Ichigo abbassò gli occhi e Rukia sorrise, vedendo che era arrossito
E, improvvisamente, Rukia riconobbe quella canzone. L'aveva sentita. Sentita proprio da Ichigo. Ricordava che lui la stava canticchiando una mattina, mente cambiava le lenzuola dehl letto di suo fratello. 
Ma in quel momento era diversa... Le parole erano scandite più chiaramente e in tutto il locale aleggiava un'aria di serenità che non si addiceva molto all'aspetto del luogo. Anzi, sembrava assolutamente inopportuna. Eppure, Rukia si accorse che tutti tacevano: no volava una mosca. Nessuno chiacchierava o beveva, nessuno mangiava. Tutti guardavano verso il palco.
Intanto, Ichigo continuava a cantare e a suonare. Rukia però non sentiva la musica, sentiva solo quella magnifica, splendida voce. Non le importava nemmeno capire le parole che sicuramente avevano un significato.
 
There's a science fiction in the space between 
You and me 
A fabrication of a grand scheme 
Where I am the scary monster 
I eat the city and as I leave the scene 
In my spaceship I am laughing 
In your remembrance of your bad dream 
There's no one but you standing 
 
A quel punto, però, Ichigo aveva stretto i denti, finita la strofa. Rukia alzò un sopracciglio. Che cosa aveva detto? Cercò di ricordare, ma non ci riuscì. Che cosa aveva detto? 
La canzone proseguì e Rukia si Fece attenta.
 
Leave the pity and the blame 
For the ones who do not speak 
You write the words to get respect and compassion 
And for posterity 
You write the words and make believe 
There is truth in the space between 
 
Ancora una volta, Rukia non capì tutto, ma sentì che Ichigo,invece, stava cercando di farsi capire. 
È, così, il ragazzo alzò ancora gli occhi e la guardò. La guardo profondamente, intimamente. Era così dolce quello sguardo, che Rukia arrossi. Eppure, non distolse gli occhi dai suoi. 
- Che mi vuoi dire? - gli sussurrò. È sperò che lui la capisse e le rispondesse. 
 
There is fiction in the space between 
You and everybody 
Give us all what we need 
Give us one more sad sordid story 
But in the fiction of the space between 
Sometimes a lie is the best thing 
Sometimes a lie is the best thing
 
Le ultime parole, però, lei le capì:" qualche volta una bugia è la cosa migliore".
La canzone finì, la musica diminuì e, alla fine, cadde il silenzio. E, subito dopo, gli applausi .Ma Ichigo la guardava ancora, ignorando tutto il resto. E, ancora, le chiedeva di capire. Ma lei non poté ed abbassò gli occhi, appena senti Inoue chiedere - Allora, ti è piaciuta? -.
- Bellissima - disse Rukia. - Tu... La conoscevi, questa canzone? -.
Inoue annuì. - Ichigo la canta spesso. Gli piace molto, credo -.
Rukia strinse i denti: doveva assolutamente saperne di più. 
- Raggiungiamolo vicino al palco, che ne dite? - si intromise Ulquiorra, spingendo le ragazze verso l'amico che, intanto, era sceso dal piccolo palchetto e parlava con gli altri ragazzi del gruppo. 
- Sì, bene, infatti - stava appunto dicendo l'arancione, quando i tre li raggiunsero.
- Kurosaki! - trillò Inoue. Ichigo si voltò. - Ehi! Che sorpresa vedervi qui. No sapevo sareste venuti -.
- Be', un'idea dell'ultimo minuti - rispose Inoue, sorridendo. - E poi, hai visto chi c'è? Rukia è qui! -. 
Rukia arrossì e si schiarì imbarazzata la voce. Ichigo, invece, sorrise. - Vi avevo vista dal palco, signorina Kuchiki. È stato imbarazzante cantare davanti a voi! -.
Rukia sorrise a sua volta. - Sei stato molto bravo, davvero Kurosaki -. I quel momento, stranamente, le sembrava strano chiamarlo per cognome. Forse per gli sguardi che si erano scambiati? Scosse la testa e scacciò quello stupido pensiero, ricordando che, uno lui era il suo maggiordomo, due, lei doveva sposarsi.
- Tutto bene, signorina? - le chiese Ichigo, vedendo scuotere la testa. 
Lei arrossì ma annuì, abbassando gli occhi. 
fortunatamente, una voce si intromise.  - Kurosaki, andiamo a bere qualcosa? -. Il ragazzo dai capelli blu si era avvicinato al gruppetto. 
- Ishida! - lo salutò Inoue, avvicinandosi al ragazzo e stringe solo forte.
- Inoue! Come stai? - il ragazzo non l'abbracciava, ma si grattava imbarazzato una guancia, schiarendo si la voce. 
- Benissiml - le rispose lei, lasciandolo finalmente andare. - Siete stati bravissimi.... Ma guarda, c'è Sado la dietro! E anche Keigo e Mizuiro! -.
Rukia osservò stranita i ragazzi che si avvicinavano. Sembravano gentili, ad eccezionale del tipo alto chiamato Sado, che la guardava con occhi penetranti. 
- Che ne dite di bere qualcosa? - propose Keigo. Poi si accorse della presenza di Rukia. - E questa qui? Sta mica con noi? -chiese, indicandola. Rukia alzò un sopracciglio, non gradendo i modi di fare del ragazzo. Freddamente,gli porse la mano e si presentò. Keigo le strinse sorridendo la mano. Passò un secondo, poi il ragazzo capì con chi sta parlando e la sua espressione cambiò.
- Ku... chiki, eh? - sussurrò con i filo di voce. 
- Già - rispose lei, sorridendo. 
In un attimo, Keigo si buttò a terra. - Perdonate il mio comportamento! Vi predo, perdonatemiii! Non condannatemi a morte, voglio vivere! Sono ancora giovane e nei migliori anni della mia vita! -.
Rukia ridacchiò. 
- Alzati, Asano! - lo richiamó Ichigo. 
- Ichigo! - gridò l'amico, lanciandosi verso l'arancione che, bellamente, si spostò, evitando l'abbraccio dell'altro. 
- Smettila di fare il buffone! - sbuffó Ichigo. 
Keigo sbuffò a sua volta. - Perchè nessuno mi comprende? Per fortuna che ci sei tu, Mizuiro! - e, così dicendo, si voltò verso il ragazzo. 
- Trovo anche io che tu sia un buffone - lo informò Mizuiro, che stava scrivendo un messaggio con il cellulare. - Anzi, talvolta ti reputo insopportabile, se devo essere sincero -.
Asano si pietrificò e le lacrime gli riempirono gli occhi. - Non... non ti ho mai chiesto di essere sincero!! - gridò, prima di correre via. 
- Dove...? - chiese Rukia, assistendo alla fuga del ragazzo.
- Non fatevi caso - consigliò Ichigo. - Va in bagno, torna tra poco. Succede spesso -.
Rukia sorrise. 
Alla fine, in gruppetto uscì dal locale. Si diressero verso un bar più accogliente, dove si fermarono per bere.
Con una birra a testa, sii sedettero ad un tavolo e chiacchierarono a lungo. Rukia sorrideva a destra e a manca e riuscì a fare amicizia con Sado, che si rivelò essere molto gentile con lei.
Ichigo ogni tanto le lancia a uno sguardo e, a volte, lei lo notava e rimandava l'occhiata. 
Continuarono così fino all'una di notte. Asano, che li aveva raggiunti dopo una decina di minuti, era completamente ubriaco e quando uscirono dal locale non riusciva nemmeno a reggersi in piedi. Alla fine, Mizuiro fu costretto a prenderlo sotto braccio e portarlo a casa, scortato da Sado.
 - Ci si vede! - li salutò il ragazzo, prima di avviarsi.
- Vado anche io- annunciò Ishida. -  Domani devo partire con mio padre, meglio che vada -. 
- Va bene - annuì Ichigo. - Salutami tuo padre -.
Ishida salutò gli altri e si avviò per la strada.
I quattro rimasti lo osservarono allontanarsi, poi Ulquiorra afferrò Inoue per una spalla e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
Lei si fece seria, poi annuì. 
Si voltò verso Ichigo e Rukia e sorrise. - Che dite? Volete tornare a casa? -.
Ichigo sbadigliò. - Io sono stanco morto - annunciò.
Rukia, invece, controllò l'ora sul cellulare. Era l'una e mezza. -  Meglio che io torni a casa - disse. - Mio fratello no vuole che io torni troppo tardi -.
Inoue annuì. - Allora ci dividiamo. Io voglio stare ancora un po' i giro. Magari mi bevo un' altra birra. Tu vieni con me, Ulquiorra? -.
Il moro, senza scomporsi, annuì. 
- Be', allora vi lasciamo la macchina - propose Ichigo. - Non voglio sapere a che ora tornerete -.
- Tu sei venuto a piedi? - gli chiese Rukia.
Ichigo annuì. - Sapete, la nostra vecchia auto si è schiantata contro un negozio... È una storia buffa, magari ve la racconto strada facendo. Sempre che voi non preferiate andare in macchina -.
- No, figurati - lo rassicurò. - Lasciamo pure a loro la macchina. Non mi dispiace camminare un po' -.
Ichigo annuì. - Be', allora ci dividiamo qui - annunciò l'arancione, facendo un passo indietro. 
- Ci vediamo domani - li salutò Inoue.
Rukia la salutò con la mano e seguì Ichigo, che l'aspettò per camminare al suo fianco. 
 
- Vi siete divertita? - chiese Ichigo, dopo qualche secondo. 
- Per favore - rispose lei. - Potresti darmi del tu,  almeno quando siamo da soli? -.
Ichigo arrossì. - Emm, allora... Ti sei divertita, sta sera, signorina Kuchiki? -.
Rukia sorrise. - Kuchiki basta e avanza, Kurosaki -.
Ichigo sbuffò e abbassò gli occhi. - E va bene: tu sei divertita, sta sera, Kuchiki? -.
- Sì, grazie per l'interessamento - rispose lei, ridendo. - Sei molto bravo a cantare -.
- Ma che! - ribattè lui. - Non sono così bravo... Qui a destra - indicò lui, spingendola in quella che doveva essere la strada principale. La gente era poca: dopo tutto era piuttosto tardi. 
- A chi era dedicata? - chiese dopo un po' Rukia. 
Ichigo sorrise. - La canzone? Mm.... A nessuno, in particolare -.
- In che senso? -.
- Be', diciamo che io la dedico a me stesso. Ma vorrei tanto avere qualcuno a cui dedicarla.... È una bella canzone -.
Rukia annuì lentamente. Alla fine, si ritrovarono a parlare di musica. 
Ichigo non amava il Pop, preferiva gruppi come gli Oasis o gli Aerosmith.
- Perchè quando cantano, sembrano raccontare storie. Insomma, mi fanno capire quello che vogliono dire.... Non so se mi spiego -.
Rukia ci pensò su: lei non aveva mai ascoltato gli Aerosmith. Quando lo disse ad Ichigo, lui fece un'espress e esterrefatta. 
- Ma dai! Gli Aerosmith! Sono famosissimi! È come se non si conoscessero che so.... I Nirvana! -. I due, intanto, avevano raggiunto il bosco e i pochi lampioni che illuminavano la strada erano molto distanti gli uni dagli altri. Gli uccelli cantavano ma, altrimenti, il silenzio era totale. Con molto gentilezza, Ichigo le poggiò la giacca del completo sulle spalle e lei ebbe un brivido: sentiva forte l'odore di lui. E la cosa le piacque.
Rukia arrossì e lo vide sconvolto.  Sperò ardentemente che no avesse capito ciò che stava pensando lei in quel momento. Per sua fortuna, lui esclamò, fraintendendo tutto. - Voi... Cioè, tu non hai mai sentito i Nirvana?! -. 
- Non è colpa mica! - disse lei. In effetti, lei nonaveva mai sentito nemmeno i Nirvana,e così si difese dicendo - Mio fratello non vuole che io ascolti altra musica se non la classica -. 
Ichigo alzò un sopracciglio. - Scherzi. Vero? -.
Lei sbuffò. - No, invece. Sono seria -. 
Ichigo si prese la testa tra le mani. Poi, però, scattò su e, con,il pugno chiuso, gridò. - Allora è deciso! Io, Ichigo Kurosaki, ti farò sentire seduta stante i più grandi gruppi della storia del Rock - e, così dicendo, tirò fuori dalla tasca un MP3 con della cuffie. Lei sorrise quando lui le porse una cuffia. 
La prese e la mise all'orecchio. Lui fece un passo verso di lei per mostrare la schermata dell'apparecchio e Rukia deglitì, trovandolo così vicino al suo viso. 
Schiarendosi la voce, allungò un dito e premette una a caso delle canzoni che comparvero sullo schermo.
Lesse a pena "Sistem of a Down" "Violent Pornography".
Sentì Ichigo ridacchiare e alzò su di lui gli occhi. Di certo non si aspettava di trovarlo così vicino. Non sentì la canzone iniziare, troppo concentrata sul naso di lui vicino al suo  e gli occhi di lui così limpidi. 
Lui mosse lentamente una mano sul fianco di lei è stava per parlare, quando un casino infernale irruppe nell'orecchio di entrambi. 
Rukia sobbalzò ed arretrò, togliendo l'auricolare dall'orecchio. Aveva il batti cuore, ma sentiva uno strano calore dove Ichigo l'aveva toccata. Il ragazzo, invece, stava spegnendo il lettore, borbottando qualche parola. 
Rukia arrossì. Era certa che Ichigo voleva baciarla. Se lo sentiva.  In un attimo, ricordò il viso di Renji. Non poteva. Non avrebbe mai potuto fare una cosa simile. Si guardò la mano e sentì come mai prima il peso del l'anello che portava al dito. 
- Andiamo! - esclamò la Kuchiki. Velocemente, iniziò a camminare, precedendo Ichigo. Non doveva guardarlo in faccia. Non doveva guardarlo in faccia. 
E, così, proseguirono.
 
 
ANGOLINO
 
Qualcosa mi dice che quando avete visto che la storia è stata  aggiornata avete tutti esclamato un bel -FINALMENTE!!!!-.
Se vi fa sentire meglio, sappiate che in questo momento sono letteralmente in ginocchio ai vostri piedi: mi sento cosìììì in colpaa! 
Vi ringrazio per la pazienza di aver tenuto la storia tra le seguite e le preferite e accetterò ogni genere di improperio o accusa, me le merito tutte!!
Comunque, ecco a voi il nuovo capitolo, ditemi che ve ne pare!
 
 
  
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