Love Hurts
Fuori non smetteva di piovere, il
vento frustava violento sulle finestre e lo sguardo di Damon continuava ad
essere perso nel nulla. Nella testa, una voce mi gridava di fare qualcosa, ma
il mio corpo si rifiutava di muoversi. Non smettevo di fissarlo, cercando di
capire cosa gli passasse per la testa.
Con la mascella serrata e gli
occhi rivolti verso il nulla, sapevo che non avrei ottenuto niente, con lui era
tutta fatica sprecata. Aspettai che dicesse qualcosa e mentre lo feci, non
potei far altro che ripensare a quello che era successo.
La morte di Stefan aveva sconvolto
tutti, me per prima e ricordare le immagini di quel momento non faceva altro
che aumentare la mia agonia.
Vedere Bonnie pugnalarlo al petto,
vedere la mia migliore amica uccidere la persona che amavo e per la quale avevo
sacrificato tutto, era stato uno shock.
Senza Stefan le cose non sarebbero
state più le stesse e questo mi uccideva.
Damon continuava a tacere e io
soffrivo per lui.
Era suo fratello e, nonostante il
rapporto di amore e odio che avevano, il loro legame era molto importante per
entrambi.
Conoscendolo me lo immaginavo fare
a pezzi Bonnie, accecato dalla rabbia e dalla sete di vendetta.
Il solo pensiero mi fece gelare il
sangue. Ne avevo avute abbastanza di perdite, un’altra ancora e avrei ceduto.
Cercavo di soffocare i miei
pensieri, ma il silenzio assordante che si era creato, rendeva le cose più
difficili.
Mentre mi perdevo nella mia testa,
finalmente Damon si decise a parlare.
“Non la farò fuori, perché so che
non mi perdoneresti mai, ma sta pur certa che le renderò la vita un inferno”
Mentre diceva quelle parole, non
potei far altro che essere d’accordo con lui. Era inutile convincerlo a
cambiare idea, in quel momento era meglio se assecondavo le sue scelte.
“Ora siamo soli, Damon. Quindi promettimi
che non mi lascerai, ora più che mai abbiamo bisogno l’uno dell’altro”
“Non l’ho mai fatto, Elena. Di
certo non smetterò adesso”
Avevo davvero bisogno di lui, e
sapevo che non ne avrei più fatto a meno.
Negli ultimi tempi, le cose tra
noi erano cambiate, diventando qualcosa di più, ma non sapevo cosa.. o forse
non volevo ammetterlo.
Scacciai via quel pensiero,
ritornando alla conversazione.
“Mi dispiace”
Erano tante le cose per cui mi
sentivo in colpa.
“A cosa ti riferisci?”
“A tutto. Se tu e Stefan non
aveste conosciuta, tutto questo non sarebbe successo”
In quel momento lo pensavo
veramente.
“Se non ti avessi conosciuta, non
mi sarei mai innamorato di te, Elena. Quindi non dispiacerti”
Sentirgli dire quelle parole,
dicendo che mi amava, mi sconvolgeva sempre, come la prima volta.
“Damon, io..”
Non ebbi il tempo di dire niente.
Le braccia di Damon mi strinsero
attorno a lui con velocità. Non osavo alzare lo sguardo, ma sapevo che mi stava
osservando, aspettando una mia reazione.
Che cosa stava succedendo?
Era davvero ciò che volevo?
Ormai non aveva più importanza.
“Mi dispiace, Stefan. Ti amo”
Le mie labbra sussurrarono mute
quelle parole e, un secondo dopo, mi abbandonai le braccia di Damon.
Sapevo che era inutile opporsi,
così mi lasciai andare, dimenticandomi delle conseguenze.
Mi prese il viso tra le mani, per
guardarmi meglio negli occhi.
“Ti amo, Elena”
Furono le uniche parole che riuscì
a dire, o forse, le sole che riuscii a sentire.
Non mi diede il tempo di
rispondere, poiché decise di mettere fine a quella conversazione, posando
dolcemente le sue labbra sulle mie.
I suoi baci erano famelici e, la
frenesia del momento, mi annebbiò completamente, così mi avvinghiai ancora di
più a lui.
Ricambiò senza troppa fatica,
spingendomi contro il muro e schiacciandomi completamente contro il suo petto.
I nostri corpi sembravano
conoscersi da sempre, come se avessero avuto nostalgia l’uno dell’altro.
Mi fece tremare, quando la sua
bocca sfiorò il mio collo e, a quel contatto, lo sentii ridacchiare
soddisfatto.
Portai il suo viso all’altezza del
mio per poterlo baciare ancora, senza mai averne mai abbastanza.
Quel desiderio di lui mi eccitava
da morire, la sua lingua si muoveva esperta nella mia bocca e, le sue labbra,
prendevano le mie senza alcuna fatica.
Le mani si muovevano sinuose,
arrivando a togliermi la maglietta, mentre io sbottonavo la sua camicia, senza
mai staccarmi da lui.
Mi sollevò, aprendomi le gambe e
avvolgendole attorno alla sua vita.
Lo fece con così tanta facilità
che sembrai una bambola di pezza tra le sue braccia. Ero del tutto inerme.
Salimmo le scale velocemente,
lasciandoci i vestiti alle spalle, sparpagliandoli lungo tutto il tragitto.
Ci ero stata pochissime volte, nella
sua stanza, ma quella volta ci sarei rimasta.
Prima di varcare la soglia, ebbi
un momento per un ultimo pensiero.
Sapevo bene che non sarebbe stato
solo sesso.
Sapevo che avremmo fatto l’amore
perché, nel momento preciso in cui toccai il letto, mi resi conto di amarlo e
non potei farci niente.
Perché era sempre stato così e a
me andava bene.
***
Ciao e tutti!!
Questo è un altro piccolo esperimento a cui ho deciso di
sottopormi xD.
Spero che vi
piaccia e che mi mandiate i vostri commenti. Sono curiosa di sapere cosa ne
pensate.
Mi rendo conto che non sia molto lungo ma mi auguro
comunque che sia di vostro gradimento. Un bacio a tutti, anche a chi è passato
solo per dare un’occhiata.
Ciao!!!